Si sono aperte ieri, 11 dicembre, le iscrizioni al cosiddetto “concorso Pnrr 2″ per le scuole di ogni ordine e grado. La selezione rientra nel piano del Governo per l`assunzione di 70.000 docenti entro il 2026: “L’obiettivo è garantire agli studenti un`istruzione di qualità e al passo con le sfide del nostro tempo, che sappia sostenere e valorizzare i talenti di ciascuno”, commenta il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “Con 19.032 posti a disposizione, di cui il 25% – pari a 4.840 cattedre – riservato al Sostegno, stiamo investendo su una scuola che sia motore di crescita e inclusione”.
Del totale dei posti messi a bando, 8.355 sono destinati alla Scuola primaria e dell`infanzia e 10.677 alla Scuola secondaria di I e II grado. Partecipano al concorso gli aspiranti docenti in possesso dell`abilitazione all`insegnamento.
Per la Scuola secondaria possono partecipare anche coloro che, in possesso del titolo di studio previsto, hanno svolto tre anni di servizio negli ultimi cinque oppure hanno acquisito i 24 CFU/CFA previsti dall`ordinamento. Inoltre, possono partecipare con riserva coloro che non hanno ancora concluso i percorsi abilitanti attivati nell`anno accademico 2023/2024. Per i posti di sostegno è necessario il possesso della relativa specializzazione.
Critico il sindacato. Così la Flc-Cgil in una nota: “Il ministro Valditara ha annunciato con toni trionfalistici la pubblicazione dei nuovi bandi di concorso per i docenti. Per una manciata di posti verrà avviata la complessa macchina delle procedure concorsuali che l`amministrazione ha già dimostrato di non sapere gestire né governare. È noto, infatti, che ad oggi non sono ancora terminati i concorsi banditi nel 2023 e che le difficoltà di costituzione delle commissioni esaminatrici e i ritardi nell`espletamento delle prove orali lasciano migliaia di candidati in sospeso per mesi e le scuole in attesa di docenti stabili. Tutto questo, paradossalmente, in presenza di elenchi infiniti di docenti che hanno superato precedenti selezioni concorsuali e che sono quindi in possesso di tutti i requisiti per essere meritatamente immessi in ruolo”.
“Si tratta di un inammissibile sperpero di denaro pubblico, con l’unico risultato di lasciare nel limbo della precarietà migliaia di idonei e produrne di nuovi senza prospettive di stabilizzazione perché pochissimi saranno i vincitori rispetto all`ondata di nuovi aspiranti docenti che sosterranno le prove. Per questo, la FLC CGIL ha ribadito più volte, inascoltata, la richiesta di sospendere l`emanazione dei nuovi bandi o di limitarla alle regioni e agli insegnamenti dove le graduatorie risultano esaurite. Ma il ministro ha dimostrato ancora una volta di ignorare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e, soprattutto, di non avere a cuore il buon funzionamento e la qualità del sistema scolastico”, conclude la Flc-Cgil.