In Italia le donne che nel corso della vita hanno subito stalking sono 3 milioni e mezzo, ma la cifra cresce se si aggiungono quelle donne che non denunciano per mancanza di fiducia. Ancor peggio se si pensa questo sommerso sia destinato a crescere dal momento che lo stalker può cavarsela pagando ridicoli risarcimenti.
Inoltre, con l’entrata in vigore della legge di riforma del sistema penale del 3 agosto, è stato introdotto nel codice penale il nuovo art. 162-ter, relativo all’estinzione di alcuni reati a seguito di condotte riparatorie, tra cui il reato di stalking. In seguito a questa novità legislativa, infatti, i molestatori possono ottenere senza il consenso della vittima la possibilità di un risarcimento di natura pecuniaria. Tra i primi casi, a Torino il gup ha imposto alla vittima, contro la sua volontà, di accettare 1.500 euro, la cifra offertale come risarcimento, valutandola “congrua” ed ha conseguentemente dichiarato “estinto il reato per condotte riparatorie.
Pertanto la responsabile nazionale delle Politiche di Genere di Cgil, Loredana Taddei, la responsabile del Coordinamento Nazionale donne Cisl, Liliana Ocmin, e la responsabile nazionale Centri di ascolto Uil Alessandra Menelao, sollecitano il ministro della giustizia, Andrea Orlando, “a mettere in atto la disponibilità già annunciata a rivedere la norma ed a cancellare il reato di stalking da quelli per i quali è possibile dichiarare l’estinzione in forza delle condotte riparatorie dell’imputato.”
“E’ prioritario ed urgente – sottolineano le tre responsabili – che il governo mantenga l’impegno che si è assunto pubblicamente per una rapida approvazione del Ddl Puglisi, incardinato in Commissione Giustizia del Senato, che sottrae lo stalking dall’applicazione dell’istituto della giustizia riparativa con conseguente estinzione del reato. Cgil Cisl Uil continueranno a mettere in campo mobilitazioni in tutti i territori perché questo impegno dell’esecutivo si concretizzi nel più breve tempo possibile”, concludono.
E.M.