Il nuovo Governo dovrà mettere “meno enfasi sulle pensioni” perché “occorre ricucire lo strappo intergenerazionale” e spostare la sua attenzione “più sul lavoro che acquista una centralità assoluta”. Così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dal palco dell’assemblea annuale, sottolineando che “la missione di oggi, tanto attuale quanto ignorata, è una sola: si chiama lavoro”.
Il filmato d’apertura dell’assemblea ha suggerito una locuzione latina: “Ora et labora”. Secondo Boccia sono necessari “più lavoro, più opportunità, più occupazione. Vogliamo un Paese più giusto e inclusivo, ma che s’incammini per la strada maestra del lavoro, prima di tutto ai giovani, e non prenda scorciatoie, per quanto allettanti, che possono solo condurre in vicoli ciechi”.
Ma per creare lavoro “abbiamo bisogno che il Paese comprenda fino in fondo l’importanza di avere un’industria forte e competitiva”, ha aggiunto ricordando che questa è “la vera questione nazionale”. Quindi, concentrarsi sul lavoro e non sulle pensioni, che “sono importanti, un diritto acquisito e sacrosanto”, ma che “non possiamo scaricarne lì’onere sui giovani, già gravati dal peso di un debito pubblico che non hanno contribuito a generare”.
Il lavoro, invece, “abbassa il bisogno di garantire chi un reddito non riesce a procurarselo. Il lavoro, qualificato ed efficiente, è la migliore garanzia di riattivare quell’ascensore sociale che si è inceppato e può essere il campo dove sperimentare una tassazione che favorisca, attraverso la defiscalizzazione, i premi legati all’aumento della produttività e l’assunzione dei giovani”.



























