“A Roma oggi è lutto cittadino per Octav Stroici, l’operaio di origine romena deceduto a 66 anni e 7 mesi nel crollo della Torre dei Conti. La sua tragica vicenda testimonia come le lavoratrici e i lavoratori provenienti da altri paesi paghino un prezzo altissimo in termini di sicurezza e salute sul lavoro”. Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio.
“Nel Lazio – continua la nota – solo il 13% degli occupati è di origine straniera, ma un quarto delle vittime sul lavoro registrate nel 2024 appartiene a questa categoria. Particolarmente allarmante è la situazione della comunità romena, che nella provincia di Roma rappresenta il 3,8% degli occupati, ma conta il 12% delle vittime di incidenti mortali sul lavoro. Anche considerando gli infortuni mortali in itinere, la sovraesposizione dei lavoratori romeni resta elevata”.
“Negli ultimi quattro anni – continua la Cgil di Roma e del Lazio- il 20% delle denunce di infortunio che hanno coinvolto lavoratori stranieri riguardano cittadini romeni; nelle malattie professionali, la percentuale sale al 30%. Numeri che dicono con chiarezza come nei nostri territori le lavoratrici e i lavoratori originari di altri paesi siano pesantemente sovraesposti al rischio di infortuni mortali. Questo non è frutto del caso ma di un sistema malato di fare impresa che sfrutta e uccide le persone. Un sistema che anziché rendere il lavoro meno gravoso e più qualificato, abusa delle lavoratrici e dei lavoratori provenienti dall’estero segregandoli nei settori più rischiosi e meno valorizzati”.
“Per superare tutto questo occorre rafforzare l’attività di formazione, anche in lingua, e dare piena attuazione al piano annuale sulla salute e la sicurezza su cui la Regione Lazio è in forte ritardo”, conclude la nota.

























