Il nuovo badge digitale per il settore dell’edilizia, che come introdotto dal Decreto Coesione dal 31 dicembre è un obbligo per chiunque entri in cantiere, per FederTerziario è sì un passo avanti, ma solo un primo passo che andrebbe concretizzato con ulteriori misure adeguate. “Accogliamo positivamente l’introduzione del badge digitale per ridurre la burocrazia e avere maggiore trasparenza lungo tutta la filiera – dichiara Nicola Patrizi, Presidente di FederTerziario – ma è fondamentale essere chiari: sul fronte della sicurezza nei cantieri questo è solo un punto di partenza. Può portare valore aggiunto nella lotta al lavoro irregolare, ma serve procedere in maniera più strutturata per garantire realmente la tutela dei lavoratori”.
Il nodo da risolvere, dunque, è cruciale e riguarda appunto la formazione in sicurezza che resta strategica per ridurre gli infortuni sul lavoro. “Per essere veramente uno strumento di miglioramento delle condizioni di sicurezza dei lavoratori, il badge di cantiere – ribadisce Domenico Iellamo, consigliere nazionale di FederTerziario – deve contenere le informazioni inerenti la formazione per la sicurezza sul lavoro del dipendente. Permangono a questo proposito diversi interrogativi: dall’incarico relativo al caricamento dei dati alla responsabilità dell’aggiornamento“.
FederTerziario considera la “vera sfida” la resa operativa di un sistema digitale che può fare la differenza solo se alimentato con dati completi, aggiornati, accessibili e soprattutto utili ai fini della sicurezza. “Senza un’integrazione reale delle informazioni sulla formazione in materia di salute e sicurezza – prosegue Patrizi -, rischiamo di avere uno strumento monco, utile per i controlli amministrativi, ma insufficiente per prevenire gli infortuni sul lavoro. Apprezziamo la direzione intrapresa dal Governo, ma chiediamo un impegno concreto affinché il badge digitale evolva rapidamente da semplice strumento di controllo degli accessi a vero e proprio certificatore delle competenze in sicurezza. Solo così potremo dire di aver fatto un passo avanti decisivo nella tutela della vita e della salute dei lavoratori nei cantieri”.
La fase successiva è ormai prossima: dal 1° marzo 2026, quando sarà attiva la piattaforma delle patenti a crediti, il meccanismo raggiungerà la piena operatività con verifiche automatizzate in tempo reale. Alle aziende toccherà iscrivere il personale e distribuire i badge aggiornati; ai committenti controllare la regolarità di chiunque entri nell’area di lavoro. Il mancato rispetto delle disposizioni comporta penalità proporzionali al valore contrattuale, con la possibilità di sospendere il cantiere nelle situazioni più serie. L’ingresso senza badge sarà precluso.




























