254ª Seduta (pomeridiana)
Presidenza del Presidente
Interviene il ministro del lavoro e delle politiche sociali Poletti.
La seduta inizia alle ore 14.
SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI
Il presidente SACCONI comunica che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento, sono state chieste l’attivazione dell’impianto audiovisivo anche sul canale satellitare e sulla web-TV, nonché la trasmissione radiofonica, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso. In assenza di osservazioni, tali forme di pubblicità verranno dunque adottate per il prosieguo dei lavori.
La Commissione concorda.
AFFARI ASSEGNATI
Canali di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro: tirocini ed apprendistato (n. 789)
(Esame, ai sensi dell’articolo 34, comma 1, e per gli effetti dell’articolo 50, comma 2, del Regolamento e rinvio)
Introducendo l’esame, il presidente SACCONI (AP (NCD-UDC)), relatore, ringrazia il Ministro per la sua presenza. Osserva che la necessità di approfondire il tema dell’inclusione dei giovani nel mondo del lavoro, attraverso tirocini ed apprendistato, nasce anche da quanto emerso nel corso di incontri svolti dalla Commissione sul territorio nazionale, dai quali è emersa la presenza di possibili abusi dell’istituto del tirocinio, talora non utilizzato come strumento di formazione, ma come modalità per avvalersi surrettiziamente di forza lavoro malamente remunerata. Lo stesso strumento del rimborso spese per il tirocinante rischia di essere fonte di abusi. Con riguardo al contratto di apprendistato sottolinea come sia la modalità più idonea per l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Lamenta che le iniziative delle regioni in materia di formazione professionale pongono in alcuni casi in crisi il quadro normativo generale, non offrendo certezze alle imprese.
Il ministro POLETTI ripercorre la rapida evoluzione normativa che ha investito gli istituti del tirocinio e dell’apprendistato, nella consapevolezza della necessità di assicurare un corretto bilanciamento fra modalità differenti di regolazione dei rapporti di lavoro.
Con riferimento allo strumento del tirocinio, ricorda l’impegno nel definire linee guida per limitare l’uso improprio dell’istituto, arginando gli effetti negativi delle differenze nelle discipline regionali. Ammette che il riconoscimento di una cifra minima di 300 euro per il tirocinante ha finito per far confluire surrettiziamente il tirocinio verso le tradizionali forme di prestazione lavorativa.
Cita i dati del programma Youth Guarantee, che, a fronte di 200.000 tirocini conclusi, riporta un tasso di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro pari al 47 per cento, sebbene si debba valutare con maggiore attenzione l’esistenza di una stretta consequenzialità tra attività di tirocinio e successiva prestazione lavorativa. Ricorda che sono stati introdotti recentemente elementi di crescente rigidità con riguardo alla ripetitibilità delle esperienze di tirocinio.
Informa che negli ultimi due anni si è registrato un calo nel ricorso al contratto di apprendistato, determinato in parte da altre forme contrattuali che godono delle misure di decontribuzione.
Dà conto della sperimentazione in materia di alternanza scuola-lavoro, che ha coinvolto tra i 40.000 e i 60.000 giovani e che si è rivelata un utile strumento per combattere l’abbandono scolastico. Fa riferimento alle sinergie tra i Dicasteri del lavoro e dell’istruzione e le regioni per definire una migliore disciplina dell’apprendistato, superando quegli elementi di problematicità rappresentati ad esempio dagli oneri del tutoraggio.
Il senatore BERGER (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE) ritiene che debba essere data maggiore importanza al settore della formazione professionale, che costituisce un’importante opportunità di crescita per le stesse imprese. Cita accordi tra le parti sociali riguardanti il sistema duale formazione-lavoro, in cui la remunerazione dell’apprendista è legata ai suoi successi in sede scolastica. Auspica che vengano rimossi alcuni vincoli nel contratto di apprendistato, ad esempio sull’orario di lavoro per gli apprendisti più giovani.
La senatrice CATALFO (M5S), nel rimarcare le esigenze di tutela degli apprendisti più giovani, concorda sulla necessità di implementare il sistema di alternanza scuola-lavoro, ricorrendo all’istituto dell’apprendistato e coinvolgendo in misura maggiore gli istituti scolastici professionali. Chiede se sia stato condotto un monitoraggio su tutte le regioni con riferimento all’utilizzazione del tirocinio, che considera uno strumento inidoneo ad incrementare l’occupazione giovanile. A tale proposito cita l’esperienza negativa avvenuta in Sicilia.
La senatrice D’ADDA (PD) sottolinea che la crisi obbliga anche i lavoratori non più giovanissimi a ricorrere al contratto di apprendistato e pone quesiti sulle eventuali differenziazioni di genere nel ricorrere a questo strumento. Domanda altresì se anche le strutture della pubblica amministrazione possano ricorrere ai contratti di apprendistato.
Il senatore PUGLIA (M5S) lamenta che il contratto di apprendistato ha perso negli anni la sua funzionalità, anche a causa della legislazione concorrente Stato-regioni definita a seguito della riforma costituzionale del 2001. Ritiene che debba essere stabilito un quadro unitario di regole che diano certezza alle imprese e procedano ad una rilevante semplificazione degli adempimenti e degli oneri in materia di apprendistato. Rileva ad esempio l’opportunità che l’imprenditore possa definire all’interno della piattaforma UNILAV il piano formativo dell’apprendista. Auspica che la disciplina di questo istituto sia invece differenziata in ragione delle fasce di età degli apprendisti e che ai momenti di addestramento dei lavoratori non siano aggiunti, soprattutto nel settore dell’artigianato, momenti di formazione teorica sganciati dalle specifiche attività lavorative.
Il senatore ICHINO (PD) pone l’attenzione sull’orientamento scolastico-professionale, che evidenzia le gravi inerzie delle regioni, mentre in altri Paesi gli studenti sono seguiti in tutto il loro percorso scolastico con precise proposte in ogni fase della loro formazione.
La senatrice FAVERO (PD) richiede un rafforzamento delle sinergie tra i Ministeri del lavoro e dell’istruzione, anche alla luce delle importanti opportunità offerte dalla riforma “Buona scuola”. Carenze nell’orientamento scolastico provocano abbandoni ed effetti negativi sulla stessa occupazione. Chiede inoltre informazioni sulle opportunità offerte alle piccole e medie imprese che intendano ricorrere allo strumento dell’apprendistato.
Il ministro POLETTI ribadisce l’esigenza di definire una strumentazione normativa di contrasto dell’abbandono scolastico e lavorativo. A tale proposito rileva una sfasatura temporale tra l’età di accesso all’apprendistato e i cicli scolastici, che fa perdere il contatto con molti giovani. E’ necessaria dunque un’approfondita riflessione sull’orientamento scolastico e professionale precedente all’accesso dei giovani al sistema duale scuola-lavoro. Gli sforzi di tutela, pur legittimi, non devono tuttavia tradursi in rigidità che impediscano di fruire degli strumenti del tirocinio e dell’apprendistato. Citando modelli europei, ricorda che la formazione professionale ha una forte componente formativa, e non si risolve nell’addestramento professionale.
Il PRESIDENTE ringrazia il Ministro per il suo intervento e preannuncia l’intento di svolgere un sopralluogo di una delegazione della Commissione nella provincia autonoma di Bolzano, dove sono in atto buone pratiche nel settore dell’apprendistato.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 15,15.
253ª Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Presidente
SACCONI
La seduta inizia alle ore 8,30
IN SEDE CONSULTIVA
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulle condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini di paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente specializzati
(n. COM (2016) 378 definitivo)
(Osservazioni alla 1a Commissione. Seguito e conclusione dell’esame. Osservazioni non ostative)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta di ieri.
La relatrice MANASSERO (PD) dà conto di una proposta di osservazioni non ostative (testo allegato al resoconto della seduta).
Il presidente SACCONI motiva l’urgenza di esprimere un parere sull’atto in titolo, il cui ambito di tutela è precisamente circoscritto ad alcune fattispecie di lavoratori.
Presente il prescritto numero di senatori, mette quindi ai voti lo schema di osservazioni testé illustrato.
La Commissione, a maggioranza, approva.
(2271) Istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria, della disciplina di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Maria Coscia ed altri; Annalisa Pannarale ed altri
(Parere alla 1a Commissione. Seguito e conclusione dell’esame. Parere favorevole con osservazioni)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta di ieri.
La relatrice D’ADDA (PD) presenta lo schema di parere favorevole con osservazioni, allegato al resoconto, ritenendo che debbano essere definiti con maggiore precisione i compiti e i termini della commissione per l’equo compenso nel lavoro giornalistico.
Il senatore PUGLIA (M5S) presenta uno schema di parere alternativo e di segno contrario, allegato al resoconto, in cui particolare attenzione è riservata al tema dell’equo compenso e all’esigenza che i parametri retributivi nel lavoro giornalistico facciano riferimento all’articolo 36 della Costituzione.
Il PRESIDENTE ritiene necessario che lo schema di parere contenga un richiamo a parametri certi per la valutazione dell’equo compenso nel lavoro giornalistico.
La relatrice D’ADDA (PD), premesso che il disegno di legge in discussione alla Commissione affari costituzionali reca deleghe legislative al Governo e che pertanto il parere non può contenere indicazioni di dettaglio, conviene con le considerazioni del Presidente e con l’opportunità di integrare conseguentemente la sua iniziale proposta.
Presente il prescritto numero di senatori, lo schema di parere favorevole con osservazioni, come modificato in base alla proposta del Presidente (allegato al resoconto), è approvato a maggioranza.
Risulta quindi preclusa la votazione dello schema di parere alternativo.
Il PRESIDENTE ricorda che, ai sensi dell’articolo 39, comma 3, del Regolamento la relatrice D’Adda darà conto del parere dinanzi alla Commissione di merito.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
Il PRESIDENTE preannuncia che la Commissione procederà alla votazione dello schema di parere sull’Atto del Governo n. 311 nella seduta di martedì 26 luglio. Ricorda inoltre che nell’odierna seduta pomeridiana, convocata per le ore 14, interverrà il ministro del lavoro Poletti sul tema dell’affare assegnato n. 789 (Canali di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro: tirocini ed apprendistato).
La seduta termina alle ore 9.
OSSERVAZIONI APPROVATE DALLA COMMISSIONE SULL’ATTO COMUNITARIO N. COM (2016) 378 definitivo SOTTOPOSTO AL PARERE MOTIVATO SULLA SUSSIDIARIETA’
La Commissione lavoro, previdenza sociale, esaminato l’atto comunitario in titolo, premesso che il provvedimento si inserisce in una pluralità di iniziative dell’Unione europea intese a sviluppare una politica globale di gestione della migrazione e – nel caso particolare – ad agevolare l’ammissione e la mobilità dei lavoratori altamente specializzati provenienti dai Paesi terzi;
valutata positivamente la raccomandazione agli Stati membri del Consiglio dell’Unione europea di istituire, entro il 2018, modalità per la convalida dell’apprendimento non formale e informale, riconosciutone il ruolo fondamentale per migliorare l’occupabilità e la mobilità dei lavoratori all’interno dell’Unione;
considerata l’importanza dell’indicazione della retribuzione, prevista all’articolo 5, comma 1, per i lavoratori in possesso di Carta blu UE, che deve essere in linea con la media della retribuzione mensile o annuale dello Stato membro ospitante, al fine di non determinare forme di discriminazione tra lavoratori che svolgono medesime qualifiche, esprime osservazioni non ostative.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SUL DISEGNO DI LEGGE N. 2271
La Commissione lavoro, previdenza sociale, esaminato il disegno di legge in titolo, premesso che il settore dell’editoria negli ultimi anni è stato interessato da una pluralità di interventi normativi, primo fra tutti quello che ha disposto la cessazione del sistema di erogazione dei contributi statali e la conseguente disciplina transitoria, di cui al decreto legge n. 63 del 2012, in attesa di una più compiuta ridefinizione delle forme di sostegno al settore editoriale;
valutato che l’articolo 2, commi da 4 a 6, reca due discipline di delega al Governo, intese, rispettivamente all’innalzamento dei requisiti per i trattamenti pensionistici di vecchiaia anticipati per i giornalisti professionisti, dipendenti da aziende in ristrutturazione o riorganizzazione per crisi aziendale, e alla revisione della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, esprime, per quanto di competenza, parere favorevole con le seguenti osservazioni.
In via preliminare, la Commissione sottolinea l’esigenza di una coerenza complessiva del sistema previdenziale, all’interno del quale possano essere prospettate eccezioni solo se sostenibili e compatibili.
Con riferimento all’articolo 2, comma 5, lettera a), si sottolinea l’opportunità di chiarire la portata del principio di delega sul divieto di mantenere un rapporto lavorativo con il giornalista che abbia ottenuto il trattamento anticipato, considerato che la disciplina vigente già richiede la previa cessazione del rapporto di lavoro, ammettendo il cumulo del trattamento anticipato con redditi da lavoro entro i limiti stabiliti per la pensione di anzianità.
In merito all’articolo 4, si fa notare che il mandato della Commissione per la valutazione dell’equo compenso nel lavoro giornalistico (scaduta a giugno 2016) è prorogato fino al completamento degli adempimenti, al termine dei quali la Commissione cessa dalle proprie funzioni. Poiché i compiti della Commissione sono costituiti sia dalla definizione dell’equo compenso dei giornalisti iscritti all’albo che dalla pubblicazione e costante aggiornamento di un elenco dei soggetti o delle testate che rispettino il suddetto parametro, si riterrebbe opportuno un chiarimento in ordine ai termini di applicazione della norma di proroga in esame. Con l’occasione si auspica che la suddetta Commissione realizzi il suo mandato anche attraverso la definizione di parametri certi per la valutazione dell’equo compenso nel lavoro giornalistico.
SCHEMA DI PARERE PROPOSTO DALLA RELATRICE SUL DISEGNO DI LEGGE N. 2271
La Commissione lavoro, previdenza sociale, esaminato il disegno di legge in titolo, premesso che il settore dell’editoria negli ultimi anni è stato interessato da una pluralità di interventi normativi, primo fra tutti quello che ha disposto la cessazione del sistema di erogazione dei contributi statali e la conseguente disciplina transitoria, di cui al decreto legge n. 63 del 2012, in attesa di una più compiuta ridefinizione delle forme di sostegno al settore editoriale;
valutato che l’articolo 2, commi da 4 a 6, reca due discipline di delega al Governo, intese, rispettivamente all’innalzamento dei requisiti per i trattamenti pensionistici di vecchiaia anticipati per i giornalisti professionisti, dipendenti da aziende in ristrutturazione o riorganizzazione per crisi aziendale, e alla revisione della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti,
esprime, per quanto di competenza, parere favorevole con le seguenti osservazioni.
In via preliminare, la Commissione sottolinea l’esigenza di una coerenza complessiva del sistema previdenziale, all’interno del quale possano essere prospettate eccezioni solo se sostenibili e compatibili.
Con riferimento all’articolo 2, comma 5, lettera a), si sottolinea l’opportunità di chiarire la portata del principio di delega sul divieto di mantenere un rapporto lavorativo con il giornalista che abbia ottenuto il trattamento anticipato, considerato che la disciplina vigente già richiede la previa cessazione del rapporto di lavoro, ammettendo il cumulo del trattamento anticipato con redditi da lavoro entro i limiti stabiliti per la pensione di anzianità.
In merito all’articolo 4, si fa notare che il mandato della Commissione per la valutazione dell’equo compenso nel lavoro giornalistico (scaduta a giugno 2016) è prorogato fino al completamento degli adempimenti, al termine dei quali la Commissione cessa dalle proprie funzioni. Poiché i compiti della Commissione sono costituiti sia dalla definizione dell’equo compenso dei giornalisti iscritti all’albo che dalla pubblicazione e costante aggiornamento di un elenco dei soggetti o delle testate che rispettino il suddetto parametro, si riterrebbe opportuno un chiarimento in ordine ai termini di applicazione della norma di proroga in esame.
SCHEMA DI PARERE PROPOSTO DAI SENATORI PUGLIA, NUNZIA CATALFO E SARA PAGLINI SUL DISEGNO DI LEGGE N. 2271
La Commissione 11a del Senato, in sede d’esame del disegno di legge, recante istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione delle informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria delle discipline di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti (AS. 2271);
considerato che:
l’articolo 4 del disegno di legge in esame prevede la proroga del mandato della Commissione per la valutazione dell’equo compenso nel lavoro giornalistico. La proroga è stabilita fino al completamento degli adempimenti a carico della medesima Commissione, costituiti dalla definizione dell’equo compenso dei giornalisti iscritti all’albo e non titolari di rapporto di lavoro subordinato e dalla redazione e pubblicazione di un elenco dei soggetti che rispettino il suddetto parametro;
ai sensi della disciplina vigente:
a) per equo compenso si intende la corresponsione di una remunerazione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto;
b) l’equo compenso deve essere definito, da parte della Commissione, tenendo conto della natura, del contenuto e delle caratteristiche della prestazione nonché in coerenza con i trattamenti previsti dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria in favore dei giornalisti titolari di un rapporto di lavoro subordinato;
c) il patto contenente condizioni contrattuali in violazione dell’equo compenso è nullo;
al contrario della scarna disposizione di cui all’articolo 4, appare maggiormente necessario l’inserimento di una specifica disposizione di modifica della citata disciplina che preveda esplicitamente:
1) un riferimento all’articolo 36 della Costituzione, come parametro specifico per la definizione di un giusto compenso, che possa dare dignità al lavoratore in merito alla sua prestazione e che tenga conto della quantità e qualità del lavoro;
2) che la Commissione per la valutazione dell’equo compenso nel lavoro giornalistico, in sede di attuazione, non possa derogare ai parametri retributivi fissati dal contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative;
esprime per quanto di competenza parere contrario.
252ª Seduta
Presidenza del Presidente
SACCONI
Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Cassano.
La seduta inizia alle ore 15.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
Il senatore BAROZZINO (Misto-SI-SEL), lamenta che da ultimo sono state sconvocate alcune sedute della Commissione, mentre quegli spazi temporali avrebbero potuto essere utilizzati per svolgere audizioni delle parti sociali e dei soggetti rappresentativi sull’Atto del Governo n. 311.
Il presidente SACCONI, nel ribadire che non gli è pervenuta alcuna richiesta di audizione riferita all’Atto citato, che avrebbe peraltro dovuto essere avanzata prima dell’inizio della discussione generale, rammenta che nella giornata di ieri è stata presentata una piattaforma informatica di interazione con soggetti esperti o rappresentativi che consentirà alla Commissione di integrare le tradizionali procedure di acquisizione di informazioni e di consultazione sui provvedimenti al suo esame.
IN SEDE CONSULTIVA
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulle condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini di paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente specializzati(n. COM (2016) 378 definitivo)
(Osservazioni alla 1a Commissione. Esame e rinvio)
La relatrice MANASSERO (PD), osserva che l’atto in esame mira a sviluppare una politica globale di gestione della migrazione. La proposta fa parte delle iniziative dell’UE intese a sviluppare una politica globale di gestione della migrazione, a norma dell’articolo 79 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), e in particolare una nuova politica sulla migrazione legale, e contribuisce alla strategia di crescita dell’UE, in linea con le priorità di Europa 2020.
Passando agli aspetti di interesse della Commissione, si sofferma sui primi due articoli, che rispettivamente specificano le condizioni per il rilascio della Carta blu UE e chiariscono la nozione di lavoro altamente specializzato. L’articolo 3 consente di definire i soggetti beneficiari che possono richiedere il rilascio della Carta blu UE, ossia cittadini di Paesi terzi che domandano l’ammissione nel territorio di uno Stato membro per esercitarvi un lavoro altamente specializzato.
La relatrice illustra poi l’articolo 5, sulla cui base sono individuati i criteri di ammissione del titolare della Carta blu UE, mentre gli articoli da 8 a 11 definiscono le procedure per il rilascio della Carta stessa. L’articolo 13 stabilisce che i titolari della Carta blu UE abbiano pieno accesso a posti di lavoro altamente specializzati.
Gli articoli 14 e 15 concernono, rispettivamente, le modalità di mantenimento della Carta in caso di disoccupazione temporanea e le disposizioni sulla parità di trattamento tra i titolari della Carta blu UE e i cittadini dello Stato membro. Con l’articolo 16 si intende agevolare il ricongiungimento familiare dei lavoratori altamente specializzati, mentre gli articoli da 19 a 22 disciplinano la mobilità dei lavoratori fra Stati membri. L’articolo 23, infine, regolamenta l’accesso alle informazioni riguardanti i dati dei lavoratori in possesso di Carta blu UE. Propone conclusivamente di esprimere osservazioni favorevoli.
Il senatore SERAFINI (FI-PdL XVII) domanda se la disciplina dell’atto in esame si riferisca anche al trattamento degli sportivi professionisti.
La relatrice MANASSERO (PD), premesso che l’esame del provvedimento si riferisce alla cosiddetta fase ascendente, sottolinea che il riferimento a titoli di studio specifici e di alta qualificazione esclude la possibilità di ricomprendere gli sportivi professionisti.
Il PRESIDENTE aggiunge che l’atto riguarda i criteri minimi di trattamento dei cittadini di Paesi terzi che svolgono lavori altamente specializzati e che essi non sono applicabili agli sportivi professionisti.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
(2271) Istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria, della disciplina di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Maria Coscia ed altri; Annalisa Pannarale ed altri
(Parere alla 1a Commissione. Esame e rinvio)
La relatrice D’ADDA (PD), dopo aver ripercorso alcuni interventi normativi che negli ultimi anni hanno interessato il settore dell’editoria, che è stato investito da numerose innovazioni tecnologiche, si concentra sugli aspetti del provvedimento di competenza della Commissione, segnalando gli articoli 2, 4 e 5.
L’articolo 2 reca delega al Governo per la ridefinizione della disciplina pensionistica dei giornalisti e la composizione e competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine: in particolare, il comma 2 sancisce i principi e criteri direttivi della delega, concernenti i profili riguardanti i destinatari dei contributi, i meccanismi di calcolo dei medesimi e i requisiti di accesso alla contribuzione. I commi da 4 a 6 del medesimo articolo recano due discipline di delega, intese, rispettivamente, all’innalzamento dei requisiti per i trattamenti pensionistici di vecchiaia anticipati per i giornalisti professionisti dipendenti da aziende in ristrutturazione e alla revisione della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.
Sull’articolo 4, che prevede la proroga del mandato (scaduto a giugno 2016) della Commissione per la valutazione dell’equo compenso nel lavoro giornalistico, la relatrice ricorda che la Commissione Lavoro, nel corso della XVI legislatura, si è occupata dell’istituzione di tale Commissione (Atto Senato n. 3233, Equo compenso nel settore giornalistico, ora legge n. 233 del 2012) per porre un freno allo sfruttamento del lavoro giornalistico e salvaguardare il lavoro dei freelance. La proroga prevista dall’articolo 4 in esame è stabilita fino al completamento degli adempimenti a carico della medesima Commissione.
L’articolo 5, infine, novella l’articolo 45 della legge n. 69 del 1963, che detta condizioni per l’uso del titolo e l’esercizio della professione di giornalista attraverso l’iscrizione nell’albo professionale.
Conclusivamente, la relatrice si riserva di proporre una bozza di parere alla fine del dibattito.
Il senatore PUGLIA (M5S) auspica che la Commissione possa esprimere un parere unanimemente condiviso, soffermandosi in particolare sulla centralità e delicatezza del tema dell’equo compenso.
Il senatore BERGER (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE) chiede se sia possibile inserire nel parere un riferimento al sostegno alle cooperative e al volontariato e alla puntuale consegna dei giornali in abbonamento, dal momento che in alcune aree del Paese i servizi postali provvederanno ai recapiti solo quattro volte alla settimana.
Il PRESIDENTE evidenzia che le osservazioni del senatore Berger rientrano nelle competenze della Commissione affari costituzionali. Condivide l’auspicio che si possa giungere ad un parere unanimemente condiviso, di cui la relatrice D’Adda potrà dare conto dinanzi alla Commissione di merito, ai sensi dell’articolo 39, comma 3, del Regolamento.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 15,45.
251ª Seduta
Presidenza del Presidente
SACCONI
Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Franca Biondelli.
La seduta inizia alle ore 15.
PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazioni
Rispondendo all’interrogazione n. 3-02980, la sottosegretaria Biondelli dà conto delle modalità per l’erogazione della nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego (NASpI) in relazione agli eventi di disoccupazione verificatisi dal 1° maggio 2015 che interessano i lavoratori dipendenti e gli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato. Ricorda che, con esclusivo riferimento agli eventi di disoccupazione verificatisi tra tale data e il 31 dicembre 2015 e riguardanti i lavoratori stagionali del settore del turismo e degli stabilimenti termali, la durata della NASpI non può superare il limite massimo di 6 mesi. Fa inoltre presente che la circolare INPS n. 194 del 2015 è intervenuta sul meccanismo di calcolo della durata dell’indennità. Assicura conclusivamente l’impegno del Governo a promuovere iniziative per ampliare la durata della NASpI per i suddetti lavoratori, nei limiti delle compatibilità finanziarie.
Il presidente SACCONI si dichiara parzialmente soddisfatto, dal momento che la stessa risposta della rappresentante del Governo rivela le attuali carenze nelle misure di sostegno al reddito per alcune categorie di lavoratori. Sottolinea che la rigidità degli strumenti normativi non riesce a incontrare tutte le articolazioni del mercato del lavoro, come testimoniato dalle vicende dei lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali. Si tratta di ambiti produttivi caratterizzati in passato da forme diffuse di lavoro irregolare. Auspica adeguate iniziative normative in tal senso, prospettabili già all’interno dello schema di decreto correttivo della recente riforma del mercato del lavoro.
Rispondendo all’interrogazione n. 3-02981, la sottosegretaria Biondelli, dopo aver ricordato i diversi strumenti di definizione stragiudiziale delle controversie di lavoro, sottolinea che le rilevazioni statistiche relative al contenzioso confermano per il 2015 un trend decrescente, che ha interessato anche i tempi di definizione delle cause civili di primo grado. Dopo aver precisato che la problematica sollevata dall’interrogante è alla costante attenzione del Governo, fa presente che nel 2016 è stata istituita presso il Ministero della Giustizia una Commissione di studio con il compito di elaborare norme di rango primario volte ad ampliare l’accesso all’istituto dell’arbitrato nell’ambito delle controversie di lavoro.
Il presidente SACCONI si dichiara totalmente insoddisfatto, lamentando una assoluta incoerenza tra la risposta fornita e il quesito contenuto nell’atto di sindacato ispettivo a sua firma. Ricorda il faticoso iter della legge 183 del 2010, che fu anche rinviata alle Camere dal Presidente della Repubblica per ragioni di merito e che è intervenuta a dare una disciplina generale dell’arbitrato. A seguito di un successivo dialogo con le parti sociali, che non arrivò ad esiti unanimemente condivisi nel definire compiutamente la disciplina di questo istituto, il Governo avrebbe dovuto dare seguito alla legge 183 del 2010 con uno specifico decreto ministeriale, non ancora adottato. Pertanto, pur prendendo atto della costituzione di una Commissione di studio, solleva riserve sulla possibile introduzione di ulteriori norme di rango primario, ritenendo che siano necessarie solo misure di attuazione della legge 183 e sottolineando l’assoluta esigenza di una disciplina completa dell’istituto dell’arbitrato.
Il PRESIDENTE dichiara quindi concluse le procedure informative.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
La senatrice PAGLINI (M5S) sollecita la trattazione degli atti di sindacato ispettivo presentati dal proprio Gruppo e riguardanti il tema del lavoro stagionale.
Il PRESIDENTE rammenta che le risposte alle interrogazioni sono legate alla disponibilità del Governo e che gli atti di sindacato ispettivo di competenza della Commissione saranno opportunamente sollecitati al Governo, considerata anche la particolare delicatezza delle tematiche del lavoro stagionale. Invita il Governo a riunire le risposte ad interrogazioni che vertono su materie affini.
Informa che al termine della seduta sarà presentata una piattaforma informatica di interazione con soggetti esperti o rappresentativi. Tale strumento, di cui la Commissione potrà già cominciare ad avvalersi, e che potrà essere utile anche alle altre Commissioni che ritenessero di ricorrervi, consentirà di integrare le tradizionali procedure di acquisizione di informazioni e di consultazione sui provvedimenti al suo esame.
SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA ANTIMERIDIANA DI DOMANI
Il PRESIDENTE comunica che la seduta antimeridiana convocata alle ore 8,30 di domani, mercoledì 20 luglio, è sconvocata.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle ore 15,30.