I lavoratori del settore merci, logistica e cooperative della Lombardia si fermeranno per l’intera giornata di oggi, 30 settembre, con un presidio sotto la prefettura di Milano per chiedere “regole, diritti e legalità” nel settore.
Dopo “l’inaccettabile morte” dell’operaio che lavorava presso la GLS di Piacenza e dopo l’ultimo caso di violenza che ha coinvolto un delegato della Fit Cisl, socio lavoratore di una cooperativa del Mantovano, picchiato dal responsabile della cooperativa stessa, “per avere appeso il volantino di proclamazione dello sciopero del 30 settembre”, i sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti Lombardia chiedono alle istituzioni che si impegnino “a costruire un sistema di regole e di vigilanza che non costringa i lavoratori alla disperazione, in balia di chi cavalca la rabbia per propri scopi di visibilità, a scapito delle leggi che tutelano il diritto dei lavoratori a scioperare rispettando le regole.
I sindacati denunciano “le condizioni di grande precarietà e criticità di un settore strategico” in cui operano “uomini e donne che quotidianamente sono costretti a ritmi di lavoro spesso fuori da ogni previsione di legge, a retribuzioni al di sotto del Contratto Nazionale di Lavoro, a ricatti e sfruttamento, spesso in condizioni prive delle minime norme di sicurezza e a discapito della salute e della sicurezza.”
Inoltre, i sindacati chiedono che venga fatta luce su “un sistema produttivo opaco che nasconde, dietro le grandi Multinazionali del settore, una ramificazione di appalti e sub appalti gestiti spesso da finte cooperative con grandi volumi di capitali in circolazione”, che attrae soggetti imprenditoriali “in cerca di facili guadagni determinati anche attraverso una diffusa evasione fiscale e contributiva nonché dall’utilizzo di forme di caporalato di fatto e, come si evidenzia dalle tante inchieste, che si presta come terreno fertile per le infiltrazioni della criminalità organizzata.”
“Resta per questo motivo imprescindibile – concludono i sindacati – un confronto urgente con gli organi preposti all’Ordine Pubblico, le Prefetture e le Istituzioni a livello regionale.”