La decima edizione del SIC Sanità in Cifre, realizzato dal Centro Studi di Senior Italia, mostra il quadro sintetico dei dati della sanità italiana, ma anche delle abitudini e degli stili di vita della popolazione “senior”.
Le famiglie italiane, secondo i dati del rapporto Istat sulla “Spesa per i consumi delle famiglie”, spendono di più per le prestazioni sanitarie e i servizi che riguardano la salute. Nel 2014 infatti, si è speso, in media, 109,45 euro al mese contro i 95,63 euro del 2013, con un aumento pari al 15%, passando da circa 1.147,5 a 1.313,4 euro all’anno, ben 166 euro in più. Il 4,4% della spesa totale delle famiglie viene destinato ai servizi sanitari e alle spese per la salute, in crescita dal 3,9% di un anno prima.
Nel 2015 la spesa farmaceutica nazionale totale (pubblica e privata) è stata pari a 28,9 miliardi di euro, di cui quasi il 76,3% rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale.
La spesa per i farmaci acquistati a carico del cittadino è stata di 6.859 milioni di euro. La spesa farmaceutica privata è aumentata del 13,45% in 5 anni, passando da 6.046 nel 2010 a 6.859, mentre l’aumento tra il 2014 e il 2015 è stato quasi del 3%.
La spesa farmaceutica netta in regime di assistenza convenzionata nel 2015 è stata pari a 8.477 milioni di euro a livello nazionale, a fronte dell’emissione di 596 milioni di ricette, che hanno garantito la dispensazione ai cittadini di 1,1 miliardi di confezioni di medicinali.
Nel 2015 i farmaci a brevetto scaduto hanno rappresentato il 69,8% dei consumi e il 21,4% della spesa a carico del SSN. A questi numeri si collega un aspetto sfavorevole dal punto di vista del cittadino, ovvero l`aumento di spesa privata out of pocket che ha registrato un aumento del +2,9% rispetto al 2014, aumento che ha interessato tutte le categorie di farmaci acquistabili out of pocket. In altre parole la razionalizzazione della spesa pubblica ricade inesorabilmente sul cittadino privato, e questo potrebbe avere effetti anche sugli esiti clinici associati alle terapie farmacologiche in quanto la compartecipazione ai costi delle terapie è un forte fattore predittivo di bassa aderenza ai trattamenti cronici.
In ambito generale vediamo che in Italia, a fronte di una diminuzione della popolazione, prosegue l’inesorabile processo di invecchiamento, con l’indice di vecchiaia, al 31 dicembre 2014, pari al 157,7%, in crescita rispetto all’anno precedente (154,1).
Nello specifico, la spesa sanitaria corrente di Conto Economico è passata da 96.137 a 111.186 milioni di euro dal 2005 al 2015, con un incremento in valore assoluto pari a 15.049 milioni ed un tasso di crescita medio annuo dell`1,5%.
Nel periodo dal 2007 al 2011 il tasso di crescita annuo ha subito ogni anno un decremento, fino ad assumere un valore negativo nel 2011 (-0,1%).
Dal 2012 al 2015 invece ha assunto valori molto più contenuti rispetto ad annualità precedenti (come il 2004 e il 2005 nelle quali è stato rispettivamente 10% e 7%), ma che non permettono di tracciarne un trend ben definito: 0,0 nel 2012, -0.9 nel 2013, 1,2% nel 2014 e 0,3% nel 2015.