“Sull’inutilità di Triton credo non servano altre parole. Triton non serve assolutamente a niente. Non si capisce da chi ci deve difendere. L’emergenza in atto nel Mediterraneo, come vediamo da 20 anni, è esclusivamente di tipo umanitario”. Lo ha detto il sindaco di Lampesuda, Giusi Nicolini, rispondendo ad Askanews davanti alla sede del Comune dell’arcipelago delle Pelagie.
“Che ci sia un dovere giuridico ed etico di prestare soccorso in mare è del tutto scontato – ha aggiunto Nicolini -. Non si capisce da chi ci debba difendere Triton. Sono soldi buttati a mare. Viene rabbia enorme, sia davanti ai corpi di queste persone che continuano a morire, pensando anche ai corpi che non vengono recuperati, che chissà quanti sonno. E viene altrettanta rabbia pensando ai ragazzi della Guardia costiera costretti a salvare in condizioni impossibili barconi a 110 miglia da qui, con mare forza 6. Fa rabbia sapere che ci sia l’Europa vestita da guardiano delle frontiere che non serve a niente, solo a sprecare i nostri soltanto i soldi”.
“E’ come se il tempo si fosse fermato -ha proseguito Nicolini-, no fosse mai andato avanti. Eppure gli eventi del 2013 hanno segnato un’epoca. Una svolta. Le parole del Papa, le 366 bare del 3 ottobre, hanno segnato una svolta nella coscienza delle persone”.
“Ormai non solo l’Italia, ma il mondo sa qual è la verità. Cosa succede qui – ha proseguito il sindaco -. Quanto è difficile ciò che Lampedusa fa. Dunque è veramente inesprimibile non solo il continuo orrore che sta davanti ai nostri occhi, ma anche l’immobilismo dell’Europa. Quindi bisogna avere la forza di non rassegnarsi. Non arrendersi perché occasioni per stancarsi, credo ce ne siano ogni giorno. Bisogna avere la forza di pretendere che l’Europa cominci davvero a divenire una comunità basata su valori e non sull’euro. E inizi a guardare il Mediterraneo come il mare di tutti noi, e non soltanto il `problema’ di Lampedusa”.