Il premier Paolo Gentiloni si schiera con gli Stati Uniti e giustifica l’attacco in Siria di questa notte. D’accordo con i principali partner europei, Francia e Germania, Gentiloni sostiene la decisione del presidente americano Donald Trump di bombardare la base da cui sono partiti gli attacchi con le armi chimiche. Un secondo dopo però il premier italiano rilancia la necessità del negoziato politico e il ruolo fondamentale della Russia.
L’attacco Usa è una “risposta motivata a un crimine di guerra”, ha detto il presidente del Consiglio, un crimine di guerra “il cui responsabile è il regime di Assad e credo che le immagini di morte e sofferenza viste nei giorni scorsi sono immagini che non possiamo accettare di rivedere. L’uso delle armi chimiche – continua – è vietato dalle convenzioni internazionali, da numerose risoluzioni Onu, non può essere circondato da indifferenza e chi ne fa uso non può contare su attenutanti e giustificazioni.”
Gentiloni aggiunge che “l’Italia è sempre stata convinta che una soluzione duratura della crisi siriana vada ricercata nel negoziato, questa resta la nostra posizione. Un negoziato che debba comprendere tanto l’opposizione quanto il regime, sotto l’egida Onu, con un ruolo decisivo e costruttivo della Russia. Sono convinto che l’azione di questa notte debba non ostacolare ma accelerare le chance di un negoziato politico per una soluzione duratura, unico antidoto serio alle minacce ancora presenti in quell’area del terrorismo.”




























