Si conferma sottotono la dinamica di crescita nell’area euro. Secondo la società di ricerche Markit Economics, si è avuta una limatura dell’indice dei responsabili degli approvvigionamenti delle imprese, a 52,9 punti a maggio dai 52 punti di aprile, che è il livello minimo da 16 mesi a questa parte.
“Dopo una media di 53,2 nel primo trimestre – recita un comunicato della società -, la debole lettura degli ultimi due mesi indica un possibile rallentamento nel secondo trimestre.”
In questa indagine, i 50 punti sono la soglia limite tra crescita e calo dell’attività. A maggio la crescita di nuovi ordini è scesa ai minimi da gennaio 2015 e i dati raccolti indicano che con molta probabilità a giugno l’espansione rimarrà debole o addirittura peggiorerà.
Anche se molte aziende hanno continuato ad abbassare i prezzi per incentivare le vendite, secondo Markit il tasso di espansione dell’attività nel predominante settore del terziario è rimasto invariato per il terzo mese consecutivo, segnando la crescita minore da gennaio 2015. Anche le aspettative per l’attività futura sono scese ai minimi in dieci mesi.
Allo stesso tempo, il tasso di crescita della produzione manifatturiera è stato il secondo più debole da febbraio 2015, con un rallentamento anche nell’espansione dei nuovi ordini ricevuti dalle aziende.
Le aziende monitorate hanno fatto riferimento alle difficili condizioni del mercato interno e all’andamento più debole del commercio internazionale, che ha segnato l’aumento minore delle commesse estere negli ultimi 16 mesi.
D’altra parte, sul versante del mercato del lavoro il livello occupazionale di maggio dell’eurozona è aumentato per il diciannovesimo mese consecutivo. La crescita è guidata dalle aziende dei servizi, sebbene anche quelle manifatturiere abbiano riportato una modesta crescita occupazionale.
L’aumento generale degli organici è stato il più consistente da febbraio.
Anche gli indicatori dei prezzi sono aumentati. I prezzi di acquisto hanno segnato il più rapido incremento da luglio 2015, con una sostanziale crescita nel terziario (dovuta principalmente all`aumento dei salari e del prezzo del petrolio) che ha controbilanciato un’altra contrazione del settore manifatturiero.
“Il calo dei prezzi di acquisto del manifatturiero è stato tuttavia il più lento in nove mesi – prosegue Markit -, segnando un ulteriore consolidamento dei prezzi di alcuni beni, soprattutto del petrolio.”
Nonostante i prezzi medi di vendita di maggio abbiano continuato a scendere, “il tasso di contrazione è stato il minore da un anno a questa parte”. Le aziende manifatturiere e terziarie monitorate dall’indagine, viste le più deboli condizioni del mercato, hanno nuovamente commentato di aver effettuato sconti per accaparrarsi le vendite.
In Germania la crescita del manifatturiero e del terziario di maggio ha continuato a rafforzarsi, con un tasso complessivo di espansione al record dalla fine dello scorso anno. Anche la Francia ha continuato la sua uscita dalla stagnazione.
La produzione economica è cresciuta al tasso più rapido in sette mesi, ma sempre inferiore alla media dell’eurozona, vista l’espansione più veloce del terziario controbilanciata da una costante contrazione del manifatturiero.




























