“Accogliamo con piacere i dati che l`Istat ha emesso sull`occupazione evidenziando il ruolo positivo dell`agricoltura che si conferma da tempo (+7,1% su base annua) come uno dei settori di traino per l`economia italiana”. E` quanto ha dichiarato Luigi Sbarra, commissario della Fai-Cisl.
“Prima con l`export e ora con i dati sull`occupazione – precisa Sbarra – vediamo infatti come l`agricoltura, e più in generale il sistema agroalimentare italiano, contribuiscano in maniera forte alla ripresa del Paese. Certo i dati vanno letti in profondità e, conseguentemente, va compresa quanto di questa occupazione sia nuovo lavoro e quanto invece questi dati siano determinati da emersione da lavoro nero e regolarizzazione del cosiddetto lavoro grigio. Così come vanno approfondite le caratteristiche di questa occupazione che, a quanto emerge dalle nostre valutazioni, non premiano ancora il lavoro giovanile o la distribuzione territoriale che assegna importanti numeri positivi al Centro-Nord del Paese, ma registra ancora delle difficoltà al Centro-Sud. Confermando così le crisi di alcuni settori produttivi come l`olio d`oliva e gli agrumi, che in questi ultimi mesi evidenziano tutta la loro drammaticità produttiva, commerciale e, non ultimo, del lavoro dipendente”.
“Certo l`agricoltura italiana – conclude Sbarra – deve confermare le sue caratteristiche di produzioni di qualità, di innovazione, sapendola coniugare con una sempre maggiore propensione all`export, solo così tuteleremo il lavoro e, soprattutto, quello di qualità. Chiediamo quindi al Governo di continuare a puntare su competitività e semplificazioni convinti che, con il comune impegno, si possano raggiungere concreti e validi risultati anche nella lotta al lavoro nero e nel contrasto allo sfruttamento ed al caporalato, come dimostra l`attivazione, nel febbraio scorso, della “rete del lavoro agricolo di qualità”.