“Come anticipato dall’Indicatore dei Consumi Confcommercio anche a settembre la domanda di beni da parte delle famiglie ha continuato a mostrare gravi segnali di debolezza. I recuperi reddituali dati da un mercato del lavoro in miglioramento e dal rallentamento dell’inflazione non riescono ancora a produrre effetti positivi sulla domanda delle famiglie”. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi sulle vendite al dettaglio di settembre.
“I dati a volume delle vendite – prosegue Confcommercio – dicono che nei primi nove mesi del 2025 gli acquisti sono calati dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il fenomeno è sostanzialmente diffuso, ma registra punte allarmanti per i beni più tradizionali (abbigliamento, calzature e mobili) e per le vendite presso le piccole superfici. In questo contesto è cruciale l’evoluzione degli ultimi mesi dell’anno, con Black Friday e Natale che potrebbero dare una spinta non tanto per i risultati dell’anno che sta per chiudersi, ma per entrare nel 2026 con un po’ di slancio. Quello necessario per raggiungere una crescita prossima all’1% ed evitare gli effetti negativi che potrebbe avere sull’occupazione, soprattutto dei servizi, il perdurare di una bassa dinamica della domanda”.

























