Inflazione in ulteriore accelerata a luglio, con i prezzi al consumo che fanno segnare un aumento dell’1,5% su base annua, in crescita rispetto all’1,3% di giugno e all’1% di maggio. Su base mensile, l’aumento è stato dello 0,3%. A comunicarlo è l’Istat.
A luglio “continuano le tensioni sui prezzi dei prodotti di largo consumo”. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona segnano un +2,3% dopo il +2,2% di giugno. I prezzi dei prodotti “ad alta frequenza d’acquisto” sono in aumento del 2,8% a luglio, dopo il +2,7% di giugno.
L’ulteriore accelerazione dell’inflazione, spiega l’Istat, “si deve prevalentemente ai prezzi dei beni energetici regolamentati, che invertono la tendenza da -1,2% di giugno a +5,3%, solo parzialmente bilanciata dal rallentamento della crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +1,7%)”.
L’inflazione di fondo quindi, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici “subiscono una lieve decelerazione rispetto a giugno, rispettivamente da 0,8% a 0,7% e da 1% a 0,9%”.
L’aumento congiunturale dei prezzi al consumo “si deve perlopiù ai rialzi dei prezzi dei beni energetici regolamentati (+5,9%) e, in misura minore, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9%), solo in parte bilanciati dal calo dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (-1,8%)”.
L’inflazione accelera per i beni (da +1,5% a giugno a +2,1%), mentre per i servizi c’è una lieve decelerazione (da +1% a +0,9%). Rispetto a giugno “aumenta ulteriormente il differenziale inflazionistico tra servizi e beni (da -0,5 punti percentuali a -1,2)”.
L’inflazione acquisita per il 2018, conclude l’istituto di statistica, “è 1,2% per l’indice generale e 0,8% per la componente di fondo”.

























