Alexis Tsipras e il suo partito Syriza sono i trionfatori delle elezioni legislative in Grecia, ma non sono riusciti ad ottenere la maggioranza assoluta dei seggi. Quando mancano ormai poche schede da scrutinare, Syriza ha conquistato il 36,34% delle preferenze, pari a 149 seggi, 2 in meno di quelli che gli avrebbero assicurato la maggioranza assoluta.
“Il verdetto del popolo greco significa la fine della troika”, sono state le prime parole di Tsipras. Ma il nuovo governo, ha assicurato, “sarà pronto a cooperare e negoziare per la prima volta con i suoi partner una soluzione giusta, praticabile e che sia di beneficio a tutti” e a “presentare un piano nazionale e un piano sul debito”. “Oggi non ci sono né vincitori né vinti. La nostra priorità è curare le ferite della crisi, rendere giustizia, competere con gli oligarchi, l’establishment e la corruzione”, ha commentato ancora.
Il leader e fondatore del partito nazionalista dei Greci indipendenti (Anel) ha intanto già annunciato che “la Grecia ha un nuovo governo”, dopo l’accordo raggiunto questa mattina ad Atene tra il suo partito e Syriza di Alexis Tsipras. L’annuncio ufficiale dell’alleanza è richiesto dalla Costituzione greca ai fini della formazione del nuovo governo e permette a Tsipras di recarsi dal presidente della Repubblica per ricevere l’incarico. L’incontro è in programma per le 15.00 (le 16.00 in Grecia).
Gli analisti della banca tedesca Berenberg hanno parlato di una “vittoria della rabbia sulla paura, della fantasia sulla ragione” ed hanno descritto Tsipras come “un insorto populista”. Ma l’Europa “farà in modo che accetti la realtà, non si può spendere il denaro che non si ha”. Il quotidiano popolare tedesco Bild ha titolato allarmato: “Paura per l’euro, Tsipras trionfa”.
Il presidente francese François Hollande, tra i primi a congratularsi con Tsipras, ha manifestato la “volontà di continuare la stretta cooperazione tra i due paesi, al servizio della crescita e della stabilità della zona euro, nello spirito del progresso, della solidarietà e della responsabilità che sono al centro dei valori europei che condividiamo”. Il primo ministro britannico David Cameron si è invece detto preoccupato dall’esito del voto in Grecia, stimando che esso “accresce l’incertezza economica in Europa”.
Intanto, l’effetto Tsipras si è subito fatto sentire sull’euro: la moneta unica europea è arrivata a toccare quota 1,1088 dollari, la più bassa dal settembre del 2003, per poi tornare sopra quota 1,12 contro il dollaro, venendo ora scambiato a 1,1238 dollari.
F.P.



























