L’aula del Senato ha approvato con 184 voti a favore, 66 contrari e 2 astenuti la riforma della legge elettorale, cosiddetta Italicum, che ora ritorna alla Camera per il via libera definitivo.
Hano votato a favore Fi, Pd, Ncd-Udc. Hanno votato contro M5S, Sel, Lega e Gal, Vincenzo D’Anna e altri senatori di Gal invece hanno selto di non partecipare al voto. Diversi senatori di Fi, tra cui Cinzia Bonfrisco, Augusto Minzolini e Francesco Bruni, Luigi D’Ambrosio Lettieri, e del Pd tra cui Vannino Chiti, Corradino Mineo, Lucrezia Ricchiuti, Miguel Gotor, non hanno partecipato al voto manifestando così il dissenso rispetto ai loro gruppi.
La nuova riforma della legge elettorale, ribattezzata Italicum 2.0, approvata dal Senato a modifica e riscirrtura di quella uscita dieci mesi fa da Montecitorio, dove ora la legge torna per un nuovo esame, è un sistema elettorale proporzionale con premio di maggioranza. Eccone le principali novità:
– Introduzione di una nuova scheda elettorale: ogni casella sarà composta dal contrassegno del partito al centro, a sinistra il nome e il cognome del capolista mentre a destra due righe per le preferenze.
– Le liste dei candidati saranno presentate in 20 circoscrizioni elettorali suddivise nell`insieme in 100 collegi plurinominali, fatti salvi i collegi uninominali nelle circoscrizioni Valle d`Aosta e Trentino-Alto Adige, per le quali verranno reintrodotti i collegi uninominali;
– I 12 deputati eletti nella circoscrizione estero saranno eletti con lo stesso sistema attualmente vigente: il disegno di legge non interviene sul punto;
– Saranno attribuiti 340 seggi (premio di maggioranza) alla lista che ottiene, su base nazionale, almeno il 40 per cento dei voti validi;
– Nel caso in cui nessuna litsa raggiunga il 40% dei consensi si procede a un turno di ballottaggio tra le due con il maggior numero di voti, è esclusa ogni forma di collegamento tra liste o di apparentamento tra i due turni di otazione;
– Accederanno alla ripartizione dei seggi le liste che ottengono, su base nazionale, almeno il tre per cento dei voti validi (soglia di sbarramento);
– In ciascuna lista i candidati sono presentati in ordine alternato per genere, i capolista dello stesso sesso non eccedono il sessanta per cento del totale in ogni circoscrizione, nessuno può essere candidato, in più collegi, neppure di altra circoscrizione, salvo i capolista nel limite di dieci collegi. L`elettore può esprimere fino a due preferenze, per candidati di sesso diverso tra quelli che non sono capolista;
– Saranno eletti prima i capolista nei collegi, quindi i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze (capilista bloccati e preferenze);
– La legge darà la possibilità agli elettori temporaneamente all’estero (in particolare gli studenti Erasmus e i militari impegnati nelle missioni) di votare per corrispondenza nella Circoscrizione estero.
– I collegi elettorali saranno determinati con decreto legislativo da emanare entro cinque mesi e secondo i principi e i criteri direttivi stabiliti dalla presente legge;
– La norma anti-flipper prevede un meccanismo di ripartizione dei seggi eccedentari che tutela anche le liste minori. Nel nuovo testo approvato al Senato la lista che ha raccolto più voti (eccedentari) cede il seggio a quella più piccola dove questa ha raccolto più consensi.
– Con un emendamento approvato quasi all’unanimità dall’assemblea di palazzo Madama l’Italicum prevede che per presentare la propria lista alle elezioni sarà necessario depositare anche uno Statuto;
– Clausola di salvaguardia: la nuova legge elettorale entra in vigore a decorrere dal primo luglio 2016.




























