• Chi siamo
  • Abbonamenti
  • Contatti
giovedì, 25 Dicembre 2025
  • Accedi
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Arriva la proposta di legge Pd sul salario minimo

    Salario minimo: la Consulta non entra nel merito. La questione resta confinata agli appalti pubblici

    La minaccia di Trump e i nemici in casa. L’Europa è davvero (quasi) spacciata

    La minaccia di Trump e i nemici in casa. L’Europa è davvero (quasi) spacciata

    La contrattazione che vogliamo, le linee guida proposte dalla Filctem

    Colpo di freno della Cassazione: le aziende non possono sostituire il CCNL a piacimento

    Istat, dal Senato via libera a Blangiardo nuovo presidente

    L’ottimismo dell’Istat vs lo scetticismo della realtà

    Il paradosso di Meloni: governabilità e stabilità garantite, ma paralizzata (o quasi) sul fronte estero

    Il paradosso di Meloni: governabilità e stabilità garantite, ma paralizzata (o quasi) sul fronte estero

    Il richiamo della foresta di Giorgia

    Dalle banche alla cultura, fino alla Rai, la strategia della destra è assicurarsi tutta la posta

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Sindacati, mobilitazione dei lavoratori della vigilanza privata

    Pegaso Security Spa, proclamato un nuovo stato di agitazione. I sindacati: storia di una gestione rovinosa, nessuna certezza sulle retribuzioni

    La filastrocca di Hal

    Formazione e Intelligenza Artificiale, il Rapporto di European Schoolnet

    Snaidero, la Regione Fvg convoca per il 9 gennaio il tavolo di crisi

    Snaidero, la Regione Fvg convoca per il 9 gennaio il tavolo di crisi

    L’anno nero della moda, tra crisi, trasformazioni e magistratura

    L’anno nero della moda, tra crisi, trasformazioni e magistratura

    Whoolrich, sindacati: stato di agitazione contro i licenziamenti mascherati

    Whoolrich, sindacati: stato di agitazione contro i licenziamenti mascherati

    Natuzzi, dietrofront sull’accordo del 2013, a rischio 1.300 lavoratori

    Natuzzi, Mimit: presentato il Piano di rilancio. Sindacati: inaccettabili 479 esuberi dopo 24 anni di ammortizzatori

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione
    Intesa Sanpaolo, raggiunto l’accordo: premi da 1.150 a 2.950 euro per i 70.000 lavoratori

    Intesa Sanpaolo-sindacati, firmato l’accordo sul contratto di secondo livello

    Trasporto ferroviario merci, Fit-Cisl:”firmato il rinnovo del contratto aziendale di Medway”

    Trasporto ferroviario merci, Fit-Cisl:”firmato il rinnovo del contratto aziendale di Medway”

    Unindustria sigla convenzione con Federturismo su welfare aziendale

    Turismo, Manageritalia e Federalberghi rinnovano il Ccnl Dirigenti

    Sport, rinnovato il contratto collettivo di settore, aumento economico a regime per IV livello di 200 euro

    Sport e salute, approvata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto, aumenti del 12% più arretrati per 2.000 lavoratori

    Il report Cgil sullo stato di attuazione della Missione Salute del Pnrr

    La congiuntura flash di Confindustria – Dicembre 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro
  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Arriva la proposta di legge Pd sul salario minimo

    Salario minimo: la Consulta non entra nel merito. La questione resta confinata agli appalti pubblici

    La minaccia di Trump e i nemici in casa. L’Europa è davvero (quasi) spacciata

    La minaccia di Trump e i nemici in casa. L’Europa è davvero (quasi) spacciata

    La contrattazione che vogliamo, le linee guida proposte dalla Filctem

    Colpo di freno della Cassazione: le aziende non possono sostituire il CCNL a piacimento

    Istat, dal Senato via libera a Blangiardo nuovo presidente

    L’ottimismo dell’Istat vs lo scetticismo della realtà

    Il paradosso di Meloni: governabilità e stabilità garantite, ma paralizzata (o quasi) sul fronte estero

    Il paradosso di Meloni: governabilità e stabilità garantite, ma paralizzata (o quasi) sul fronte estero

    Il richiamo della foresta di Giorgia

    Dalle banche alla cultura, fino alla Rai, la strategia della destra è assicurarsi tutta la posta

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Sindacati, mobilitazione dei lavoratori della vigilanza privata

    Pegaso Security Spa, proclamato un nuovo stato di agitazione. I sindacati: storia di una gestione rovinosa, nessuna certezza sulle retribuzioni

    La filastrocca di Hal

    Formazione e Intelligenza Artificiale, il Rapporto di European Schoolnet

    Snaidero, la Regione Fvg convoca per il 9 gennaio il tavolo di crisi

    Snaidero, la Regione Fvg convoca per il 9 gennaio il tavolo di crisi

    L’anno nero della moda, tra crisi, trasformazioni e magistratura

    L’anno nero della moda, tra crisi, trasformazioni e magistratura

    Whoolrich, sindacati: stato di agitazione contro i licenziamenti mascherati

    Whoolrich, sindacati: stato di agitazione contro i licenziamenti mascherati

    Natuzzi, dietrofront sull’accordo del 2013, a rischio 1.300 lavoratori

    Natuzzi, Mimit: presentato il Piano di rilancio. Sindacati: inaccettabili 479 esuberi dopo 24 anni di ammortizzatori

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione
    Intesa Sanpaolo, raggiunto l’accordo: premi da 1.150 a 2.950 euro per i 70.000 lavoratori

    Intesa Sanpaolo-sindacati, firmato l’accordo sul contratto di secondo livello

    Trasporto ferroviario merci, Fit-Cisl:”firmato il rinnovo del contratto aziendale di Medway”

    Trasporto ferroviario merci, Fit-Cisl:”firmato il rinnovo del contratto aziendale di Medway”

    Unindustria sigla convenzione con Federturismo su welfare aziendale

    Turismo, Manageritalia e Federalberghi rinnovano il Ccnl Dirigenti

    Sport, rinnovato il contratto collettivo di settore, aumento economico a regime per IV livello di 200 euro

    Sport e salute, approvata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto, aumenti del 12% più arretrati per 2.000 lavoratori

    Il report Cgil sullo stato di attuazione della Missione Salute del Pnrr

    La congiuntura flash di Confindustria – Dicembre 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Verso la piena sottoccupazione, a cura di Raffaele Brancati e Carlo Carboni. Editore Donzelli

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    Il mercato del lavoro nella triplice transizione. Le politiche pubbliche e il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e di Forma.Temp, a cura di Franco Bassanini, Mimmo Carrieri, Giuseppe Ciccarone e Antonio Perrucci

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

  • Appuntamenti
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro
No Result
View All Result

Home - Approfondimenti - Interviste - Cipolletta, un patto sociale? Oggi sarebbe inutile, manca la materia di scambio tra le parti

Cipolletta, un patto sociale? Oggi sarebbe inutile, manca la materia di scambio tra le parti

di Nunzia Penelope
10 Maggio 2022
in Interviste
Cipolletta, lo stato imprenditore? Investa per migliorare sanità, scuola e trasporti

Di Niccolò Caranti - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=26500218

Da mesi si parla di un nuovo patto sociale, dividendosi tra chi lo vuole, come la Cisl e la Confindustria, e chi non ne vuole sapere, come la Cgil. Del patto si è iniziato a riparlare a settembre scorso, quando sembrava che lo stesso Mario Draghi fosse interessato. Poi la cosa è un po’ caduta in una sorta di limbo. Sta di fatto che nessuno sembra ci stia realmente lavorando, anche se è continua, da più parti, la sollecitazione in questo senso. Innocenzo Cipolletta, economista e manager, nel 1993, come direttore generale di Confindustria, era stato tra gli artefici del Patto Ciampi, esattamente quello che i protagonisti di oggi vorrebbero replicare. Tanto più nell’attuale clima di crisi bellica, seguita alla crisi pandemica, che vede i salari fortemente penalizzati e le parti sociali già in tensione in vista dei prossimi rinnovi contrattuali. Per cui abbiamo chiesto proprio a Cipolletta se ritiene che un nuovo patto versione 2022 potrebbe risolvere davvero qualcuno dei problemi sul tappeto. Ma la risposta è come minimo scettica: “L’unico patto sociale che è stato realmente realizzato – spiega Cipolletta – è stato proprio quello che firmarono le parti sociali col governo Ciampi nel 93. Ma era basato essenzialmente su uno scambio tra sindacati e imprese. Oggi c’è la disponibilità delle parti sociali a scambiare qualcosa? A me non pare”.

Eppure, la situazione oggi appare molto simile a quella del 1993: crisi economica, tensione sociale, salari bassi, inflazione alta, eccetera. Le materie di cui discutere non mancherebbero.

Nel 1993 la materia di base della discussione era la scala mobile: in cambio della sua abolizione venne costruito un nuovo sistema di relazioni industriali, una riforma della contrattazione e molti altri capitoli relativi alla politica dei redditi e al lavoro. Oggi, ripeto, non vedo su cosa dovrebbe incentrarsi questo scambio. Sindacati e imprese non hanno nulla da mettere sul tavolo, e per contro hanno anche aspettative diverse rispetto a quanto lo Stato può metterci, dagli ammortizzatori sociali al fisco alle pensioni. Ma in ogni caso, anche se fossero in accordo, questo vorrebbe dire un patto a spese di terzi, diciamo, cioè dello Stato

Vero, l’accordo del 1993 consenti consentì la caduta dell’inflazione e la ripresa dell’economia, ma soprattutto garantì a lungo un clima di pace sociale: non sarebbe anche oggi un tema valido, nel momento in cui sindacati e Confindustria sono già in trincea per il rinnovo dei prossimi contratti?

Non c’è dubbio che la pace sociale sia un valore, specie in un momento di crisi, ma un patto sociale non è una dichiarazione di pace. Inoltre ci sono altre differenze sostanziali rispetto a trent’anni fa. All’epoca, c’era la lira, e questo motivava una forte incidenza delle relazioni industriali sulla politica italiana. Con la lira, se si sbagliava a rinnovare un contratto le ripercussioni erano tali che finiva per perderci tutto il paese. Ma oggi la moneta sta a Francoforte, e si sbaglia un contratto è un problema solo per una parte del sistema economico, non incide più su tutto il paese.  Oggi direi che l’unico vero scambio tra le parti si fa a livello di contrattazione aziendale: a livello nazionale non vedo spazi.

Sia i sindacati, sia la Confindustria, chiedono al governo di fare la sua parte, riducendo il cuneo fiscale per sostenere i salari. Nemmeno questo è sufficiente per avviare un patto a tre?

Come dicevo prima, se tutto si traduce nel chiedere al governo di ridurre il carico fiscale, cosa mettono sul piatto le parti sociali? In ogni caso farei attenzione: tagliare il cuneo contributivo, – perché è di questo che si parla, più che di cuneo fiscale – metterebbe a rischio la tenuta del sistema previdenziale, e non mi sembra una grande idea.

Lei recentemente ha suggerito di abbassare il periodo di vigenza dei contratti, rinnovando la parte salariale di anno in anno. Per quale motivo?

Quando nel 1993 rivedemmo il sistema contrattuale, si stabilì per i rinnovi della parte economica una scadenza biennale, e di quattro anni per la parte normativa.

Questa scelta di allora consentiva di evitare rischi di perdita salariale, o al contrario di aumenti eccessivi, nei casi di improvvise variazioni dell’inflazione. Ma io, personalmente, già allora ritenevo avrebbe dato risultati ancora migliori una cadenza annuale dei rinnovi salariali. Gli aggiustamenti di anno in anno avvengono senza traumi, in modo fisiologico, e infatti molti paesi si regolano in questo modo da tempo.

Invece poi i rinnovi si sono allungati di un altro anno.

All’inizio degli anni Duemila, quando siamo entrati in una fase di bassa inflazione, si è deciso di allungare i rinnovi salariali a tre anni. Ma oggi, con l’inflazione in crescita, nessuno può scommettere su un periodo così lungo. Le stesse imprese non fissano i loro prezzi a tre anni, perché nessuno può prevedere cosa accadrà a distanza di tanti mesi. Per questo credo che un contratto nel quale la parte salariale basata sull’inflazione futura abbia una vigenza di un anno sarebbe più semplice da gestire: anche se si commettesse un errore di calcolo, in difetto o in eccesso, non sarebbe un dramma per nessuno, sapendo che si potrà in breve tempo correggere. Questo renderebbe le attese e le aspettative meno drammatiche, abbasserebbe le tensioni tra le parti.

La contrattazione annuale del salario non finirebbe per interferire con la contrattazione aziendale?

Le imprese che svolgono la contrattazione di secondo livello potrebbero assorbire l’aumento nazionale, e per la altre ci sarebbe comunque l’adeguamento annuale basato sull’inflazione. Oltretutto, la contrattazione aziendale non richiede di essere svolta ogni anno, ha periodicità differenti.

Non c’è il rischio che alla fine scompaiano i due livelli di contrattazione, quelli che i sindacati hanno sempre strenuamente difeso?

Ma non c’è più lo spazio per un doppio livello contrattuale, e lo sanno benissimo anche i sindacati. Un sistema razionale vorrebbe che ci sia una parte normativa, nazionale, e poi la contrattazione di secondo livello.

Resta che oggi, in Italia, c’è un problema enorme di bassi salari da risolvere. Lei è favorevole al salario minimo?

Si, penso sia una necessità, e potrebbe costituire la base per i contratti nazionali. Del resto abbiamo già una sorta di salario minimo, ed è il reddito di cittadinanza: quella cifra già indica una base sotto la quale nessuno accetta più di lavorare. Una base che ovviamente si può alzare, rispetto all’attuale Rdc, e integrare con la contrattazione di secondo livello.

Le pensa che oggi le aziende paghino troppo poco i loro dipendenti?

Si: ci sono diversi tipi di lavori che sono pagati troppo poco. Ma, contrattazione o meno, le aziende dovranno accettare l’idea di aumentare le cifre che sono disposte a pagare, altrimenti faranno sempre più fatica a trovare chi vada a lavorare per loro.

Recentemente alcune imprese, come la Brembo di Alberto Bombassei, hanno deciso di propria iniziativa di integrare le buste paga dei dipendenti con un bonus che li aiuti rispetto agli aumenti dei prezzi. Anche il governo, da parte sua, ha destinato una cifra piuttosto ingente, 7 miliardi, a un bonus da 200 euro destinato a lavoratori e pensionati sotto i 35 mila euro di reddito annuo, come ”aiuto” per il caro bollette. Sono rimedi corretti, secondo lei? E quanto utili?

Con i duecento euro lo Stato garantisce una indennità ai redditi più bassi, per i quali l’aumento delle bollette e dei prezzi è un problema davvero pesante. Quindi sì, trovo che sia corretto intervenire in questo modo. Così come è corretta e giusta l’erogazione del bonus da mille euro decisa da Bombassei: se le imprese sono in grado di farlo, va benissimo.

Confindustria sostiene appunto che le imprese non hanno risorse per aumenti salariali corposi, però.

Infatti non ci si può aspettare che comportamenti simili a quelli di Brembo arrivino dalle imprese che sono più colpite dagli aumenti dei prezzi delle materie prime, o dell’energia: chi fa pane, o chi fa ceramica, non è probabilmente in grado di dare aumenti a nessuno. Quello che però più conta, in questo momento, è che le imprese non alzino i prezzi: e se non c’è l’effetto salari, non c’è nemmeno l’effetto prezzi.

Potrebbe essere la base di un nuovo scambio tra sindacati e imprese? i primi non chiedono aumenti salariali e le seconde si impegnano a tenere fermi i prezzi?

Potrebbe, certo. In questo modo l’aumento dell’inflazione importata diventerebbe un effetto una tantum, e l’anno prossimo potrebbe scendere al 2 o 3%. Sempre più alta di quello a cui ci eravamo abituati negli ultimi decenni, ma sopportabile.

Lei quindi crede che l’inflazione l’anno prossimo potrebbe scendere?

Dipende da diversi fattori. Attualmente in Europa ci sono situazioni molto differenti al riguardo, come per esempio tra l’Italia e la Germania. L’Italia non sembra caratterizzata da un processo inflazionistico e difatti i salari non stanno seguendo i prezzi, anche perché non siamo al massimo della capacità produttive occupate. In Germania invece sembra esserci un elevato grado di utilizzo delle capacità produttive e si potrebbe determinare una spirale prezzi-salari con ricadute sull’inflazione. Molto dipenderà dalle decisioni della Bce, che dovrà scegliere quale delle due diverse situazioni supportare, se la Germania o l’Italia, quindi alzando o non alzando i tassi.

Nunzia Penelope

Nunzia Penelope

Nunzia Penelope

Vicedirettrice de Il Diario del lavoro

In evidenza

Sindacati, mobilitazione dei lavoratori della vigilanza privata

Pegaso Security Spa, proclamato un nuovo stato di agitazione. I sindacati: storia di una gestione rovinosa, nessuna certezza sulle retribuzioni

24 Dicembre 2025
Ilva, l’aut aut di Calenda: ritirare il ricorso, o Taranto rischia la chiusura

Ex Ilva, sindacati: a rischio migliaia di lavoratori degli appalti

23 Dicembre 2025
Mef, nel I quadrimestre le entrate tributarie crescono dell’8,2%

Mef, finanza pubblica Italia solida: deficit-Pil 2025 sotto al 3%

23 Dicembre 2025
Snaidero, la Regione Fvg convoca per il 9 gennaio il tavolo di crisi

Snaidero, la Regione Fvg convoca per il 9 gennaio il tavolo di crisi

23 Dicembre 2025
CONFERENZA STAMPA CON MAURIZIO LANDINI

Manovra: Cgil, all’insegna dell’austerità e del riarmo, impoverisce i lavoratori e pensionati 

23 Dicembre 2025
Ulteriori informazioni

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

© 2024 - Il diario del lavoro s.r.l.
Via Flaminia 287, 00196 Roma

P.IVA 06364231008
Testata giornalistica registrata
al Tribunale di Roma n.497 del 2002

segreteria@ildiariodellavoro.it
cell: 349 9402148

  • Abbonamenti
  • Newsletter
  • Impostazioni Cookies

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
View All Result
  • Rubriche
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
  • Approfondimenti
    • L’Editoriale
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    • Diario delle crisi
  • Fatti e Dati
    • Documentazione
    • Contrattazione
  • I Blogger del Diario
  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Accedi