Le relazioni di Mario Draghi ed Enrico Letta hanno lanciato l’allarme: “L’Europa rischia di rimanere indietro dal punto di vista economico e deve agire con decisione”. E’ quanto si legge nella dichiarazione congiunta dei presidenti di Medef, Bdi e Confindustria che si sono riuniti a Parigi per il sesto vertice economico trilaterale in un “momento critico” per l’Europa, dicono.
I leader imprenditoriali di Francia, Germania e Italia sottolineano che l’obiettivo è quello di “contribuire all’agenda europea chiedendo un’azione rapida per rafforzare la base industriale, promuovere l’innovazione e garantire l’autonomia strategica. Il nuovo mandato istituzionale dell’Ue – prosegue il documento – offre un’opportunità concreta per rilanciare la crescita, attrarre investimenti e attuare politiche che ripristineranno la competitività dell’Europa nell’economia globale”.
La secondo priorità: “Al fine di ridurre i costi burocratici e di conformità vanno rivisti tutti i regolamenti rilevanti entro un anno. Gli Stati membri dell’Unione europea hanno introdotto un numero significativamente maggiore di leggi rispetto agli Usa, complicando ulteriormente un mercato già frammentato. Queste differenze rappresentano una delle principali cause della divergenza di competitività tra l’Ue e gli Stati Uniti”.
Poi, prosegue la dichiarazione congiunta, “per accelerare l’innovazione bisogna iniziare ad aumentare gli investimenti in R&S al 3% del Pil entro un anno. Per raggiungere questo obiettivo, gli Stati membri e le istituzioni dell’Ue devono essere pronti a riassegnare le risorse, compresi i fondi del quadro finanziario pluriennale, per sostenere lo sviluppo tecnologico all’avanguardia in tutta l’Ue”.
Infine, “per facilitare gli investimenti europei bisogna iniziare a sbloccare gli 800 miliardi di euro individuati nel rapporto Draghi entro un anno – concludono i presidenti di Confindustria, Medef e Bdi – l’Ue e agli Stati membri devono rafforzare la competitività dell’ecosistema di finanziamento delle imprese attraverso l’Unione bancaria e dei mercati dei capitali entro un anno. Sono inoltre necessari forti investimenti pubblici a livello nazionale e comunitario. L’Ue dovrebbe sviluppare un quadro finanziario pluriennale orientato alla competitività e strumenti finanziari più efficienti. Il finanziamento dei beni pubblici europei dovrebbe essere perseguito in parte anche attraverso strumenti di debito dell’Ue”.
Per il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini “E’ finito il tempo, serve fare presto”. La dichiarazione finale è “fondamentale per il sostegno delle imprese e l’industria europea, per salvarle. Abbiamo messo al centro il tema della competitività che è diventato concorrenza. Cominciamo un dialogo sul Mercosur – ha detto Orsini rivolto al presidente del Medef, il francese Patrick Martin – capire il valore di questo mercato e quanto può penalizzare l’agricoltura, capire quale può essere un vantaggio per tutti. Parlare di energia, di energia nucleare, in maniera così netta è uno dei punti primari, come il tema della burocrazia. Abbiamo bisogno di fare presto, di costruire un percorso che sia simile agli altri continenti. Abbiamo bisogno di correre. Altro tema è il mercato dei capitali. Serve avere un’industria forte, serve che gli altri ci vedano da fuori come attrattivi”.
Le istituzioni europee e gli Stati membri devono “fare presto, non c’è più tempo” perché “interi settori verranno spazzati via come l’automovite, l’acciaio e la chimica. Non possiamo permetterci che l’Europa possa perdere settori così importanti – ha aggiunto – la salvaguardia dell’industria europea è creare le condizioni perché possa essere mantenuta, essere competitiva e al passo con gli altri continenti con energia sostenibile e a prezzi sostenibili”.
E.G.