Il governo stanzierà 370 milioni di euro per interventi di proroga degli ammortizzatori sociali. Il pacchetto entrerà nel decreto correttivo del Jobs act che approderà sul tavolo del Consiglio dei ministri al massimo entro il 16 settembre. A renderlo noto è il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine dell’incontro con sindacati e rappresentanti delle Regioni. Nel dettaglio Poletti ha spiegato che per i lavoratori delle aree di crisi industriale complessa verranno stanziati 235 milioni di euro. “Per i lavoratori in Cigs che si preveda si concluda entro il 31 dicembre 2016 – ha detto il ministro – ci saranno altri 12 mesi al massimo di proroga della Cigs, con uno stanziamento di 85 milioni di euro”.
Ad essere interessati sono i lavoratori di nove aree: Gela, Piombino, Livorno, Rieti, Termini Imerese, Trieste, Taranto e le aree di Ascoli Piceno e Molise. Tra le novità una misura di sostegno sociale da 500 euro mensili, esenti da contributi e tasse, per 12 mesi a quei lavoratori che nel 2016 hanno perso l’indennità di mobilità e l’Aspi. Il sussidio verrà erogato a patto che il lavoratore si renda disponibile a percorsi di riqualificazione professionale organizzati dalle Regioni. Per questo intervento specifico il governo stanzierà 150 milioni di euro e le Regioni metteranno a disposizione il 20 per cento delle loro risorse oltre a quelle individuate dall’esecutivo.
Inoltre, sempre per i lavoratori delle aree di crisi, “abbiamo previsto 500 euro al mese al massimo per 12 mesi per quei lavoratori che nell’arco del 2016 hanno concluso l’utililzzo degli ammortizzatori sociali, dall’Aspi alla mobilità. Le risorse stanziate – ha spiegato Poletti – saranno pari a 150 milioni di euro”. Il sussidio di 500 euro al mese andrà a quei lavoratori che “si renderanno disponibili a una ricollocazione e le Regioni dovranno mettere ulteriori risorse pari almeno al 20 per cento di quelle che mettiamo noi”, ha spiegato il ministro. Ad essere interessati saranno “35mila-40mila lavoratori”.
Infine, verranno stanziati 135 milioni di euro per i lavoratori stagionali ricorrenti del settore del turismo e delle terme. Per questa tipologia di lavoratori, su tutto il territorio nazionale, ci sarà un mese in più di Naspi che passerà così da tre a quattro mesi. “Per i lavoratori stagionali ricorrenti – ha detto Poletti – intendiamo coloro che hanno lavorato almeno tre anni sugli ultimi quattro” a livello stagionale.