Mercoledì prossimo avrà luogo l’assemblea annuale di Confindustria. Un appuntamento interessante perché sono due anni che Vincenzo Boccia è presidente, siamo al giro di boa. E’ un po’ presto per un bilancio, ma due anni qualcosa comunque valgono.
Il quadro che emerge da un’analisi di questi due anni non è lusinghiero per Confindustria. L’appannamento del ruolo della confederazione che più volte abbiamo messo in luce non si è attenuato, semmai è possibile notare elementi di peggioramento.
Sul piano delle relazioni industriali il deficit è molto alto. Per un anno e mezzo Confindustria ha portato avanti con Cgil, Cisl e Uil un confronto o parvenza di confronto, in maniera sporadica, sui temi, peraltro centrali, della contrattazione e della rappresentanza. Alla fine, quasi fortunosamente, è stato raggiunto un accordo che in realtà non ha affrontato i danni esistenti. Eppure la contrattazione è, o dovrebbe essere, il core business di questa organizzazione, che per questo è nata. La prossima stagione contrattuale, ormai alle porte, è stata caricata di problemi che potevano e dovevano essere risolti da quell’accordo.
Le cose sono andate meglio sul piano dell’azione di lobby. I principali atti di politica industriale e di politica economica sono stati dettati da Confindustria o comunque le soluzioni trovate hanno sempre guardato con molta attenzione alle attese del mondo industriale.
Sul piano istituzionale invece c’è poco di positivo da segnalare. La disintermediazione ha proseguito come prima: non ci sono stati atti di contrarietà, attacchi violenti come negli anni passati, ma politicamente e nell’immagine collettiva Confindustria ha continuato a scadere. I sindacati dei lavoratori qualcosa in termini d’immagine hanno guadagnato, Confindustria ha fatto molto meno. A causa anche del fatto che l’immagine della confederazione è stata colpita negativamente da alcuni fatti di non poco conto. L’arresto di Antonello Montante ha scosso l’ambiente, in maniera naturalmente molto negativa. Era il responsabile della legalità in Confindustria, il suo arresto per associazione a delinquere ha pesato.
Come ha pesato l’uscita da Confindustria, in maniera quasi totale, di Luxottica. Questa azienda non è mai stata protagonista in Confindustria, ma è una azienda importante, di peso. Dopo l’uscita di Fiat non c’è stato quell’esodo che qualcuno temeva, ci sono state solo uscite sporadiche, ma questo nuovo fatto potrebbe mettere in moto un meccanismo difficile poi da frenare.
Ancora, ha pesato la crisi de Il Sole 24 Ore, mai risolta. Il giornale non è stato sanato finanziariamente ed è stato lasciato troppo a lungo con una direzione sotto tono, laddove serviva un rilancio impetuoso dopo gli anni bui di Roberto Napolitano.
E intanto ha preso corpo una presa di distanza delle strutture produttive del Nord. Non sfugge a nessuno l’attivismo di Assolombarda e del suo presidente Carlo Bonomi, che tende a presentarsi come importante centro di elaborazione politica. Il fatto che sia stato presentato un documento sui temi del lavoro, a pochi mesi dalla firma dell’accordo con Cgil, Cisl e Uil, la dice lunga. Del resto Assolombarda è stata la struttura portante dello schieramento che appoggiava Alberto Vacchi contro Boccia nella corsa alla presidenza di due anni fa.
In realtà, Boccia in questi due anni ha fatto sostanzialmente quello che i suoi elettori si aspettavano da lui. Ha tenuto il punto, ha puntellato quello che scricchiolava, ha tenuto in piedi la struttura. Ma questa stava cedendo e sarebbe servito qualcosa di più, degli interventi di struttura, che sono invece mancati. E non poteva che essere così, perché Boccia è stato eletto proprio perché assicurava la continuità. Ma quando un organismo presenta difetti di fondo, operazioni di belletto non servono, bisogna operare in profondità, intervenire con decisione, cercando una discontinuità.
Le prospettive politiche e soprattutto economiche del nostro paese sono molto fosche, certamente l’industria avrebbe bisogno di qualcosa di più, di un’indicazione più precisa su cosa sarebbe necessario fare. Comunque questo è un problema non dell’industria, ma dell’intero paese. Perché Confindustria è stata un punto di riferimento preciso per l’Italia. L’indebolimento di questo punto di riferimento diventa un pericolo per la tenuta del sistema nel suo insieme. Di fronte alla prospettiva, purtroppo anche troppo concreta, di un aggravamento della tenuta produttiva ed economica del paese, Confindustria dovrebbe essere un perno su cui imbastire la difesa degli interessi generali. Se questo perno viene meno o s’indebolisce troppo, questo è un problema per tutto il paese, per tutti noi.
Contrattazione
In Lombardia è stato siglato il protocollo per contrastare le irregolarità nei cantieri del territorio lombardo attraverso l’implementazione del sistema informatico regionale della Casse edili che consentirà una più stringente mappatura degli interventi edili realizzati sul territorio. Nel settore agroalimentare, invece, è stato siglato l’accordo integrativo del gruppo Conserve Italia. L’accordo avrà validità di quattro anni. Tra i principali punti, ci sono anche un aumento del premio di 200 euro e un incremento delle misure di welfare attraverso gli strumenti della bilateralità, con particolare. Esselunga e i sindacati di categoria hanno raggiunto l’intesa sul lavoro domenicale che prevede la garanzia di cinque domeniche libere all’anno per i lavoratori full time, mentre per i part-time verticali saranno tre. Inoltre, sono previste maggiorazioni economiche fino al 40% per coloro che hanno per contratto la domenica lavorativa obbligatoria.
Analisi
Nunzia Penelope analizza il Contratto di Governo Salvini – Di Maio per quanto riguarda il capitolo del lavoro: argomento liquidato con una paginetta e mezza, che rimanda sostanzialmente tutte le politiche per l’occupazione al reddito di cittadinanza. In compenso, nel Contratto resta intatto il Jobs Act e tornano i voucher.
Augusto Bisegna e Carlo D’Onofrio a partire dal caso Ilva indagano le “relazioni pericolose” tra M5s e Fiom Cgil, sostenendo che sia cambiata in profondità la stessa impalcatura politico – ideologica sulla quale la Fiom ha costruito la sua storia.
Alessandra Servidori torna sul tema della sicurezza sul lavoro, sottolineando la mancanza di una strategia nazionale. La prevenzione efficace è un’azione di sistema che richiede interventi programmatici, svolti in sinergia e perseguiti in modo sistematico e continuativo. Come in Germania, dove il sistema di sicurezza e salute sul lavoro si contraddistingue per la sua struttura duale certa e robustissima.
Interviste
Prosegue la serie di colloqui del Diario del lavoro con i responsabili delle relazioni industriali di grandi aziende: questa settimana Massimo Mascini ha intervistato Massimo Forbicini, di Vodafone.
La nota
Nunzia Penelope fa il punto sulle reazioni all’incertezza di Governo da parte di Confindustria. Il presidente Boccia è preoccupato per la mancanza di un “mandato politico chiaro” che potrebbe provocare una reazione negativa dei mercati.
Il guardiano del faro
Marco Cianca commenta l’attuale dibattito politico sull’alleanza Lega-Movimento 5 stelle. Un ircocervo che merita, secondo Cianca, un fragoroso applauso per essere passato dai grandi progetti politici, delle coraggiose e nobili utopie, ad assumere le sembianze di un misero imbroglione.
Il blog del diario
Giuliano Cazzola critica la relazione tra una certa sinistra sindacale e il movimento 5 stelle paragonandola a Dr.Jekill e Mister Hyde
Diario della crisi
Nel comparto della logistica il colosso americano Fedex che ha acquisito Tnt negli scorsi mesi, ha annunciato più di trecentocinquanta licenziamenti e la chiusura di 24 filiali sulle 34 presenti in tutto il paese. I sindacati hanno proclamato lo sciopero. Anche Comdata, società impiegata nei servizi alle imprese, ha annunciato la chiusura della sede di Padova e Pozzuoli che provocherà 264 licenziamenti. I sindacati di categoria hanno indetto lo stato di agitazione per richiedere il mantenimento di tutti i siti produttivi. Qualche mese fa il gruppo Abb ha ceduto alla società araba Arkadil il ramo d’azienda nel settore Epc Oil & Gas composto da oltre 230 dipendenti tra Sesto San Giovanni, Genova e branch in Algeria, Tunisia e Emirati Arabi Uniti. L’azienda, oggi, apre la procedura di mobilità che riguarda 16 lavoratori di Sesto San Giovanni e 10 di Genova. Continua nel comporto del legno la vertenza Natuzzi. Sono state presentate le proposte dei sindacati di categoria al Mise per una soluzione che abbia come obiettivo esuberi zero. Tim ha annunciato ai sindacati di categoria l’avviamento della cassa integrazione per circa 4 mila lavoratori. I sindacati degli edili hanno proclamato uno sciopero di 8 ore che interesserà i dipendenti del gruppo Condotte e quelli delle società consortili e delle controllate. La mobilitazione si terrà in concomitanza con la nuova riunione del Tavolo permanente al Mise. Infine, i giornalisti Mondadori hanno proclamato due e giorni e mezzo di sciopero contro l’ipotesi di cessione delle testate TuStyle e Confidenze.
Documentazione
Questa settimana è possibile trovare nella sezione dedicata i dati Istat sul commercio estero e i prezzi dell’Import di Marzo, il volume integrale del Rapporto annuale Istat 2018, i dati definitivi sui prezzi al consumo di aprile e i dati sul fatturato e gli ordinativi dell’industria di marzo. Inoltre, è possibile visualizzare il libro “il futuro del lavoro” presentato da Assolombarda in collaborazione con Adapt, la relazione del segretario generale Paolo Pirani al II Congresso nazionale della Uiltec e le tesi congressuali generali.