Oggi, all’attivo unitario dei sindacati metalmeccanici del Veneto, davanti una platea di oltre mille delegati fabbrica del Veneto sono intervenuti i segretari generali Fiom, Fim e Uilm, Maurizio Landini, Marco Bentivogli e Rocco Palombella a proposito della sciopero indetto per il 20 aprile per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici che ha riunito le confederaizoni dopo qualche anno.
L’ultimo contratto unitario è stato siglato nel 2008. La ritrovata unità, pertanto, “è una conquista importante”, ha sottolineato Landini, da far valere nei confronti delle aziende, in particolare di Federmeccanica, ma anche del Governo. “Siamo di fronte al contratto più difficile della storia della nostra categoria – ha detto Bentivogli – perché non è mai accaduto che si rinnovasse un contratto con la deflazione, una disoccupazione che continua a galoppare e con una crisi che, al di là della propaganda di ogni governo, tiene ancora imbrigliata la vita e le sorti di centinaia di migliaia di famiglie italiane”.Sia Bentivogli che gli altri segretari hanno sottolineato che Federmeccanica e Confindustria hanno sfoderato la peggiore intransigenza contro il contratto nazionale.
Per quanto riguarda il Governo, Landini ha osservato che “se volesse fare una cosa vera potrebbe fare un provvedimento in cui si dice che gli aumenti dati con il contratto nazionale vengono detassati”. Rivolto sempre al Governo, il segretario della Fiom ha obiettato che “il problema non lo risolvi dando qualche contributo alle imprese o rendendo più facili i licenziamenti. Per assumere le imprese hanno bisogno di lavorare e per poter lavorare c’è bisogno di un piano straordinario di investimenti pubblici e privati che rilancino davvero la nostra economia.”
Palombella ha ribadito “Dobbiamo rinnovare questo contratto o lo faremo Fim, Fiom e Uilm insieme con Federmeccanica, o non lo faremo .Se ci faremo valere con lo sciopero avremo, rispetto alla controparte, un peso diverso nel negoziato contrattuale”.
Domani il leader della Uilm, insieme ai segretari generali di Fim e Fiom interverrà al Teatro Carcano di Milano dove è convocato l’attivo unitario della Lombardia di Fim, Fiom e Uilm. Il macigno che pesa sul tavolo contrattuale è dato da quel salario minimo di garanzia che, a giudizio dei sindacati, non permetterebbe di erogare aumenti a livello nazionale ed allineerebbe le retribuzioni al di sotto del minimo suddetto, per concentrare gli incrementi in busta paga solo con la contrattazione aziendale. In questo modo, gli aumenti erogati dal livello nazionale riguarderebbero solo il cinque per cento dell’intera platea interessata dal rinnovo contrattuale. “Gli Attivi regionali e le Assemblee nei luoghi di lavoro – ha ribadito il segretario generale della Uilm – registrano un alto livello di partecipazione ed una ampia condivisione degli addetti che aspettano il rinnovo contrattuale. Lo sciopero di mercoledì 20 aprile registerà una forte adesione e sarà utile a dare ancor più peso all’interlocuzione sindacale nella vertenza contrattuale in questione. Occorre tener presente che non rinnovare il contratto può essere lesivo per i lavoratori, ma soprattutto per le imprese. Quindi – ha concluso Palombella – occorre rimuovere il macigno della proposta salariale, così come l’ha posto Federmeccanica-Assistal, perché così com’è, non va.”