Ha preso il via nell’aula del Senato la seduta inaugurale della diciannovesima legislatura. A presiederla, come previsto, la senatrice a vita Liliana Segre, la più anziana in assenza del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, accolta da un lungo e caloroso applauso dei presenti.
Il plenum del Senato, dopo la riforma costituzionale che ha ridotto a 200 il numero degli eletti, all’inizio di questa legislatura sarà di 206, contando anche i senatori a vita e di diritto. La seduta odierna è convocata con questo ordine del giorno: costituzione del Consiglio di Presidenza provvisorio e della Giunta provvisoria per la verifica dei poteri e proclamazione dei senatori subentranti, votazione per l’elezione del presidente. Sarà l’assemblea a definire l’elenco completo degli eletti, attraverso il lavoro della Giunta provvisoria di verifica poteri (che si riunirà immediatamente dopo il discorso introduttivo di Segre) che deve prendere atto delle opzioni dei senatori eletti in più di un collegio e quindi comunicare all’aula i nomi dei 26 subentranti.
Per l’elezione del presidente del Senato sarà necessaria la maggioranza assoluta dei componenti, cioè 104 senatori, nel primo scrutinio. La coalizione di centrodestra, che sulla carta ha a disposizione 115 voti, dovrebbe avere raggiunto l’accordo sul nome di Ignazio La Russa. In caso contrario, serve la maggioranza assoluta dei componenti anche al secondo scrutinio, quella dei presenti nel terzo. Per l’ipotesi di mancata elezione anche al terzo, in un eventuale quarto scrutinio si procederebbe entro la giornata di venerdì al ballottaggio fra i due più votati nel terzo (nell’ipotesi di parità è eletto il più anziano dei due).
tn