MARTEDÌ 29 APRILE 2025
294ª Seduta
Presidenza della Vice Presidente
La seduta inizia alle ore 15,05.
IN SEDE CONSULTIVA
(1466) Conversione in legge del decreto-legge 22 aprile 2025, n. 54, recante disposizioni urgenti ai fini dell’organizzazione e della gestione delle esequie del Santo Padre Francesco e della cerimonia per l’inizio del ministero del nuovo Pontefice
(Parere alla 1ª Commissione. Esame. Parere favorevole)
Il relatore ZULLO (FdI) si sofferma sull’articolo 1 del decreto-legge n. 54, che – al fine di assicurare la funzionale organizzazione delle esequie del pontefice e della cerimonia per l’inizio del ministero del suo successore – attribuisce al Capo del Dipartimento della protezione civile il compito di individuare, definire e attuare le misure organizzative relative alla mobilità, all’accoglienza e all’assistenza, anche sanitaria, della popolazione e a quant’altro occorra a garantire il funzionale svolgimento dei medesimi eventi.
Presenta infine una proposta di parere favorevole.
Verificata la presenza del numero legale, la proposta di parere è messa in votazione.
La Commissione approva all’unanimità.
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 23 febbraio 2023, n. 18, recante attuazione della direttiva (UE) 2020/2184, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano (n. 260)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell’articolo 31, comma 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, e degli articoli 1 e 21 della legge 4 agosto 2022, n. 127. Seguito dell’esame e rinvio)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta pomeridiana del 23 aprile.
La presidente CANTU’ ricapitola brevemente l’andamento dell’esame, rammentando che è aperta la discussione generale.
Ha quindi la parola il senatore GARAVAGLIA (LSP-PSd’Az), il quale si riserva di intervenire successivamente, in sede di trattazione del provvedimento di recepimento della direttiva in materia di acque reflue, in considerazione dell’impatto sull’industria farmaceutica italiana.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 15,15.
MARTEDÌ 29 APRILE 2025
13ª Seduta
Presidenza del Presidente della 1ª Commissione
La seduta inizia alle ore 15,35.
IN SEDE REFERENTE
(1468) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, recante disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni, approvato dalla Camera dei deputati
(Esame e rinvio)
Introduce l’esame del disegno di legge in titolo il relatore per la 1a Commissione DE PRIAMO (FdI) – anche a nome della correlatrice Murelli -, il quale osserva che il decreto-legge n. 25, al quale la Camera dei deputati ha apportato modifiche e integrazioni, reca un complesso di misure in materia di assunzioni in diverse amministrazioni pubbliche, nonché riguardanti la disciplina del lavoro in diversi ambiti del pubblico impiego. Il decreto-legge in esame contiene inoltre una serie di previsioni specificamente volte al potenziamento delle capacità operative in relazione a vari ambiti dell’amministrazione pubblica.
Ha inizio la discussione generale.
Il senatore GIORGIS (PD-IDP) sottolinea la significativa complessità del provvedimento in esame, ritenendo inappropriata la scelta del Governo di utilizzare ancora una volta lo strumento della decretazione d’urgenza. Il provvedimento costituisce infatti un intervento particolarmente incisivo sul funzionamento della pubblica amministrazione, che mortifica il ruolo del Parlamento. In questo modo, non solo si impedisce la possibilità di un confronto costruttivo e di condivisione con le parti sociali e i destinatari della disciplina, ma si incide negativamente sulla qualità della legislazione. Le norme introdotte con i decreti-legge, infatti, hanno una scarsa stabilità e necessitano di reiterati correttivi.
Chiede pertanto che i lavori siano organizzati in modo da consentire lo svolgimento di un ciclo di audizioni e la fissazione di un congruo termine per la presentazione degli emendamenti, senza subire il condizionamento della data di decadenza del decreto, per evitare che anche stavolta si attui un monocameralismo di fatto, per di più con il ricorso al voto di fiducia.
Il senatore MAGNI (Misto-AVS) ritiene che le modalità di trattazione che si prospettano – culminanti in un prevedibile voto di fiducia – siano lesive delle prerogative del Senato, chiamato in sostanza a ratificare il testo licenziato dall’altro ramo del Parlamento.
Al fine di consentire all’esame delle Commissioni riunite di avere una portata effettiva, giudica peraltro necessario procedere allo svolgimento di audizioni e solo successivamente fissare il termine per la presentazione degli emendamenti.
La senatrice FURLAN (IV-C-RE) condivide le richieste formulate in ordine allo svolgimento di audizioni. Il provvedimento in esame reca oltretutto misure di notevole impatto sul lavoro nelle amministrazioni pubbliche, per cui è consigliabile giovarsi del contributo dei soggetti interessati, a partire dalle organizzazioni sindacali. Successivamente alle audizioni le Commissioni riunite dovrebbero procedere al dibattito e quindi a emendare il decreto-legge in esame.
Il senatore CATALDI (M5S) pone la questione della qualità della normazione, che risente dell’abuso della decretazione d’urgenza, del ricorso a disegni di legge estremamente eterogenei, che non consentono l’approfondimento dei molteplici temi affrontati, nonché dell’adozione di leggi delega con principi e criteri direttivi eccessivamente ampi.
Ritiene che nel caso di specie non sussista il requisito dell’urgenza, perché il problema del reclutamento del personale nella PA, dopo quasi tre anni che il Governo è in carica, poteva essere affrontato con un’adeguata pianificazione. Peraltro, l’eventuale decadenza del decreto-legge non sarebbe un fatto di particolare gravità: il Governo potrebbe ripresentarlo selezionando le misure davvero urgenti, che sarebbe così possibile esaminare in modo approfondito.
La senatrice CAMUSSO (PD-IDP) rileva che le numerose disposizioni del provvedimento sono caratterizzate dall’assenza di reali motivi di urgenza. Piuttosto spicca l’eterogeneità estrema dei contenuti normativi proposti. Numerose norme consistono poi in misure di riforma parziali, che porranno la necessità di ulteriori interventi legislativi, con il risultato di determinare ulteriore confusione normativa. Risultano inoltre diverse previsioni riguardanti diritti soggettivi, da cui conseguiranno possibili successivi contenziosi.
Il senatore MAZZELLA (M5S) fa presente che l’evidente eccesso di decreti-legge contrasta con la disciplina costituzionale in materia, che ne circoscrive il ricorso a casi straordinari di necessità e urgenza.
Quanto ai contenuti, il provvedimento in esame reca misure volte all’assunzione di personale nelle amministrazioni centrali, con notevoli oneri finanziari, mentre di recente in 10a Commissione permanente sono state invece respinte ad esempio proposte emendative volte al potenziamento della lotta al tumore al seno, pur di modesto impatto economico.
La richiesta di procedere ad audizioni è giustificata dalla complessità del provvedimento ed è opportuno che le Commissioni riunite si dedichino ad approfondirne adeguatamente i contenuti, senza rinunciare in partenza alla facoltà di apportare modifiche.
La senatrice Aurora FLORIDIA (Aut (SVP-PATT, Cb)) esprime il proprio disappunto per la degenerazione del metodo di lavoro adottato dalla maggioranza e dal Governo, che non consente di esaminare in modo compiuto i provvedimenti all’esame del Parlamento. Ritiene che in questo modo i parlamentari non siano messi nelle condizioni di svolgere con consapevolezza e serietà il compito affidato loro dai cittadini. Se anche tali pratiche sono state adottate in passato, in questa fase è indispensabile adottare un approccio differente, per cui rivolge un appello alla maggioranza, senza finalità ostruzionistiche, affinché si possa esaminare in modo adeguato il provvedimento, rinunciando quindi a sottoporlo all’Aula la prossima settimana.
Il presidente della 1a Commissione BALBONI riconosce il proprio imbarazzo di fronte all’esigenza di approvare in meno di quattro giorni un provvedimento così corposo e complesso, essendo così impossibile qualsiasi approfondimento. Esprime quindi il proprio rammarico, pur sottolineando di aver sempre tentato, in qualità di Presidente della Commissione affari costituzionali, di consentire a tutte le parti politiche, soprattutto quelle dell’opposizione, di esprimere la propria opinione. Rileva tuttavia di aver espresso le medesime considerazioni critiche, rimanendo inascoltato, quando era un esponente della minoranza.
Sottolinea peraltro che la calendarizzazione in Aula del provvedimento per la prossima settimana è stata approvata all’unanimità dalla Conferenza dei Capigruppo e che quindi eventuali rimostranze avrebbero dovuto essere prospettate in quella sede. Pur prendendo atto del significato provocatorio della richiesta di audizioni, osserva che lo svolgimento sarebbe comunque irrealizzabile, considerate le tempistiche della settimana corrente.
Dal momento che la maggioranza non può consentire che il decreto-legge non sia convertito in legge, proprio in ragione della sua importanza, accresciutasi dopo le integrazioni apportate dall’altro ramo del Parlamento, invita a ritirare la proposta di svolgimento delle audizioni, che altrimenti dovrà essere posta in votazione.
Il senatore MAGNI (Misto-AVS) interviene nuovamente osservando che le considerazioni del presidente Balboni sono già state espresse in precedenti occasioni e non costituiscono una garanzia sufficiente rispetto all’esigenza di tutela delle prerogative parlamentari. In sostanza, le Commissioni riunite devono poter essere messe concretamente nelle condizioni di intervenire sul decreto-legge in conversione. E’ pertanto necessario che si proceda alla votazione sulla proposta di svolgimento di audizioni.
Il senatore TOSATO (LSP-PSd’Az) evidenzia la ripetitività del dibattito sull’abuso della decretazione d’urgenza, trattandosi di questione ormai molto risalente nel tempo. Sarebbe allora opportuno affrontare tale problema, per esempio riprendendo il dibattito sui disegni di legge costituzionale n. 574 e connessi, in corso nella Commissione affari costituzionali, volti a modificare l’articolo 77 della Costituzione, in modo che i decreti-legge siano esaminati in tempi adeguati da entrambi i rami del Parlamento e convertiti in legge a data certa.
Il senatore PARRINI (PD-IDP), pur concordando il fatto che le degenerazioni del sistema bicamerale sono iniziate da tempo, sottolinea che nell’attuale legislatura hanno però assunto dimensioni patologiche, a causa delle dimensioni del fenomeno del monocameralismo alternato e dell’entità dello svilimento delle prerogative del Parlamento. Tale situazione, tuttavia, non va affrontata con rassegnazione, lasciando solo al Governo l’iniziativa. Occorre che le Commissioni siano libere di stabilire le priorità nell’esame dei provvedimenti, senza essere condizionate, appunto, dall’Esecutivo.
Il PRESIDENTE ricorda che l’esame dei disegni di legge costituzionale n. 574 e connessi è stato sospeso a seguito di una richiesta delle opposizioni, per consentire la presentazione di ulteriori testi da abbinare.
Il senatore PARRINI (PD-IDP) chiede formalmente di riprendere, in Commissione affari costituzionali, l’esame dei disegni di legge costituzionale n. 574 e connessi, per dare un segnale della volontà di affrontare il problema dell’abuso della decretazione d’urgenza e del fenomeno del monocameralismo di fatto.
In assenza di ulteriori richieste di intervento, il PRESIDENTE dichiara quindi conclusa la discussione generale.
Il relatore per la 1a Commissione DE PRIAMO (FdI), intervenendo in replica, condivide le considerazioni del Presidente e assicura la piena disponibilità della sua parte politica a proseguire l’esame dei disegni di legge costituzionale n. 574 e connessi.
A suo avviso, in ogni caso, la questione centrale attiene al funzionamento del bicameralismo, dal momento che il provvedimento in esame non era blindato, essendo stato anche modificato in modo incisivo dalla Camera dei deputati.
Respinge quindi fermamente ogni considerazione circa l’indisponibilità della maggioranza a lavorare anche in orari disagiati e nei giorni festivi, sia perché non corrisponde alla verità, sia perché in questo modo si offende la dignità dei parlamentari, a prescindere dallo schieramento politico di appartenenza.
Preso atto del dibattito e degli orientamenti emersi, il presidente BALBONI pone in votazione la proposta di procedere allo svolgimento di audizioni.
Accertata la presenza del numero legale, le Commissioni riunite respingono quindi la proposta.
Il PRESIDENTE propone quindi di fissare il termine per la presentazione di emendamenti e di ordini del giorno a lunedì 5 maggio, ore 10.
Le Commissioni riunite convengono.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 16,30.