“Se anche il perimetro è limitato, escludendo i casi di mancata presentazione della dichiarazione dei redditi delle imposte e le somme dovute a seguito di accertamento, l’intervento sconta, comunque, delle criticità” ha spiegato il presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti, Mauro Orefice, in audizione in parlamento sulla Manovra.
Le criticità sono state, per Orefice, “più volte sottolineate dalla Corte, e, in particolare, la possibilità che la misura possa ridurre la compliance fiscale, il rischio che l’Erario possa diventare un ‘finanziatore’ dei contribuenti morosi, incentivando l’omesso versamento come forma di liquidità, l’incertezza sugli effetti sui saldi di finanza pubblica, potenzialmente negativi, soprattutto se le adesioni dovessero superare le stime iniziali”.
“Qualche perplessità suscita invece la modifica di alcuni parametri tecnici per il calcolo dell’indicatore della situazione economica delle famiglie (ISEE) che, pur nello sforzo di includere nella platea dei beneficiari delle misure assistenziali i nuclei familiari economicamente fragili, dovrebbe comunque assicurare la coerenza logica interna tra le diverse determinanti che si è nel tempo sviluppata coinvolgendo esperienze e competenze specifiche”.
In tema di sanità, per la Corte dei Conti “l’aumento delle risorse, che porta il livello di finanziamento del fabbisogno sanitario in quota Pil al 6,15 per cento nel 2026 (rapporto che nel 2027 e 2028 si attesterebbe rispettivamente a 6,04 e 5,92), corrisponde all’impegno assunto nei documenti programmatici ma consente di rispondere solo parzialmente agli interventi necessari per affrontare le criticità del settore nel cui ambito appaiono in crescita i costi per i contratti del personale, per i farmaci, per gli acquisti di prestazioni sanitarie da privati e per i dispositivi medici ed, in generale, per corrispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e con cronicità multiple che richiede risposte sempre più complesse e costose”.
La legge di bilancio è “nel complesso, prudente, in coerenza con le necessità di un Paese che deve riportare debito pubblico e disavanzi sotto controllo e consolidare la fiducia dei mercati finanziari. Appare al riguardo di rilievo l’obiettivo di uscita anticipata dalla procedura di infrazione” aggiunge la Corte.
Per quanto riguarda gli interventi sulla tassazione di banche e assicurazioni contenuti in legge di bilancio, “sembrano finalizzati, unicamente, ad incrementare il gettito negli anni 2026-2028 con la finalità di copertura di parte delle spese rientranti nella manovra di bilancio” ed implicano “non solo che le entrate verranno meno a partire dal 2029, ma anche che parte delle imposte che matureranno in quegli esercizi saranno già state versate e, quindi, si potrà registrare un minor gettito”.



























