“Il rischio di una ripresa senza lavoro esiste. Per questo tra due settimane sottoporrò alle Regioni e alle parti sociali una road map sulle politiche attive per individuare strumenti eccezionali da mettere in campo subito. Chiederò un censimento territoriale delle opportunità di lavoro. In attesa del Recovery, dobbiamo concentrarci sui distretti dove la ripresa è più vivace e lì convogliare i lavoratori che riusciremo a formare. Penso a una sorta di ‘patti territoriali’. Così il ministro del Lavoro Andrea Orlando in un’intervista a La Repubblica.
Sulla richiesta dei sindacati di prorogare il blocco dei licenziamenti, per Orlando “per le piccole imprese dobbiamo accelerare la riforma degli ammortizzatori. Per le grandi dobbiamo ragionare in modo selettivo, anziché proseguire con trattamenti uguali per situazioni diverse. Non tutta l`economia si è fermata. È possibile individuare strumenti mirati o potenziare quelli esistenti, ad esempio i contratti di espansione e di solidarietà, senza per questo incoraggiare l`espulsione di lavoratori over 50. Se prorogassimo per tutti il blocco ai licenziamenti, vorrebbe dire che siamo in ritardo con la campagna vaccinale e anche con la riforma degli ammortizzatori”.
Sulle riaperture, precisa poi, il piano del governo “è la vaccinazione, la riapertura è la conseguenza: la via giusta è accelerare con i vaccini e sostenere le imprese con maggiore selettività. Se non si mette sotto controllo il virus non ci può essere un ritorno ad una dinamica economica normale, che si riconquista anche orientando le risorse verso politiche industriali che aiutino le transizioni e sostengano le filiere più competitive”.
Riguardo l`Anpal, l’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro, per Orlando infine “non funziona, ma va riformata e non cancellata. A tempo debito mi porrò anche il problema di chi la guida”.
E.G.


























