“Le conseguenze della guerra in Ucraina, la crisi energetica, il post pandemia e le sue ricadute sociali ed economiche rischiano di avere effetti negativi sui diritti dei lavoratori, soprattutto quelli più colpiti dallo sfruttamento”. Lo ha detto il segretario generale della Confael, Domenico Marrella nel corso di un incontro sindacale sul caporalato sottolineando che le ripercussioni negative sui lavoratori “in Italia potrebbero arrivare proprio quando cominciano a vedersi i primi risultati di una battaglia che sei anni fa ha portato alla cosiddetta legge contro il caporalato, la 199 del 2016”.
Secondo Marrella “la quantità e la qualità delle azioni di contrasto allo sfruttamento lavorativo e all`intermediazione illecita realizzate in tutta Italia sono un chiaro indicatore di un`inversione di tendenza, ma l`attuale scenario internazionale rischia di cambiare ancora una volta le carte in tavola e non vorremmo trovarci nelle condizioni di dieci anni fa”.
Per il segretario generale della Confederazione Autonoma Europea dei Lavoratori “il rischio di fare passi indietro c`è. Come spesso succede nel nostro Paese, le situazioni di crisi sono l`occasione giusta per alcune forze per poter tornare indietro e questa tendenza si sta affermando anche in Europa. Ma l`impatto di questa tempesta – ha aggiunto Marrella – va ben oltre i confini europei e gli effetti a lungo termine, come nuove migrazioni, carestie, etc., preoccupano e non poco”.
Sul piano internazionale, secondo il leader sindacale, “si sta determinando una minaccia seria e concreta per la sicurezza alimentare dei popoli. Se il conflitto andrà avanti vedremo situazioni di difficoltà che si realizzeranno in molte parti del mondo. È in atto una guerra commerciale paurosa che si è sviluppata anche prima del conflitto ucraino e che – ha concluso Marrella – porterà migliaia e migliaia di disperati verso il sud Europa e in particolare verso il nostro Paese con il rischio di essere sfruttati da caporali senza scrupoli. Su questo il sindacato e le istituzioni devono vigilare”.
E.G.