“Se guardiamo alla cassa integrazione ordinaria, che scade a giugno, ci sono circa 140 mila lavoratori della moda e del tessile tra i 480 mila totali. Questo è un settore che, dati i numeri della Cig andrebbe protetto, sul resto abbiamo cifre che ci permettono di reggere. Sblocchiamo i licenziamenti, e facciamo una norma specifica per i settori in crisi forte, con quote di Cig del 30, del 40% . Tolti i lavoratori del tessile e poche altre categorie, io non credo che lo sblocco avrà un impatto così drammatico. Non è che se si toglie il divieto tutti licenzieranno”. Lo afferma il sottosegretario al ministero dell`Economia Claudio Durigon, in una intervista a La Repubblica.
Quando al quasi milione di disoccupati in Italia, cui si aggiungeranno i nuovi licenziati “agiremo su tre fronti. Primo, bisogna sostenere la riorganizzazione delle imprese – aggiunge Durigon – perché se le imprese non sono sane difficilmente si mantiene il lavoro. Poi per i lavoratori in esubero si utilizzeranno strumenti come il contratto espansivo, che dà la possibilità di utilizzare la Cig, la formazione e i prepensionamenti. E soprattutto servirà una riforma degli ammortizzatori sociali che permetta di recuperare tutte le nuove forme che sono venute fuori con il Covid, per proteggere le categorie di lavoratori che erano scoperte, insieme alla partenza delle politiche attive del lavoro. Io sono comunque molto fiducioso che la ripresa dell`economia possa avere un grande impatto positivo”.
E.G.




























