A Genova oltre mille lavoratori di Ansaldo Energia e di altre fabbriche genovesi sono scesi in piazza questa mattina in solidarietà con i 16 operai denunciati per le proteste dell’ottobre del 2022 a difesa del posto di lavoro. Il corteo, a cui partecipano anche l’Anpi e delegazioni di lavoratori dell’ex Ilva, di Piaggio Aero, di Ericsson e del porto, è stato indetto dalle rsu Fiom e Fim in concomitanza con l’udienza preliminare del processo. Partita dalla stazione Principe intorno alle 9, la manifestazione, aperta da un lungo striscione con scritto “Siamo tutti Ansaldo”, si concluderà davanti al palazzo di giustizia del capoluogo ligure dopo aver attraversato il centro della città.
“Oggi – afferma il delegato della rsu Fiom, Federico Grondona, uno dei 16 lavoratori denunciati – l’Ansaldo è un simbolo del movimento operaio, di chi non piega la testa per difendere il proprio posto di lavoro. Siamo in piazza per non far sentire soli questi lavoratori, per fargli sentire che è ‘uno per tutti e tutti per uno’. Non possono pagare 16 operai per manifestazioni determinate che avevano l’obiettivo di difendere 3.000 posti di lavoro e la più grande e antica azienda di Genova. Rischiare sette anni di carcere perché abbiamo bloccato cinque ore via Cantore, giudicatelo voi”.
“Il sostegno della Fiom-Cgil nazionale è completa e totale alle lavoratrici e lavoratori dell`Ansaldo Energia, che oggi stanno sfilando in corteo a Genova con la solidarietà di tutta la città”. Lo dichiara in una nota Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil.
“Ci sono leggi che devono essere cambiate, perché colpiscono al cuore la democrazia fondata sul lavoro: difendere il lavoro non può essere un reato – aggiunge -. Gli scioperi e le manifestazioni hanno impedito che il deserto industriale avanzi a Genova come nel resto del Paese. I lavoratori di Ansaldo Energia sono cavalieri del lavoro, la loro lotta chiediamo che sia riconosciuta e non criminalizzata”.
e.m.





























