“L`annuncio del Governo di voler ridurre la tassazione sulle imprese, già a partire dal 2016, attraverso il taglio dell`Ires, va sicuramente nella giusta direzione perché è evidente che questa pressione fiscale, tra le più alte al mondo, è incompatibile e nemica di una crescita robusta e diffusa”. E’ quanto ha affermato Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, a margine del road show milanese di Confcommercio Facebook su riduzione tasse e relazioni sindacali.
“Occorre, però, anche sottolineare che moltissime imprese – e mi riferisco alle società di persone ed alle ditte individuali – non pagano l`Ires. Per queste imprese ritengo, quindi, che sia necessario mettere in campo un analogo intervento che riduca le aliquote Irpef ed incrementi la franchigia Irap dagli attuali 10.500 euro a 20.000 euro”.
“Un sistema produttivo fatto prevalentemente di piccole e medie imprese – ha concluso – deve avere necessariamente un contratto nazionale di riferimento perché la sua valenza è di fatto insostituibile. Una legge uguale per tutti sarebbe quindi controproducente così come non condividiamo il salario minimo per legge e pensiamo che sia giusto lasciare le retribuzioni ai contratti. I contratti collettivi infatti sono frutto di accordi che tengono conto dell`andamento economico dei diversi settori e di conseguenza ne stabiliscono le retribuzioni settoriali”.