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Il Diario del Lavoro

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Home - Senato - Commissione Lavoro, previdenza sociale (Dai Resoconti Sommari)

Commissione Lavoro, previdenza sociale (Dai Resoconti Sommari)

5 Maggio 2022
in Senato

317ª Seduta
Presidenza del Vice Presidente
SERAFINI

Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Rossella Accoto.

La seduta inizia alle ore 14,35.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il presidente SERAFINI comunica che la 3a Commissione permanente ha concluso ieri l’esame del disegno di legge n. 2561, recante ratifica dell’Accordo tra il Governo italiano e l’Istituto forestale europeo, illustrato nella seduta del 26 aprile dal relatore De Angelis. Fa quindi presente che pertanto non si procederà al previsto seguito dell’esame.

La Commissione prende atto.

Il senatore LAUS (PD) osserva preliminarmente che l’attività della Commissione è stata sempre caratterizzata dal contributo costruttivo e responsabile di tutte le sue componenti, comprese le forze di opposizione; manifesta perciò amarezza e sorpresa per talune recentissime dichiarazioni alla stampa in cui il capo politico del Movimento 5 Stelle ha attribuito al Partito Democratico la responsabilità della stasi dell’iter dei disegni di legge in materia di salario minimo, facendo riferimento ai rappresentanti di esso nella Commissione lavoro del Senato. Sottolinea l’infondatezza di tali critiche, rivendicando l’impegno sul tema del proprio Gruppo, reso evidente dalla presentazione in Senato del primo disegno di legge in materia e dalle ripetute sollecitazioni in Commissione volte alla pronta ripresa dell’iter. Osservato che l’attuale capo politico del Movimento 5 Stelle avrebbe potuto in passato, nella sua veste di Presidente del Consiglio, contribuire in modo determinante all’introduzione dell’auspicata disciplina sul salario minimo, indicandola come priorità nell’agenda politica, rileva che si pone una questione di difesa dell’onorabilità delle istituzioni; auspica pertanto che la Presidenza della Commissione ripristini in tempi ravvicinati un quadro di chiarezza attraverso un comunicato ufficiale, che ricapitoli l’effettivo andamento della trattazione dei richiamati disegni di legge. Su di essi, ricorda, è stato già notevole l’impegno della Commissione, che, oltre a procedere a un dibattito approfondito, ha svolto un ampio ciclo di audizioni, mentre sono stati da tempo depositati gli emendamenti riferiti al testo base; ricapitola con l’occasione le fasi puntuali dell’iter.  Considera necessario che l’Ufficio di Presidenza provveda a definire il prosieguo dell’esame congiunto, con la finalità di pervenire a un esito positivo, che, anche tenendo conto dell’esigenza di operare una sintesi delle diverse istanze, fornisca risposta alle aspettative dei numerosi lavoratori sottopagati. Dopo aver espresso l’auspicio dello svolgimento di una riflessione, la prossima settimana, su quanto avvenuto, annuncia che il proprio Gruppo non garantirà nel frattempo la presenza del numero legale per deliberare e abbandona i lavori.

Si unisce a tali considerazioni la senatrice FEDELI (PD), la quale pure esce dall’Aula della Commissione.

La senatrice CATALFO (M5S) conviene in merito alla centralità del tema richiamato dal senatore Laus. Sottolinea quindi l’impegno concreto dimostrato dal precedente Governo riguardo alla necessità della fissazione di un salario minimo, come dimostrato anche dai contenuti del Documento di economia e finanza e della relativa Nota di aggiornamento, specificando che le forze che costituivano quella maggioranza condividevano l’obiettivo dell’approvazione dell’auspicata disciplina legislativa. Ricorda quindi la permanente urgenza di dotare l’ordinamento di una legge in materia di salario minimo, anche alla luce dei dati più recenti sull’Italia diffusi dalle competenti istituzioni internazionali, che evidenziano la progressiva diminuzione del livello delle retribuzioni e l’aumento del numero di lavoratori al di sotto della soglia di povertà, pari ormai al 13 per cento. La pesantezza della situazione è resa evidente anche dalla recente vertenza degli addetti alla sicurezza, gravemente sottopagati. Constata che tali fattori sono particolarmente gravi, in quanto deprimono la domanda interna, la quale pure è elemento fondamentale per la tenuta del sistema economico italiano. Auspica pertanto una pronta rispesa del confronto nel merito, sottolineando l’avvenuta presentazione di diversi emendamenti soppressivi e sostitutivi di parti del testo base. Sottolinea infine che le finalità fondamentali delle iniziative in esame investono la stessa dignità del lavoro, senza trascurare le esigenze di tutela del sistema imprenditoriale, per mezzo di opportuni interventi di sostegno.

Il senatore ROMAGNOLI (M5S) si unisce all’auspicio di una ripresa in tempi rapidi dell’iter dei disegni di legge sul salario minimo, nella prospettiva di un superamento delle divergenze di merito.

La senatrice GUIDOLIN (M5S) osserva che le responsabilità a livello di Governo relativamente alla definizione dell’agenda in materia di lavoro riguardano direttamente, oltre al Presidente del Consiglio, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, attualmente espressione della stessa parte politica del senatore Laus. Si esprime quindi favorevolmente riguardo all’opportunità di una ripresa in tempi rapidi dell’esame congiunto dei disegni di legge in tema di salario minimo.

Il senatore LAFORGIA (Misto-LeU-Eco), osservato che sarebbe stato più appropriato affrontare la questione in presenza della presidente Matrisciano, rammenta che la questione dell’introduzione della legge sul salario minimo, particolarmente promossa dalla senatrice Catalfo in qualità di Ministro del lavoro e delle politiche sociali nel precedente Governo, ha risentito delle conseguenze della pandemia da Covid-19, mantenendo tuttavia le sue caratteristiche di attualità. Condivide pertanto le osservazioni relative all’urgenza della ripresa dell’esame da parte della Commissione. Rileva peraltro che risulta pregiudizialmente di assoluta necessità il conseguimento di un quadro di chiarezza in merito ai concreti intendimenti a livello di vertice delle diverse forze politiche, al fine di rendere effettiva in sede istituzionale quella condivisione di finalità che pure traspare nel dibattito pubblico.

A integrazione del precedente intervento, il senatore ROMAGNOLI (M5S), associandosi ai rilievi del senatore Laforgia, fa presente che un intervento del legislatore in materia di salario minimo contribuirebbe al generale miglioramento delle condizioni di lavoro, anche in relazione alla prevenzione delle morti e degli infortuni, sul cui peggioramento incide anche l’aumento del tasso di precarietà.

Il presidente SERAFINI condivide l’assoluta rilevanza della questione del salario minimo e conferma il suo personale impegno al fine di una ripresa dell’iter in tempi rapidi. Assicura inoltre che rappresenterà alla presidente Matrisciano quanto rappresentato nel dibattito odierno.

IN SEDE CONSULTIVA
(1650) FENU ed altri.  –  Disposizioni in materia di imprese sociali di comunità
(Parere alla 1a Commissione. Esame e rinvio)

La relatrice GUIDOLIN (M5S) riferisce sugli aspetti di competenza del disegno di legge in esame, volto a riconoscere e sostenere le imprese sociali di comunità, in particolare apportando modifiche al decreto legislativo n. 112 del 2017 sull’impresa sociale.

Dà quindi conto dei criteri previsti dall’articolo 1 per la definizione di impresa sociale di comunità, riguardanti l’aspetto territoriale e le caratteristiche dell’attività.

Osserva poi che l’articolo 5 reca modifiche alla legge n. 381 del 1991 sulle cooperative sociali, nel senso di prevedere che le legislazioni regionali possano estendere le categorie di persone svantaggiate, ai fini dell’inserimento lavorativo.

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 15,10.

17ª Seduta
Presidenza del Presidente della 7ª Commissione
NENCINI

Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Rossella Accoto.

La seduta inizia alle ore 12,05.

IN SEDE REFERENTE

(2318) Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo

(Seguito dell’esame e rinvio)

Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 27 aprile.

Il PRESIDENTE esprime in primo luogo soddisfazione e apprezzamento per la qualità del lavoro finora compiuto dalle Commissioni riunite, con particolare riferimento all’impegno dei relatori, determinante per l’individuazione di soluzioni equilibrate e largamente condivise, e a quello del Governo. Esprime inoltre un sentito ringraziamento agli Uffici.

Informa quindi che la senatrice Montevecchi ha presentato la riformulazione 1.4 (testo 3), che adempie alla condizione formulata dalla Commissione bilancio ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, e che i relatori hanno presentato la riformulazione 1.6 (testo 3); entrambi gli emendamenti sono pubblicati in allegato.

Prendono atto le Commissioni riunite.

Il PRESIDENTE dà conto dei pareri trasmessi dalla Commissione affari costituzionali e dalla Commissione bilancio; avverte che si procederà alla trattazione degli emendamenti riformulati o precedentemente accantonati.

Ha quindi la parola la relatrice per l’11a Commissione CATALFO (M5S), la quale esprime, anche a nome dell’altro relatore senatore Rampi, parere favorevole sugli emendamenti 1.2 (testo 2), 1.0.8 (testo 2) e 4.0.13 (testo 2). Invita inoltre a ritirare e a trasformare in ordine del giorno l’emendamento 1.4 (testo 3), sul quale altrimenti il parere è contrario.

La rappresentante del GOVERNO si esprime in modo conforme; esprime inoltre parere favorevole sull’emendamento dei relatori 1.6 (testo 3).

Nessuno chiedendo di intervenire, l’emendamento 1.2 (testo 2) è quindi posto ai voti e approvato.

Sull’emendamento 1.4 (testo 3) interviene la senatrice MONTEVECCHI (M5S), osservando che tale proposta è frutto di anni di impegno in merito alle esigenze delle fondazioni lirico-sinfoniche, con particolare riferimento ai problemi della loro governance e alle procedure di selezione delle cariche apicali, e tiene conto degli effetti nocivi di scelte inadeguate in un settore di importanza strategica. Nel manifestare rammarico per la posizione espressa dal Governo e non comprendendone le ragioni, dichiara di non accogliere l’invito al ritiro e sollecita le Commissioni riunite a sostenere l’emendamento.

Il relatore per la 7a Commissione RAMPI (PD) ribadisce l’opportunità di una trasformazione dell’emendamento in ordine del giorno: nel condividere lo spirito dell’intervento della senatrice Montevecchi, considera necessario che il legislatore eviti l’adozione di criteri eccessivamente rigidi, dovendo piuttosto individuare soluzioni idonee a conciliare la trasparenza con la discrezionalità, in un ambito peraltro caratterizzato da una notevole complessità ordinamentale. Rivolge quindi alla proponente un ultimo accorato appello a trasformare l’emendamento 1.4 (testo 3) in un ordine del giorno.

La senatrice MONTEVECCHI (M5S) ritiene che l’emendamento non detti criteri stringenti ma ponga principi ampiamente condivisibili, quali il contrasto ai conflitti di interesse e il ricorso a bandi pubblici internazionali, senza comportare alcuna rigidità normativa. Insiste quindi per la votazione.

L’emendamento 1.4 (testo 3) è quindi posto ai voti, risultando accolto.

Il senatore VERDUCCI (PD) interviene per dichiarazione di voto favorevole sull’emendamento dei relatori 1.6 (testo 3): tale modifica rappresenta a suo avviso un elemento centrale della disciplina in esame, con il quale si dà risposta alle istanze che i lavoratori dello spettacolo portano avanti da molto tempo e si colma una grave lacuna normativa, dando finalmente un riconoscimento giuridico e dunque anche politico al carattere discontinuo del loro lavoro. Dopo aver ricordato l’importanza del lavoro svolto dalle Commissioni riunite, sottolinea come la riformulazione nel testo 3 dell’emendamento dei relatori consenta di estendere l’ambito di applicazione a tutte le categorie di artisti e tecnici del settore; per tale ulteriore riformulazione riconosce il valore dell’impegno profuso in particolare dalla relatrice Catalfo, che ringrazia.

Nessun altro chiedendo di intervenire, l’emendamento 1.6 (testo 3) è quindi posto in votazione e accolto.

In esito a successive e distinte votazioni, risultano quindi approvati anche gli emendamenti 1.0.8 (testo 2) e 4.0.13 (testo 2).

Il PRESIDENTE avverte che si è così concluso l’esame degli emendamenti e che si passa alla trattazione degli ordini del giorno precedentemente accantonati.

La senatrice SAPONARA (L-SP-PSd’Az) comunica che l’ordine del giorno G/2318/5/7e11 è sottoscritto da tutti i componenti del suo Gruppo.

La relatrice per l’11a Commissione CATALFO (M5S), anche a nome dell’altro relatore, subordina il parere favorevole sull’ordine del giorno G/2318/1/7e11 all’accoglimento di alcune proposte di modifica relative alle lettere a), b) e d) che illustra. Propone altresì riformulazioni agli ordini del giorno G/2318/4/7e11 e G/2318/5/7e11. Sugli ordini del giorno G/2318/2/7e11 e G/2318/3/7e11 esprime parere favorevole.

Il sottosegretario Rossella ACCOTO si esprime conformemente.

La senatrice MONTEVECCHI (M5S) accoglie le proposte di riformulazione dell’ordine del giorno G/2318/1/7e11, presentando un testo 2, pubblicato in allegato.

La senatrice DE LUCIA (M5S) sottoscrive l’ordine del giorno G/2318/4/7e11 e, accogliendo le richieste di riformulazione della relatrice e del Governo, lo riformula in un testo 2, pubblicato in allegato.

Il senatore RUFA (L-SP-PSd’Az) accetta a sua volta di riformulare nel senso proposto l’ordine del giorno G/2318/5/7e11 in un testo 2, pubblicato in allegato.

Gli ordini del giorno G/2318/1/7e11 (testo 2),G/2318/2/7e11, G/2318/3/7e11, G/2318/4/7e11 (testo 2) e G/2318/5/7e11 (testo 2) sono quindi accolti dal GOVERNO.

Il PRESIDENTE avverte che i relatori hanno presentato una proposta di coordinamento, Coord.1, pubblicata in allegato, che si intende illustrata.

Nessuno chiedendo di intervenire, la proposta di coordinamento Coord.1 è quindi posta in votazione e approvata.

Le Commissioni riunite conferiscono infine il mandato ai relatori a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge in titolo, come modificato, autorizzandoli a richiedere lo svolgimento della relazione orale e ad apportare le ulteriori modifiche di coordinamento e formali che risultassero necessarie.

La seduta termina alle ore 12,30.

ORDINI DEL GIORNO ED EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE

N. 2318

G/2318/1/7 e 11 (testo 2)

Montevecchi, De Lucia, Vanin, Russo, Piarulli

Le Commissioni riunite 7a e 11a,

in sede di esame del disegno di legge, n. 2318, recante “Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo”, collegato alla manovra di finanza pubblica, ai sensi dell’articolo 126-bis del Regolamento,

premesso che:

l’articolo 1 del provvedimento in esame delega il Governo ad adottare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per il coordinamento e il riordino delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di Fondazioni Lirico-Sinfoniche (FLS);

considerato che:

l’opera lirica, la musica sinfonica e il balletto costituiscono tasselli preziosi del nostro patrimonio immateriale e rappresentano una forma di espressione globalmente riconosciuta come identitaria per la nostra cultura e per la nostra storia;

è necessario ripensare e definire in maniera univoca la natura giuridica delle FLS, tenuto conto della sentenza della Corte costituzionale n. 153 del 2011 che ha ribadito la loro qualificazione in senso pubblicistico, nonché delle richieste che arrivano dal mondo delle stesse FLS;

nel corso delle audizioni che si stanno tenendo nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle Fondazioni lirico-sinfoniche presso la Camera dei deputati, è emersa una serie di richieste riguardanti le FLS, tra le quali si evidenziano:

quella di rendere più efficiente il sistema della governance laddove dimostratosi inefficiente; quella di incrementare le retribuzioni minime per i lavoratori e garantire un migliore sistema di welfare; quella di garantire una definizione triennale dei finanziamenti FUS destinati alle FLS,

impegna il Governo a:

a valutare l’opportunità di istituire un tavolo tecnico di lavoro al fine di studiare i meccanismi per una ri-pubblicizzazione delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche;

a valutare l’opportunità di garantire una definizione triennale dei finanziamenti FUS destinati alle Fondazioni lirico-sinfoniche;

valutare l’opportunità di nominare i nuovi sovrintendenti in anticipo rispetto al termine naturale degli uscenti al fine di garantire i migliori standard qualitativi, di programmare meglio le attività di produzione, scritturazione degli artisti e di produzione dei laboratori, nonché al fine di garantire un giusto periodo di affiancamento con il sovrintendente uscente;

a valutare l’opportunità di promuovere il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per i dipendenti delle Fondazioni lirico-sinfoniche, anche al fine di conferire un assetto più giusto e sicuro per i lavoratori del settore;

ragionando sulla base degli obiettivi e parametri di sviluppo sostenibile di cui all’Agenda 2030, valutare l’opportunità di creare un sistema di rendicontazione delle attività delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche inteso come impatto delle loro attività anche rispetto al contesto sociale, economico e ambientale nel quale esse sono chiamate ad adoperare.

G/2318/4/7 e 11 (testo 2)

Russo, De Lucia

Le Commissioni riunite 7a e 11a,  in sede di esame del disegno di legge, n. 2318, recante “Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo”, collegato alla manovra di finanza pubblica, ai sensi dell’articolo 126-bis del Regolamento,

premesso che

l’articolo 1 del disegno di legge, avente ad oggetto “Delega al Governo per il riordino delle disposizioni di legge in materia di spettacolo e per il riordino e la revisione degli strumenti di sostegno in favore dei lavoratori del settore” prevede che il Governo eserciti la delega nel rispetto dei princìpi e i criteri direttivi di cui all’articolo 2, commi 2, esclusa la lettera b), numero 5), 3 e 4, della legge n. 175 del 2017;

che l’articolo 2, comma 3, lett. h) prevede “la revisione delle disposizioni nei settori delle attività circensi e degli spettacoli viaggianti, specificamente finalizzata al graduale superamento dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse“;

considerato che il termine “graduale” non assicura un orizzonte temporale ben preciso entro il quale dovrebbe avvenire il superamento degli animali nei circhi,

impegna il Governo

a prevedere che il completo superamento dell’utilizzo degli animali nelle attività circensi e negli spettacoli viaggianti avvenga nel più breve tempo possibile.

G2318/5/7 e 11 (testo 2)

Rufa, Saponara, Alessandrini, Emanuele Pellegrini, De Angelis, Pittoni

Le Commissioni riunite 7a e 11a,  in sede di esame del disegno di legge, n. 2318, recante “Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo”, collegato alla manovra di finanza pubblica, ai sensi dell’articolo 126-bis del Regolamento,

premesso che:

il disegno di legge delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi di coordinamento e riordino delle disposizioni vigenti in materia di spettacolo e di revisione degli strumenti di sostegno in favore dei lavoratori del settore;

l’articolo 3, comma 1, del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 16 luglio 1947, n. 708, elenca i professionisti iscritti obbligatoriamente all’Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo (ENPALS) e, come tali, vincolati al versamento dei contributi previdenziali al Fondo Pensione Lavoratori dello Spettacolo (FPLS);

ai sensi del successivo comma 2, l’elenco può essere adeguato, integrato e ridefinito con decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali;

in attuazione della disposizione richiamata, il decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali 15 marzo 2005 ha incluso nell’elenco anche gli indossatori e i fotomodelli, i quali sono pertanto soggetti al versamento contributivo in tutti i casi in cui prestino servizio nell’ambito del settore dello spettacolo, anche qualora essi non svolgano attività strettamente legate a tale attività;

la disposizione ha determinato una serie di controversie interpretative tra l’INPS, che tende ad avviare degli accertamenti per verificare il versamento dei contributi, e il giudice del lavoro, che si è pronunciato in senso contrario rispetto all’obbligo contributivo nei confronti di indossatori e fotomodelli che non svolgano attività strettamente legate al settore dello spettacolo;

impegna il Governo

a precisare, anche in sede di aggiornamento dell’elenco dei professionisti aventi obbligo di iscrizione all’Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo (ENPALS), che l’obbligo contributivo per indossatori e fotomodelli sussiste solo ed esclusivamente nel caso in cui tali professionisti partecipino ad eventi con un effettivo carattere di spettacolarità e prestino attività artistica direttamente connessa con la produzione e la realizzazione dello spettacolo.

Art. 1

1.4 (testo 3)

Montevecchi, De Lucia, Vanin, Russo, Romano, Castellone, Guidolin, Matrisciano, Romagnoli, Piarulli

Dopo il comma 1, inserire il seguente:

«1-bis. Con riguardo alle Fondazioni lirico-sinfoniche, fermo restando quanto previsto dall’articolo 2, comma 3, della legge 22 novembre 2017, n. 175, i decreti di cui al comma 1 sono adottati altresì secondo i seguenti princìpi e criteri direttivi:

a) revisione dei requisiti necessari per il reclutamento del sovrintendente e del direttore artistico attraverso nuove procedure che prevedano in particolare:

  1. l’assenza di conflitto di interessi con le funzioni svolte all’interno della Fondazione dal sovrintendente e dal direttore artistico, nonché da tutti i componenti degli organi di gestione delle fondazioni;
  2. la previsione di bandi pubblici, anche internazionali, che consentano la consultazione pubblica del curriculum dei partecipanti.»

1.6 (testo 3)

I Relatori

Apportare le seguenti modificazioni:

  1. al comma 2, apportare le seguenti modificazioni: 

1) all’alinea:

 a) sostituire le parole: “entro dodici mesi” con le seguenti: “entro nove mesi”;

b) sostituire le parole: “, delle indennità e degli strumenti di sostegno economico temporaneo (SET)”, con le seguenti: “e delle indennità e per l’introduzione di una indennità di discontinuità, quale indennità strutturale e permanente,”;

c) sostituire le parole da: “tenuto conto del carattere strutturalmente discontinuo” fino alla fine dell’alinea con le seguenti: “nonché dei lavoratori discontinui del settore dello spettacolo di cui alla lettera b) del medesimo articolo, individuati con decreto adottato dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro della cultura, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge. Il decreto legislativo è adottato tenuto conto del carattere strutturalmente discontinuo delle prestazioni lavorative, nonché nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi:”

2)  alla lettera a), dopo le parole “strumenti di sostegno”, inserire le seguenti: “, anche in ragione del carattere discontinuo delle prestazioni lavorative,”;

3) dopo il numero 3, aggiungere il seguente:

“3-bis) determinazione dei criteri di calcolo dell’indennità giornaliera, della sua entità massima su base giornaliera e del numero massimo di giornate indennizzabili e oggetto di tutela economica e previdenziale, nel limite delle risorse di cui al comma 3″;

4) alla lettera b), dopo le parole: “incompatibilità con”, inserire la seguente: “eventuali”;

 5) sostituire la lettera d) con la seguente:

“d) determinazione degli oneri contributivi a carico dei datori di lavoro, nonché di un contributo di solidarietà a carico dei soli lavoratori e lavoratrici che percepiscono retribuzioni o compensi superiori al massimale contributivo per gli iscritti al Fondo stabilito annualmente ai sensi dell’articolo 2, comma 18, della legge 8 agosto 1995, n. 335, per la sola quota di retribuzioni o compensi eccedente il predetto massimale.”;

B) sostituire il comma 3 con i seguenti:

“3. Agli oneri di cui al comma 2, si provvede, a decorrere dall’anno 2023, nel limite massimo delle risorse iscritte sul Fondo di cui all’articolo 1, comma 352, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, incrementate da quelle derivanti dal contributo di cui alla lett. d) del comma 2 nonché dalla revisione e dal riordino degli ammortizzatori sociali e delle indennità.

4. Fatto salvo quanto previsto dal comma 3, dall’attuazione delle deleghe di cui al presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Qualora uno o più decreti legislativi determinino nuovi o maggiori oneri che non trovino compensazione al proprio interno, essi sono adottati solo successivamente o contestualmente alla data di entrata in vigore dei provvedimenti legislativi che stanziano le occorrenti risorse finanziarie, in conformità all’articolo 17, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196″.

Coord.1

I Relatori

All’articolo 01, introdotto con l’emendamento 01.1, al comma 1, nella lettera c-octies), sostituire le parole: “quali forme universali”, con le seguenti: “quale forma universale”.

All’articolo 1, comma 1, primo periodo, sostituire le parole: “2006/962/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006”, con le seguenti: “del Consiglio, del 22 maggio 2018 (2018/C 189/01)”.

All’articolo 1, comma 1, ultimo periodo, come modificato dall’emendamento 01.1, sopprimere le parole: “e alle condizioni”.

All’articolo 1, comma 2, alinea, come modificato dall’emendamento 1.6 (testo 3), sostituire le parole: “del settore dello spettacolo di cui alla lettera b) del medesimo articolo,” con le seguenti: “ del settore dello spettacolo di cui alla lettera b) del medesimo comma,”.

All’articolo 1, comma 2, come modificato dall’emendamento 1.6 (testo 3), sostituire le parole: “3-bis) determinazione dei criteri“, con le seguenti: “a-bis) determinazione dei criteri“.

All’articolo 1, comma 2, come modificato dall’emendamento 1.6 (testo 3), nella lettera d), sopprimere le parole: “e lavoratrici” e inserire, dopo la parola: “Fondo”, inserire le seguenti: “pensione lavoratori dello spettacolo”.

All’articolo 2, comma 4-bis, introdotto con l’emendamento 2.2, sostituire le parole: “deliberate di”, con le seguenti: “deliberate da”.

All’articolo 2-bis, introdotto con l’emendamento 2.0.1, apportare le seguenti modificazioni:

  1. al comma 1, sopprimere le parole: “e disciplinata”, dopo le parole: “per lo spettacolo dal vivo”, inserire le seguenti: “di seguito denominato ‘agente’,” e aggiungere in fine le seguenti parole: “, come disciplinata dal presente articolo”;
  2. al comma 2, lettera a), sostituire le parole: “i programmi delle prestazioni, i luoghi, le date e le clausole”, con le seguenti: “i programmi, i luoghi e le date delle prestazioni e le relative clausole”;
  3. al comma 2, lettera b), sostituire le parole: “dell’artista”, con le seguenti: “del lavoratore di cui ha la rappresentanza”;
  4. al comma 2, lettera d), sostituire le parole: “all’attività professionale dell’artista”, con le seguenti: “alla loro attività professionale”;
  5. al comma 2, lettera e), sostituire le parole: “dell’artista”, con le seguenti: “del mandante o preponente”;
  6. nel comma 4, sopprimere l’ultimo periodo;
  7. dopo il comma 4 aggiungere i seguenti: “4-bis. Con decreto del Ministro della cultura, da adottare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentite la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e le associazioni professionali dei lavoratori e degli operatori del settore, sono stabiliti i requisiti e definite le modalità per l’iscrizione nel registro di cui al comma 1.
    4-ter. Il registro è pubblicato nel sito web istituzionale del Ministero della cultura.”

All’articolo 3, come modificato dall’emendamento 3.1 (testo 3) apportare le seguenti modificazioni:

  1. nel comma 5, primo periodo, aggiungere in fine le seguenti parole: “di cui all’articolo 2”;
  2. nel comma 6, secondo periodo, sostituire le parole: “di cui all’articolo 2”, con le seguenti: “di cui al comma 5”;
  3. nel comma 7, sostituire l’ultimo periodo con il seguente: “Nello svolgimento dei tirocini, gli studenti non devono in alcun modo essere impiegati in sostituzione di posizioni professionali”;
  4. nel comma 8, dopo le parole: “a carico del Fondo”, inserire le seguenti: “unico per lo spettacolo”.

All’articolo 3-bis, introdotto con l’emendamento 3.0.1, nel comma 3, sopprimere le parole: “, alle Camere” e inserire dopo le parole: “di Trento e di Bolzano” le seguenti: “, anche al fine della successiva trasmissione alle Camere,”. 

All’articolo 4, comma 1, sostituire le parole: “Fondo pensioni lavoratori” con le seguenti: “Fondo pensione lavoratori”.

All’articolo 4-quater, introdotto con l’emendamento 4.0.11 (testo 2), nel comma 1, secondo periodo, sostituire le parole: “Accordo tra il Governo” con le seguenti: “Accordo concluso in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato”.

317ª Seduta

Presidenza del Vice Presidente

SERAFINI

Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Rossella Accoto.

La seduta inizia alle ore 14,35.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il presidente SERAFINI comunica che la 3a Commissione permanente ha concluso ieri l’esame del disegno di legge n. 2561, recante ratifica dell’Accordo tra il Governo italiano e l’Istituto forestale europeo, illustrato nella seduta del 26 aprile dal relatore De Angelis. Fa quindi presente che pertanto non si procederà al previsto seguito dell’esame.

La Commissione prende atto.

Il senatore LAUS (PD) osserva preliminarmente che l’attività della Commissione è stata sempre caratterizzata dal contributo costruttivo e responsabile di tutte le sue componenti, comprese le forze di opposizione; manifesta perciò amarezza e sorpresa per talune recentissime dichiarazioni alla stampa in cui il capo politico del Movimento 5 Stelle ha attribuito al Partito Democratico la responsabilità della stasi dell’iter dei disegni di legge in materia di salario minimo, facendo riferimento ai rappresentanti di esso nella Commissione lavoro del Senato. Sottolinea l’infondatezza di tali critiche, rivendicando l’impegno sul tema del proprio Gruppo, reso evidente dalla presentazione in Senato del primo disegno di legge in materia e dalle ripetute sollecitazioni in Commissione volte alla pronta ripresa dell’iter. Osservato che l’attuale capo politico del Movimento 5 Stelle avrebbe potuto in passato, nella sua veste di Presidente del Consiglio, contribuire in modo determinante all’introduzione dell’auspicata disciplina sul salario minimo, indicandola come priorità nell’agenda politica, rileva che si pone una questione di difesa dell’onorabilità delle istituzioni; auspica pertanto che la Presidenza della Commissione ripristini in tempi ravvicinati un quadro di chiarezza attraverso un comunicato ufficiale, che ricapitoli l’effettivo andamento della trattazione dei richiamati disegni di legge. Su di essi, ricorda, è stato già notevole l’impegno della Commissione, che, oltre a procedere a un dibattito approfondito, ha svolto un ampio ciclo di audizioni, mentre sono stati da tempo depositati gli emendamenti riferiti al testo base; ricapitola con l’occasione le fasi puntuali dell’iter.  Considera necessario che l’Ufficio di Presidenza provveda a definire il prosieguo dell’esame congiunto, con la finalità di pervenire a un esito positivo, che, anche tenendo conto dell’esigenza di operare una sintesi delle diverse istanze, fornisca risposta alle aspettative dei numerosi lavoratori sottopagati. Dopo aver espresso l’auspicio dello svolgimento di una riflessione, la prossima settimana, su quanto avvenuto, annuncia che il proprio Gruppo non garantirà nel frattempo la presenza del numero legale per deliberare e abbandona i lavori.

Si unisce a tali considerazioni la senatrice FEDELI (PD), la quale pure esce dall’Aula della Commissione.

La senatrice CATALFO (M5S) conviene in merito alla centralità del tema richiamato dal senatore Laus. Sottolinea quindi l’impegno concreto dimostrato dal precedente Governo riguardo alla necessità della fissazione di un salario minimo, come dimostrato anche dai contenuti del Documento di economia e finanza e della relativa Nota di aggiornamento, specificando che le forze che costituivano quella maggioranza condividevano l’obiettivo dell’approvazione dell’auspicata disciplina legislativa. Ricorda quindi la permanente urgenza di dotare l’ordinamento di una legge in materia di salario minimo, anche alla luce dei dati più recenti sull’Italia diffusi dalle competenti istituzioni internazionali, che evidenziano la progressiva diminuzione del livello delle retribuzioni e l’aumento del numero di lavoratori al di sotto della soglia di povertà, pari ormai al 13 per cento. La pesantezza della situazione è resa evidente anche dalla recente vertenza degli addetti alla sicurezza, gravemente sottopagati. Constata che tali fattori sono particolarmente gravi, in quanto deprimono la domanda interna, la quale pure è elemento fondamentale per la tenuta del sistema economico italiano. Auspica pertanto una pronta rispesa del confronto nel merito, sottolineando l’avvenuta presentazione di diversi emendamenti soppressivi e sostitutivi di parti del testo base. Sottolinea infine che le finalità fondamentali delle iniziative in esame investono la stessa dignità del lavoro, senza trascurare le esigenze di tutela del sistema imprenditoriale, per mezzo di opportuni interventi di sostegno.

Il senatore ROMAGNOLI (M5S) si unisce all’auspicio di una ripresa in tempi rapidi dell’iter dei disegni di legge sul salario minimo, nella prospettiva di un superamento delle divergenze di merito.

La senatrice GUIDOLIN (M5S) osserva che le responsabilità a livello di Governo relativamente alla definizione dell’agenda in materia di lavoro riguardano direttamente, oltre al Presidente del Consiglio, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, attualmente espressione della stessa parte politica del senatore Laus. Si esprime quindi favorevolmente riguardo all’opportunità di una ripresa in tempi rapidi dell’esame congiunto dei disegni di legge in tema di salario minimo.

Il senatore LAFORGIA (Misto-LeU-Eco), osservato che sarebbe stato più appropriato affrontare la questione in presenza della presidente Matrisciano, rammenta che la questione dell’introduzione della legge sul salario minimo, particolarmente promossa dalla senatrice Catalfo in qualità di Ministro del lavoro e delle politiche sociali nel precedente Governo, ha risentito delle conseguenze della pandemia da Covid-19, mantenendo tuttavia le sue caratteristiche di attualità. Condivide pertanto le osservazioni relative all’urgenza della ripresa dell’esame da parte della Commissione. Rileva peraltro che risulta pregiudizialmente di assoluta necessità il conseguimento di un quadro di chiarezza in merito ai concreti intendimenti a livello di vertice delle diverse forze politiche, al fine di rendere effettiva in sede istituzionale quella condivisione di finalità che pure traspare nel dibattito pubblico.

A integrazione del precedente intervento, il senatore ROMAGNOLI (M5S), associandosi ai rilievi del senatore Laforgia, fa presente che un intervento del legislatore in materia di salario minimo contribuirebbe al generale miglioramento delle condizioni di lavoro, anche in relazione alla prevenzione delle morti e degli infortuni, sul cui peggioramento incide anche l’aumento del tasso di precarietà.

Il presidente SERAFINI condivide l’assoluta rilevanza della questione del salario minimo e conferma il suo personale impegno al fine di una ripresa dell’iter in tempi rapidi. Assicura inoltre che rappresenterà alla presidente Matrisciano quanto rappresentato nel dibattito odierno.

IN SEDE CONSULTIVA

(1650) FENU ed altri.  –  Disposizioni in materia di imprese sociali di comunità

(Parere alla 1a Commissione. Esame e rinvio)

La relatrice GUIDOLIN (M5S) riferisce sugli aspetti di competenza del disegno di legge in esame, volto a riconoscere e sostenere le imprese sociali di comunità, in particolare apportando modifiche al decreto legislativo n. 112 del 2017 sull’impresa sociale.

Dà quindi conto dei criteri previsti dall’articolo 1 per la definizione di impresa sociale di comunità, riguardanti l’aspetto territoriale e le caratteristiche dell’attività.

Osserva poi che l’articolo 5 reca modifiche alla legge n. 381 del 1991 sulle cooperative sociali, nel senso di prevedere che le legislazioni regionali possano estendere le categorie di persone svantaggiate, ai fini dell’inserimento lavorativo.

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 15,10.

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