Via libera unanime da parte dell’assemblea straordinaria dell’Abi ad alcune modifiche dello statuto, che rafforzano la governance con regole più severe sui vertici. Le novità, già approvate dal comitato di presidenza, dal comitato esecutivo e dal consiglio dell’associazione bancaria, sono state varate in via definitiva.
Le modifiche, in particolare, “valorizzano i principi dell’associazionismo anche attraverso l’inserimento, quale parte integrante dello statuto, del codice etico ai cui principi devono ispirarsi, nel perseguimento degli obiettivi statutari, tutti i componenti degli organi dell’Abi, gli organismi tecnici e chi vi opera”.
“Viene anche ulteriormente modificata – sottolinea palazzo Altieri – la disciplina che regola i requisiti soggettivi di partecipazione agli organi deliberativi, direttamente collegabili anche ai requisiti della Banca d’Italia per gli esponenti bancari”. Inoltre, “viene eliminata la previsione che, senza più il requisito di elevati ruoli bancari, consentiva la rielezione del presidente per un secondo mandato” (il cosiddetto emendamento Mussari).
Nello statuto viene introdotta la previsione della automatica sospensione dagli incarichi nell’Abi nei casi in cui, in applicazione dell’articolo 13 della Costituzione, siano adottati provvedimenti restrittivi della libertà personale nei confronti di un componente degli organi deliberativi e tecnici dell’associazione bancaria. Inoltre, per casi gravissimi può essere decisa anche la sospensione preventiva di un componente del comitato esecutivo. Con le modifiche allo statuto è stata anche completata e rafforzata la disciplina di funzionamento del comitato di presidenza.


























