Oggi, 21 novembre, i tassisti italiani si fermeranno per uno sciopero dalle 8 alle 22 in segno di protesta per il riordino del settore e, soprattutto, sulla questione Uber e Ncc. Ci sarà un presidio a Roma, dalle 10.30 alle 18 a Porta Pia, al quale parteciperanno delegazioni provenienti da tutte le regioni. La decisione è stata presa ieri sera dopo l’incontro al Ministero dei Trasporti.
Per i sindacati le proposte del governo sono “irricevibili”, soprattutto “per quanto riguarda il principio della territorialità e il rientro in rimessa per gli ncc”, spiega Valter Drovetto, vicesegretario dell’Ugl Taxi.
Ma per il governo lo sciopero resta ingiustificato. “L’obiettivo che il governo intende raggiungere – ribatte il viceministro dei Trasporti, Riccardo Nencini – è regolare il mercato, perché i servizi resi ai cittadini siano più efficienti e più adeguati alla domanda. E’ nostra intenzione perseguire questo obiettivo, superando le varie forme di abusivismo, regolamentando le piattaforme tecnologiche, promuovendo su base regionale i servizi Ncc”.
Il governo si è impegnato “a valutare la possibilità di concedere incentivi pubblici per la realizzazione di piattaforme tecnologiche direttamente da parte degli operatori di settore – prosegue Nencini -. Sia taxi che Ncc resteranno servizi pubblici non di linea.”
I rappresentanti dei tassisti sostengono invece che le misure del governo hanno deregolamentato il servizio pubblico dei taxi aprendo il mercato alle multinazionali e favorendo concorrenti come Uber.
E.M.




























