Mercoledì 6 novembre appuntamento alle 10, al ministero dello Sviluppo economico, tra il ministro Federica Guidi, l’amministratore delegato di Ast Lucia Morselli, e i sindacati di categoria. Questo l’esito della giornata di ieri, durante la quale una delegazione composta da 160 lavoratori delle Acciaierie di Terni ha manifestato davanti al parlamento europeo, per porre la vertenza Ast all’attenzione della politica economica della Ue.
Ieri a Bruxelles la delegazione, accompagnata dalla presidente della Regione Catiuscia Marini e dai vicepresidenti dell’europarlamento Davide Sassoli (Pd) e Antonio Tajani (Fi), ha avuto un colloquio con rappresentanti di gabinetto della nuova commissaria alla concorrenza, la danese Margrethe Vestager.
La delegazione ha quindi consegnato ai membri delle commissioni interessate un documento a firma di tutte le organizzazioni sindacali (Fiom, Fim, Fismic e Ugl) e del sindacato europeo degli industriali. Nel documento, composto di sei punti, basato su un deciso no ai licenziamenti, la richiesta principale è quella di sviluppare un piano industriale nuovo per il sito ternano, e uno europeo dell’acciaio che tenga presente una precisa valutazione sui costi per l’energia elettrica.
In Italia intanto, a livello governativo e di partiti, si continua a tenere alta l’attenzione sul problema Acciaierie di Terni. Il premier Renzi, infatti, parlando ai gruppi parlamentari del suo partito, ha detto: “Terni senza acciaio è una città fantasma. Credo e penso che si possa trovare un accordo, purché non si usino le vertenze aperte per polemiche politiche”.
Concetti ripetuti, dallo stesso Renzi, anche nella trasmissione televisiva Ballarò: “Sto facendo pressione, ne parlo a tutti i livelli perché l’azienda arrivi a un accordo. ThyssenKrupp deve fare un passo avanti e un accordo si può fare”.
Un accordo che salvi i posti di lavoro quindi, e permetta la ripresa della produzione. “Sul fatto che sia necessario trovare l’intesa, sono convinti i lavoratori delle acciaierie, i vertici delle istituzioni. Il problema sono i termini, dell’accordo” che con l’impegno del Governo verrà redatto.
Nel frattempo va avanti il ricatto dell’ad Lucia Morselli: gli stipendi non saranno pagati fino a che finirà lo sciopero. Ma i lavoratori non mollano e hanno confermato picchetto ed astensione del lavoro, almeno fino a domani. Lo sciopero dei lavoratori arriva così al tredicesimo giorno e per stasera è prevista, a Terni, alle 20.30, una fiaccolata che partirà dai cancelli delle Acciaierie e arriverà fino alla sede Comunale di Palazzo Spada.
Ieri intanto il viceministro allo Sviluppo Claudio De Vincenti ha smentito l’ipotesi di un ingresso nel capitale di Ast e Ilva da parte di Cassa depositi e prestiti. “Il nodo non è l’intervento pubblico ma l’attrazione di capitali”, ha dichiarato. Di parere opposto è il segretario generale Fiom Maurizio Landini, che ha rilanciato: “Abbiamo richiesto la convocazione del tavolo sulla siderurgia anche al fine di discutere di un necessario intervento pubblico”.
F.P.