Il tema dell`economia circolare “non riguarda solo la P.A. o le imprese. Serve davvero lavorare tutti insieme. In Italia, il mercato degli acquisti pubblici vale circa il 10% del Pil. Evidente, quindi, il peso e l`influenza delle scelte della P.A. attraverso i propri acquisti su mercato e filiere produttive”. E’ quanto affermato da Maria Cristina Piovesana, vicepresidente di Confindustria per l`ambiente, la sostenibilità e la cultura alla XV edizione del forum “Compraverde Buygreen”.
In questo scenario il green public procurement (Gpp) “è da considerare un valore aggiunto e uno standard da utilizzare in tutte le gare d`appalto della P.A. – ha proseguito – Confindustria ne sostiene da molto tempo l`importanza perché il Gpp rappresenta uno strumento fondamentale di politica industriale, capace di stimolare in maniera significativa la promozione dell`economia circolare, e un`opportunità per fare ricerca. Le autorità pubbliche che intraprendono azioni di Gpp si impegnano sia a razionalizzare acquisti e consumi che a incrementare la qualità ambientale delle proprie forniture e affidamenti”.
Piovesana ha aggiunto che “per essere pienamente efficace il Gpp va ulteriormente potenziato, rafforzando la capacità tecnica delle stazioni appaltanti pubbliche e incentivando gli investimenti delle imprese per il miglioramento delle prestazioni ambientali dei propri prodotti e servizi. Siamo convinti che sia necessario immaginare ulteriori strumenti, complementari al Gpp, che siano in grado di favorire ulteriormente la crescita di un mercato di sbocco per le materie prime ‘seconde’. Una soluzione potrebbe essere l`introduzione di un regime di tassazione Iva agevolato (5%) per l`acquisto di beni e materiali prodotti in linea con i principi dell`economia circolare, proposta che Confindustria porta avanti da tempo e di cui parla anche il nuovo piano d`azione per l`economia circolare. Se noi vogliamo davvero acquistare verde non possiamo pensare di andare al massimo ribasso”.
E.G.