Il governo è pronto a chiedere l’amministrazione straordinaria per il gruppo siderurgico dell’Ilva, dichiarandone il fallimento per poi applicare la legge Marzano riservata ai grandi gruppi con più di 500 addetti e oltre 300 milioni di debiti. Un default pilotato, insomma.
Un decreto legge ad hoc potrebbe essere varato nei prossimi giorni, o addirittura questa sera, visto che è stata convocata una riunione del Consiglio dei ministri.
L’Ilva, dopo che le sono arrivati i 125 milioni della seconda rata del prestito bancario, ha i soldi per pagare gli stipendi dei suoi 11 mila dipendenti di dicembre, la tredicesima e il rateo del premio di produzione. Niente di più. Mentre ci sono 350 milioni di debiti scaduti con i fornitori e 35 miliardi di richieste per danni ambientali, sotto varie forme, da parte della comunità tarantina. Nessuno in queste condizioni comprerà mai la società.
Michele Emiliano, all’indomani della vittoria alle primarie pugliesi del Pd, intervistato a Radio Città Futura, ha dichiarato quale sarà il suo primo impegno in caso di vittoria alle elezioni regionali di primavera.
“Se diventassi il prossimo governatore della Puglia, il mio primo atto sarebbe quello di parlare col presidente del Consiglio di che cosa deve succedere ancora alla salute dei tarantini a causa dell’Ilva”.
Della nazionalizzazione dell’Ilva, ha rivendicato, “avevo parlato io, più di due anni fa, a Mario Monti, durante l’inaugurazione della Fiera del Levante, ma né Monti, né Letta hanno seguito questo mio suggerimento. Renzi invece ha capito, con grande intelligenza, che l’unica soluzione possibile è la nazionalizzazione temporanea della fabbrica”.
“L’Ilva – ha proseguito – non è solo una fabbrica strategica per l’industria italiana, ma una delle principali cause di morte per i tarantini. Da governatore dovrò rispondere della loro salute e del loro benessere, dovrò rappresentare la città di Taranto nella trattativa col governo per tutto ciò che riguarda l’Ilva. La fabbrica continua a uccidere come prima e ciò nonostante è ancora in funzione”.
F.P.



























