Intervistato da il quotidiano La Stampa, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, torna sui temi del diritto alla salute e della difesa e rilancio del Servizio Sanitario Nazionale che saranno al centro della manifestazione nazionale, promossa dal sindacato e da una rete di associazioni laiche e cattoliche, che si terrà a Roma il prossimo 24 giugno. L’attacco di Landini parte da un dato fondamentale riportato dal presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli, e riferito alla percentuale di Pil da investire per garantire il diritto alla salute per tutti i cittadini. “Bisognerebbe investire nella sanità almeno il 9% del Pil. In linea con altri paesi in Europa, come ad esempio Germania e Francia”. Il rischio che il Paese continui sulla rotta correnteè che le persone non possano più curarsi se non ricorrendo ai privati.
“Da tempo la Cgil denuncia il definanziamento per la spesa sanitaria – aggiunge Landini -. Con il Def 2023 la spesa sanitaria torna addirittura a scendere, con un taglio del 2,4% (oltre 3 miliardi) nel 2024 rispetto all’anno in corso, e il finanziamento del sistema sanitario nazionale scende fino al 6,2% del Pil a partire dal 2025: il valore più basso degli ultimi decenni. Il governo sta quindi programmando e pianificando il collasso del sistema sanitario nazionale. Noi riteniamo, invece, che siano necessarie più risorse” tuona Landini, ed è per questo che “saremo in piazza, per rilanciare gli investimenti sugli ospedali pubblici e per impedire che la gente continui a morire sul lavoro, per tutelare la salute e la sicurezza”.
e.m.