Il taglio di due punti percentuali della seconda aliquota Irpef previsto in manovra “coinvolgerebbe poco più di 14 milioni di contribuenti, con un beneficio annuo pari in media a circa 230 euro”. E’ quanto evidenzia l’Istat nel corso dell’audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla legge di bilancio. “Le famiglie beneficiarie sarebbero circa 11 milioni (44% delle famiglie residenti) e il beneficio medio di circa 276 euro (in ogni famiglia ci può essere più di un contribuente)” ha aggiunto il presidente Francesco Maria Chelli.
Per quanto riguarda nel complesso le modifiche al calcolo dell’ISEE, per l’Istat “comportano un beneficio medio annuo di 145 euro per circa 2,3 milioni di famiglie (8,6% delle famiglie residenti). Dal punto di vista distributivo, il beneficio medio è più elevato per le famiglie più povere (263 euro, determinando una variazione media sul reddito familiare del 2,2%)” ha proseguito spiegando però che queste famiglie rappresentano “una quota molto esigua delle famiglie avvantaggiate dalla norma poiché generalmente già rientravano nei requisiti di accesso e ricevevano importi dei trasferimenti relativamente più elevati per le cinque misure considerate”. Infatti “quasi il 70% delle famiglie avvantaggiate dalle modifiche si collocano nei quinti centrali (terzo e quarto) della distribuzione del reddito familiare equivalente”.
Il presidente Francesco Maria Chelli precisa inoltre come nel 2024 “il 9,9% delle persone ha dichiarato di aver rinunciato a curarsi per problemi legati alle liste di attesa, alle difficoltà economiche o alla scomodità delle strutture sanitarie: si tratta di 5,8 milioni di individui, a fronte di 4,5 milioni nell’anno precedente (7,6%). La rinuncia a causa delle lunghe liste di attesa costituisce la motivazione principale, indicata dal 6,8% della popolazione, e risulta anche la componente che ha fatto registrare l’aumento maggiore negli ultimi anni: era il 4,5% nel 2023 e il 2,8% nel 2019” spiega Istat.
La rinuncia in conseguenza delle lunghe liste di attesa, prosegue l’Istituto di statistica, “è più elevata per le persone adulte di 45-64 anni (8,3%) e tra gli anziani di 65 anni e più (9,1%). Il fenomeno è più diffuso tra le donne (7,7%), sia nelle età centrali (9,4% a 45-64 anni) sia in quelle avanzate (9,2% a 65 anni e più). Nel 2024 il problema ha interessato il 6,9% dei residenti nel Nord, il 7,3% nel Centro e il 6,3% nel Mezzogiorno; rispetto a cinque anni fa i valori risultano decisamente più elevati: nel 2019 la quota era 2,3% al Nord, 3,3% al Centro e 3,1% nel Mezzogiorno”.
Sul fronte della maggiorazione degli ammortamenti per beni strumentali ad alto contenuto tecnologico, le imprese beneficiarie rappresentano circa il 3,8% delle società considerate” ma “una quota significativa dell’agevolazione “è persa per incapienza (circa il 45%), soprattutto per le imprese appartenenti alla manifattura, le imprese indipendenti, quelle del Nord e le imprese finanziariamente ‘fragili’. La nuova agevolazione sugli investimenti comporta una riduzione del prelievo IRES di circa l’1%” riferisce l’Istituto di statistica “ci si attende che siano le imprese manifatturiere, in particolare quelle a intensità tecnologica medio-bassa e le imprese tra i 10 e i 50 addetti a percepire i vantaggi maggiori dall’introduzione del provvedimento”.
Infine, sull’aumento del bonus mamme, la platea definita dalla norma della manovra “è composta da circa 865mila lavoratrici, un quarto delle lavoratrici con figli (3,5 milioni). Assumendo un tasso di adesione pari al 100%, il beneficio medio annuo individuale sarà di quasi 660 euro (60 euro mensili moltiplicati per il numero di mesi lavorati), per un costo totale di circa 570 milioni”. Le famiglie beneficiarie sarebbero il 3,2% del totale delle famiglie residenti e il beneficio comporterà una variazione sui redditi familiari pari, in media, al 2,7%, prosegue l’Istat. Rispetto a quanto percepito nel 2025 con il beneficio previsto dal Decreto-Legge 95/2025, la misura comporterebbe per il 2026 un guadagno a livello familiare di circa 220 euro su base annua.




























