Giunto alla sua 8° edizione, il Rapporto (Im)migrazione e sindacato. Nuove sfide, universalità dei diritti e libera circolazione realizzato dalla Fondazione Giuseppe di Vittorio e curato da Emanuele Galossi (Ediesse Edizioni) continua ad analizzare e delineare la relazione tra i fenomeni migratori e le parti sociali. In un dibattito politico e mediatico contraddistinto da una crescente aggressività nei confronti del tema dell’immigrazione, il sindacato, come attore sociale, sembra essere rimasto l’unico soggetto nel quale l’universalità dei diritti possa trovare dimora e una sua piena attuazione. Resta centrale il ruolo del lavoro, che dovrebbe rappresentare un veicolo di uguaglianza e democrazia, nonostante molte nuove forme di schiavitù siano causate proprio da un lavoro privo di diritti e rappresentanza. Ecco perché l’azione vigile del sindacato diviene un valore imprescindibile.
Il Rapporto si sviluppa attraverso un doppio binario. Vieni prima sviluppata un’analisi che inquadra il rapporto tra immigrazione e sindacato nel contesto nazionale. Successivamente, il testo offre un’analisi su alcune tematiche specifiche, come, ad esempio, i percorsi scolatici e formativi favoriscano non solo l’integrazione ma anche le opportunità che un buon sistema educativo e di preparazione al mondo del lavoro possono offrire. Infine vengono ripercorsi episodi concreti, come lo sciopero del 18 aprile 2016 dei braccianti indiani della provincia di Latina contro il caporalato, per capire come il sindacato agisce a sostegno dei lavoratori extra comunitari nei luoghi di lavoro.


























