Questa mattina a Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia, due giovani operai di 30 e 23 anni sono morti cadendo in una cisterna mentre stavano lavorando alla pulizia di una fossa biologica nei pressi di un’abitazione privata. Secondo le prime ricostruzioni, i due uomini sono rimasti vittime delle esalazioni venefiche. Inutili i soccorsi accorsi tempestivamente sul posto insieme ai carabinieri e i tecnici dello Spisal per gli accertamenti. Fonti sindacali fanno sapere che le due vittime lavoravano per una ditta di traslochi che aveva subappaltato l’intervento di pulizia della vasca biologica di pertinenza della casa. La struttura sarebbe più profonda di quelle comuni. L’intervento di espurgo era già stato effettuato dagli operai della ditta subappaltatrice, che ha sede a Marghera (Venezia).
Sempre in mattinata un’altra vittima in un’azienda agricola di Canneto sull’Oglio, nel mantovano. Si tratta di Mario Malzani, operaio agricolo di nazionalità italiana di 51 anni. L’uomo è precipitato in un’insilatrice, il macchinario elevatore utilizzato per trasportare il trinciato nei silos. Nel tentativo di sbloccare il macchinario, l’operaio è stato risucchiato dagli ingranaggi improvvisamente riattivati. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Viadana, i vigili del fuoco e i tecnici del servizio di sicurezza nei luoghi di lavoro dell’Ats Valpadana.
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