I lavoratori della Pam di via Marconi a Bologna si sono fermati ieri, 15 maggio, per la prima di un pacchetto di otto ore di sciopero “a sorpresa” proclamato dai sindacati di categoria Filcams Cgil, la Fisascat Cisl, la Uiltics di Bologna.
Lo sciopero è stato indetto per protestare contro il prolungamento dell’orario di apertura al pubblico sino alle ore 24 deciso unilateralmente dall’azienda ad aprile.
“Riteniamo del tutto insufficienti le nuove assunzioni effettuate – dicono Stefano Biosa della Filcams di Bologna, Silvia Balestri della Fisascat Area metropolitana e Aldo Giammella della Uiltucs di Bologna – perché queste corrispondono, pressochè totalmente, al monte ore uscito dal negozio negli ultimi mesi per dimissioni e licenziamenti, per cui è evidente che l’estensione dell’orario viene fatta con la stessa forza lavoro.”
Attualmente i lavoratori Pam, non beneficiano del contratto integrativo aziendale e il contratto collettivo è scaduto dal 2013.
“La liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali è un gioco al massacro – continuano i sindacati – che spinge ad una concorrenza spietata fra insegne, senza produrre aumenti di fatturato, ma determinando un sostanziale peggioramento delle condizioni di lavoro. Ieri i lavoratori Pam hanno voluto lanciare un primo segnale: occorre invertire la rotta!”