Le rilevazioni dell’ufficio studi Anima, elaborate sulla base dei dati Istat, promuovono la meccanica italiana nel 2015, con la produzione che si attesta a 44,2 miliardi di euro, in crescita del 2% sul 2014. Le stime per il 2016 sono pari a 44,6 miliardi, con un incremento dell’1% sul 2015..
In particolare, nel 2015 le esportazioni sono state pari a 26 miliardi di euro, registrando un +2% sull’anno precedente, e rappresentano il 59% del fatturato totale. Per il 2016 è prevista una ulteriore crescita dell’export del settore dell’1,6%, pari a 26,3 miliardi di euro.
Secondo i dati della federazione nazionale che rappresenta le associazioni dell’industria meccanica, il 40% dell’export italiano è targato Ue28 (+5% nel 2015). L’Asia ha richiesto il 24% dei prodotti del settore con un +10% sul 2014, mentre l’America settentrionale ha assorbito circa il 10% dell`offerta per un +14% sull`anno precedente.
Di rilievo, nel 2015, le performance di fatturato delle tecnologie per la logistica e movimentazione delle merci (+5,1%); tecnologie e attrezzature per prodotti alimentari (+3,2%); tecnologie e prodotti per l`industria (+2%); tecnologie e prodotti per l`edilizia (+3,4%); macchine e impianti per la sicurezza dell`uomo e dell`ambiente (+1,6%). In leggera flessione nel 2015, a causa principalmente del basso prezzo del greggio e della situazione geopolitica in Medio Oriente e nord Africa, il comparto delle macchine e impianti per la produzione dell`energia e per l`industria chimica, petrolifera e montaggi industriali (-0,4%).
In occasione dell’assemblea annuale della federazione durante la quale è stato presentato il rapporto, il presidente della federazione Anima, Alberto Caprari, , si rivolge al governo sottolineando l’importanza di un “patto per la ripresa”.
“All`alba di questa impegnativa quarta rivoluzione industriale – dichiara Caprari -, chiediamo al governo un patto per la ripresa e fondi 4.0 destinati alla diffusione di strumenti per la crescita, ben calibrati sulle imprese italiane – che in meccanica sono leader nel mondo.”
“Necessitiamo – ha aggiunto il presidente – di supporti specifici per favorire un nuovo sviluppo industriale, con riflessi positivi anche sull’occupazione.”
“La rinnovata azione di Confindustria, con la nuova presidenza, fa ben pensare in questo senso. Noi della meccanica siamo in prima linea per il bene del Paese, ma anche del nostro amato made in Italy”, ha concluso Caprari.