I lavoratori delle Acciaierie di Terni hanno detto sì all’accordo. Ha votato più dell’80 per cento degli aventi diritto. Si conclude così positivamente una vertenza durissima e ora il sì all’accordo riapre le prospettive produttive non solo perla Ast, ma per tutta la siderurgia italiana.
Ecco le parole con cui ieri sera il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha commentato la notizia: “L’esito del referendum alla Ast di Terni sull’accordo siglato premia la fermezza della lotta condotta dai sindacati e la lungimiranza degli obiettivi messi in campo. Si è trattato di un risultato che premia una straordinaria lotta unitaria di tutti i lavoratori delle acciaierie”. Anche per il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, si tratta di un grande risultato che parla a tutto il Paese.
Grande partecipazione al voto e una netta affermazione dei sì. Con circa l’80% dei voti favorevoli i lavoratori di Ast hanno approvato l’accordo siglato dai sindacati con l’azienda presso il Mise lo scorso 3 dicembre. Un punto e a capo importante per una delle vertenze più dure e complesse della recente storia industriale italiana, che ha visto una mobilitazione straordinaria degli operai ternani, in sciopero per 40 giorni consecutivi.
Hanno partecipato al voto che si è svolto nelle giornate di lunedì martedì e ieri,1951 lavoratori su 2398 aventi diritto, pari all’81,4%. Di questi, 1520 si sono espressi per il sì, mentre 386 hanno detto no all’accordo. Otto le schede bianche e 37 le nulle, per un totale di 1906 voti validi. “Aver modificato il piano industriale e rafforzato l’assetto produttivo con investimenti e nuovi sbocchi di mercato –ha detto ieri il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso a proposito dell’esito del referendum alle acciaierie ternane – significa aver riaperto una prospettiva positiva per un’azienda strategica del sistema industriale italiano. Un successo così netto nel referendum non solo permetteràdi affrontare con ampio consenso e autorevolezza un percorso comunque difficile di gestione dell’accordo, ma premia anche il ruolo del sindacato, la sua capacità di rappresentanza degli interessi dei lavoratori e di un’intera comunità”. La vertenza su cui si sono espressi ieri i lavoratori della Ast si era chiusa all’inizio del mese.
“E’ stata una tra le vertenze più dure e complesse della storia sindacale italiana – aveva commentato il 3 dicembre scorso responsabile Industria della Cgil nazionale, Salvatore Barone – con l’accordo si è riaperta una prospettiva per un’azienda strategica dell’industria italiana. Un risultato reso possibile dalla determinazione dei lavoratori che, a costo di enormi sacrifici, hanno lottato per costringere la multinazionale tedesca ad un profondo ripensamento del piano industriale”.
E’ stato così evitato un drastico ridimensionamento dell’assetto produttivo e dell’occupazione, ridando allo stabilimento ternano una più stabile collocazione nel mercato nazionale ed internazionale. Una lotta, quella dei lavoratori della Ast e del sindacato che preserva un importante patrimonio della siderurgia e dell’intera economia italiana a partire da quella territoriale umbra”. Ora sarà importante verificare il ruolo del Governo e delle Istituzioni locali per l’adozione delle misure di politica industriale, in tema di infrastrutture, servizi, energia, per rafforzare l’integrità produttiva e occupazionale di Ast e del suo indotto.


























