Le stime Istat su occupati e disoccupati mensili rilevano che ad il tasso di disoccupazione è sceso all’11,1%, facendo segnare così il livello più basso da quasi cinque anni, ossia dal settembre del 2012 quando la disoccupazione era al 10,9%. In un mese i disoccupati sono calati di 106 mila unità portando i senza lavoro sotto quota 3 milioni a 2 milioni 880mila.
Da gennaio – osservano i tecnici dell’Istituto – s’intravede un periodo di calo della disoccupazione, un movimento tra disoccupati e occupati.
Dopo la crescita registrata a marzo, la stima delle persone in cerca di occupazione ad aprile torna, dunque, a diminuire sensibilmente (-3,5%). Il calo interessa entrambe le componenti di genere ed è distribuito tra tutte le classi di età. Su base annua i disoccupati calano del 4,8%, pari a -146 mila unità.
Dopo il calo del mese scorso, la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni ad aprile è in crescita (+0,2%, pari a +24 mila). L’aumento interessa donne e uomini e coinvolge i 15-24enni e i 35-49enni, mentre tra gli over 50 l’inattività è in calo, stabile tra i 25-34enni. Il tasso di inattività è pari al 34,7%, in aumento di 0,1 punti percentuali su marzo. Su base annua gli inattivi scendono dell’1,4%, pari a -196 mila unità.
Il tasso di disoccupazione giovanile, ad aprile, rimane stabile al 34%, come il mese scorso sui livelli più bassi dal febbraio del 2012. E’ la stima preliminare dell’Istat.
Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi.
L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari all’8,8% (cioè meno di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza risulta in calo di 0,2 punti percentuali rispetto a marzo. Il tasso di occupazione cala di 0,3 punti, mentre quello di inattività sale di 0,5 punti.
Per quanto riguarda gli occupati, ad aprile la stima cresce dello 0,4% rispetto a marzo (+94 mila unità), dopo un semestre in cui l’occupazione è stata a tratti stabile o in lieve crescita. L’aumento congiunturale di occupazione, che si rileva sia per le donne sia soprattutto per gli uomini, interessa le persone ultracinquantenni e in misura minore i 25-34enni, mentre si registra un calo nelle restanti classi di età. Su base annua si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,2%, pari a +277 mila).
Cresce il numero di lavoratori dipendenti, sia permanenti sia a termine. In aumento nell’ultimo mese anche gli indipendenti. Il tasso di occupazione sale al 57,9% (+0,2 punti percentuali). Su base annua la crescita riguarda i lavoratori dipendenti (+380 mila, di cui +225 mila a termine e +155 mila permanenti) mentre calano gli indipendenti (-103 mila). Aumentano nei dodici mesi gli occupati per entrambe le componenti di genere; la crescita è particolarmente accentuata tra gli ultracinquantenni (+362 mila) e più contenuta tra i 15-34enni (+37 mila), mentre calano i 35-49enni (-122 mila).
Sempre ad aprile, il tasso di occupazione tra i 15 ed i 64 anni è salito al 57,9% (+0,2 punti su marzo). Si tratta del livello più alto da otto anni: il tasso di occupazione, infatti, si riporta sullo stesso livello del febbraio 2009. Gli occupati sono 22milioni 998mila. Il tasso di occupazione sale al 67,2% tra gli uomini (+0,3 punti percentuali) mentre rimane stabile tra le donne al 48,6%. Nel confronto tendenziale con aprile 2016, il tasso di occupazione cresce per entrambe le componenti di genere (+0,8 punti percentuali quello maschile, +0,7 punti quello femminile.

























