“Non c`è sindacato senza lavoratori e non ci sono lavoratori liberi senza sindacato. Viviamo un`epoca che, malgrado i progressi tecnologici – e a volte proprio a causa di quel sistema perverso che si definisce tecnocrazia – ha in parte deluso le aspettative di giustizia in ambito lavorativo. E questo chiede anzitutto di ripartire dal valore del lavoro, come luogo di incontro tra la vocazione personale e la dimensione sociale. Lavorare permette alla persona di realizzare sé stessa, di vivere la fraternità, di coltivare l`amicizia sociale e di migliorare il mondo”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo in udienza dirigenti e delegati della Cgil.
“Il lavoro costruisce la società. Esso è un`esperienza primaria di cittadinanza, in cui trova forma una comunità di destino, frutto dell`impegno e dei talenti di ciascuno; tale comunità è molto di più della somma delle diverse professionalità, perché ognuno si riconosce nella relazione con gli altri e per gli altri. E così, nella trama ordinaria delle connessioni tra le persone e i progetti economici e politici, si dà vita giorno per giorno al tessuto della ‘democrazia’. È un tessuto – ha continuato Bergoglio – che non si confeziona a tavolino in qualche palazzo, ma con operosità creativa nelle fabbriche, nelle officine, nelle aziende agricole, commerciali, artigianali, nei cantieri, nelle pubbliche amministrazioni, nelle scuole, negli uffici, e così via. Se richiamo questa visione, è perché tra i compiti del sindacato c`è quello di educare al senso del lavoro, promuovendo una fraternità tra i lavoratori. Non può mancare questa preoccupazione formativa. Essa è il sale di un`economia sana, capace di rendere migliore il mondo”.
“E’ sempre necessario segnalare le storture del lavoro. La cultura dello scarto si è insinuata nelle pieghe dei rapporti economici e ha invaso anche il mondo del lavoro. Lo si riscontra ad esempio là dove la dignità umana viene calpestata dalle discriminazioni di genere – perché una donna deve guadagnare meno di un uomo? Perchè appena si vede che inizia a ingrassare per la maternità la mandano via? -; lo si vede nel precariato giovanile – perché si devono ritardare le scelte di vita a causa di una precarietà cronica? -; o ancora nella cultura dell`esubero; e perché i lavori più usuranti sono ancora così poco tutelati? Troppe persone soffrono per la mancanza di lavoro o per un lavoro non dignitoso: i loro volti meritano l`ascolto e l`impegno sindacale”.
“Vogliamo essere un sindacato di strada – ha sottolineato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, rivolgendosi a Papa Francesco – per affermare i diritti della persona nei luoghi di lavoro e nel territorio”.
“Ci rivolgiamo a lei – ha detto Landini nel corso dell’udienza con il Papa – perché seguendo il suo insegnamento, quello che ha detto e in particolare avendo letto attentamente le sue encicliche ‘Laudato Sì’ e ‘Fratelli tutti’, abbiamo trovato una grande consonanza sui problemi, sulle preoccupazioni che oggi travagliano l`umanità e il mondo. La sua costante ricerca del dialogo tra diversi, l`invito alla fratellanza e del prendersi cura degli altri sono la condizione per realizzare, qui ed ora, quella rivoluzione culturale e quella trasformazione sociale di cui anche noi avvertiamo il bisogno per dare un futuro al nostro pianeta. Un cambiamento profondo fondato su un diverso e gioioso rapporto tra uomo e natura, su un nuovo umanesimo, non sulla logica del mercato e del profitto, ma sul superamento dello sfruttamento dell`uomo sull`uomo”.
Landini ha sottolineato che “ci convince quella idea di ecologia integrale che è una nuova visione economica, sociale ed ambientale che pone al centro la persona, i suoi diritti e l`ambiente respingendo la cultura dello scarto”.
E.G.