“Circa 900 lavoratori di Wind Tre, di cui 150 impiegati nella sede di Roma – si legge in una nota stampa di Slc Cgil – saranno presto ceduti a un fornitore esterno insieme all’attività di assistenza clienti 133. Si tratta di un modello di business sbagliato che in questi anni nel nostro settore ha portato solo a drastiche riduzioni dei diritti e dei salari. Per non parlare dell’oggettivo peggioramento del servizio conseguente a queste operazioni.
Per quanto ci riguarda non possiamo che esprimere forte contrarietà anche alla luce dei giudizi avversi con i quali decine di giudici hanno nel tempo demolito le varie cessioni che si sono succedute nel nostro settore.”
“Nel caso specifico – continua la nota – non vorremmo trovarci davanti oltre che a un progetto sbagliato anche a un cambio di impostazione del management aziendale. Come sindacato confederale abbiamo nel tempo lavorato sia in Wind che in Tre nella direzione di preservare a tutti i costi l’unitarietà delle aziende. Lavoro peraltro condiviso con successo con il management aziendale. Questa scelta rappresenta un’inversione drammatica che rischia di portare nel nostro territorio un ulteriore impoverimento delle professionalità. Dalle prossime ore ci attiveremo con i lavoratori delle sedi romane per riportare l’azienda su una diversa impostazione”.