E’ ancora in corso l’assemblea annuale dell’Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici, Ania. E’ stata aperta dalla relazione del presidente, Maria Bianca Farina che ha esordito parlando del ruolo importante del settore delle assicurazioni come motore dell’economia del paese. Le prime preoccupazioni però sono state rivolte immediatamente alla situazione europea a partire dall’esito negativo del referendum nel Regno Unito. L’Ania, secondo il presidente Farina “ha sempre sostenuto con fermezza il progetto europeo, convinta dei benefici che una maggiore integrazione può comportare per cittadini, famiglie e imprese” per questo la strada dell’unità può essere l’unica in grado di garantire “stabilità, crescita e occupazione”.
In questo momento storico le imprese assicurative operano in un quadro competitivo in cui, secondo Farina, le principali componenti da prendere in considerazione sono un quadro “macroeconomico estremamente complesso”, “bisogni assicurativi” da parte dei consumatori sempre più diversificati e “intensi” e un processo di innovazione che non riguarda esclusivamente la componente tecnologica ma anche quella normativa.
Dal punto di vista del quadro macroeconomico se è vero che nel 2015 si è registrato un cambio di tendenza e il paese ha ricominciato a crescere, secondo la relazione del presidente di Ania, c’è ancora molta strada da fare. Positive le misure introdotte dalla legge di stabilità ma bisognerebbe affrontare il tema del “prelievo, del tutto peculiare, sulle riserve matematiche dei rami di vita”; il problema dei “bassi tassi di interesse che pongono alle imprese di assicurazione sfide nuove e complesse”; infine, “la bassa crescita del reddito e del valore dei beni che comprime la domanda”. Ma il quadro macroeconomico influisce anche su quello sociale e per Ania la crisi comporta anche nuove incertezze che fanno emergere nuovi rischi e la richiesta di protezione da parte dei cittadini. Ecco perché per l’Associazione, il gap che esiste tra la diminuzione del welfare e la richiesta di tutele può essere colmato proprio dalle assicurazioni che stanno individuando insieme alle Associazioni dei consumatori “una serie di iniziative volte a identificare nuovi bisogni e nuove soluzioni per la protezione”. Da questo punto di vista l’innovazione tecnologica digitale è un tema importante a cui l’associazione delle imprese assicuratrice intende dedicare “tutta l’attenzione che merita”. Per quanto riguarda invece le evoluzioni normative degli ultimi anni, l’Europa si è dotata di una regolamentazione più restrittiva e si è passati dalla Solvency 1 alla Solvency 2 che dovrà essere applicata entro il 2018 a proposito della quale Farina c’ha tenuto a sottolineare che “dopo l’ondata di riforme degli ultimi anni, un consolidamento e una maggiore stabilità del quadro normativo sono essenziali, sia per consentire di valutare appieno la portata delle nuove misure sia per garantire certezza al contesto regolamentare in cui le imprese devono operare”.
L’associazione delle assicurazioni sottolinea come l’industria assicurativa può offrire al Paese un contributo decisivo soprattutto nelle aree del welfare (previdenza e sanità), della protezione dei beni, del finanziamento dell’economia reale.
Per quanto riguarda la prima, Farina, rivela che nonostante la crescita degli ultimi anni, rimane ancora bassa la diffusione le forme pensionistiche complementari sia tra i pensionati sia tra i giovani che avrebbero bisogno di un’integrazione pensionistica. Allo stesso modo vale per la sanità. L’assicurazione potrebbe avere “un ruolo determinante” per diminuire la spesa pubblica per sanità e assistenza. “Sul terreno della sanità e dell’assistenza siamo convinti – ha dichiarato farina – della necessità di promuovere nel nostro Paese un framework analogo a quello della previdenza, con il ruolo centrale attribuito alle prestazioni pubbliche e un ruolo completamente affidato agli operatori privati, in linea con scelte già compiute in altri Paesi europei”
A differenza degli altri paesi europei, inoltre, le assicurazioni sono poco diffuse per i danni alla proprietà, Allo stesso modo vale per le imprese e la quota aumenta se parliamo di piccole e medie imprese. L’assicurazione auto invece è quella più usata nel Paese ovviamente perchè obbligatoria. Attualmente più di 40 milioni di veicoli sono assicurati.
Concludendo Farina ha dichiarato: “Condividiamo la volontà riformatrice di questo Governo auspichiamo una ripresa vigorosa e ampia nel processo di riforma e riteniamo essenziale accelerare nell’attuazione degli interventi programmati per il cambiamento e la modernizzazione. Ai legislatori e regolatori, europei e italiani chiediamo stabilità e certezza dopo un periodo di incessanti modifiche normative e una riflessione comune sul tema della semplificazione.”
“Vogliamo dialogare con tutti, convinti che il confronto sano e costruttivo possa portare a un allineamaneto sulle strategie di intervento e quindi a una crescita collettiva, nell’interesse di tutti. Vogliamo essere parte attiva e propositiva del percorso di riforma, innovazione e crescita dell’Italia. Vogliamo contribuire – ha concluso il presidente di Ania – alla diffusione della cultura della gestione del rischio, della cultura assicurativa, affinché cresca la solidità e la stabilità del nostro Paese, della nostra economia, della nostra società.”