I dati sul lavoro riferiti al III trimestre di quest`anno confermano che, pur in presenza di una costante e lieve crescita dell`occupazione, gran parte di essa è dovuta a contratti temporanei. E’ quanto afferma Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil aggiungendo che “nel grande mondo del lavoro a termine vi sono aspetti virtuosi e fisiologici, come nei casi di stagionalità o sostituzione, ma anche come risposta (contrattualizzata) a forme di flessibilità meno tutelanti per le lavoratrici e lavoratori (è il caso dei vecchi voucher o di collaborazioni fittizie)”.
“Altro è il discorso relativo all`improprio utilizzo del contratto a tempo determinato per lavori che hanno una fondata ragione di continuità nel tempo. È giusto, quindi, intervenire su tale tipologia contrattuale operando soprattutto sui costi per rendere conveniente il contratto stabile. La piccola ripresa dell`occupazione giovanile deriva probabilmente dalle varie misure ad hoc pensate per tale fascia di età (Garanzia Giovani, apprendistato, decontribuzione). E`, quindi, giusto continuare a sostenere interventi che stimolino le imprese ad assumere, calibrandoli verso il lavoro stabile”.
“Tutto ciò va, però, accompagnato da politiche strutturali di sostegno alla crescita economica – conclude – investendo in opere pubbliche, politiche per la formazione, e un fisco meno aggressivo”.
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