L’aumento della tassazione sui fondi pensione dall’11% al 20% “non è accettabile”. Così senza mezzi termini, il presidente dell’Ania (Assoiciazione nazionale Imprese Assicuratrici), Aldo Minucci, in audizione davanti alla commissione Bilancio della Camera sulla Legge di Stabilità. No anche all’introduzione dell’imponibilità Irpef dei capitali corrisposti nell’ambito di polizze sulla vita.
“Sono misure – ha detto Minucci – che penalizzano le scelte compiute dai lavoratori e dagli assicurati, in un’ottica di lungo termine, per garantirsi un tenore di vita dignitosa dopo aver lasciato il lavoro e proteggere la famiglia in caso di morte. Si tratta di un risparmio che non può in nessun modo essere considerato come una rendita e non è certamente caratterizzato da alcun intento speculativo: esso meriterebbe, pertanto, di continuare a beneficiare di un trattamento fiscale agevolato”.
Considerando che queste due misure si combinano con la possibilità di anticipare in busta paga l’erogazione del Tfr si delinea un quadro che “non può non destare qualche preoccupazione” poiché “rischia di essere una proposta debole sul piano culturale e discutibile su quello economico”.
Altra questione sollevata dal presidente dell’Ania in auduzione alla Camera riguarda la possibilità di chiedere anticipatamente in busta paga il Tfr, che: “finisce per penalizzare ulteriormente le nuove generazioni che sarebbero private di un quadro di sufficienti garanzie per il loro futuro”. Secondo Minucci è peraltro opportuno “rendere revocabile alla fine di ciascun anno di sperimentazione l’opzione espressa dal dipendente” e “allineare la tassazione della relativa rivalutazione annuale a quella vigente per i rendimenti dei titoli di Stato (12,50%)”.
L’Ania ha espresso un giudizio positivo sulle disposizioni volte a favorire l’inserimento e il reinserimento di soggetti privi di occupazione nel mondo del lavoro, attraverso significativi sgravi fiscali e contributivi a favore delle imprese che assumano con contratto di lavoro a tempo indeterminato. “Dobbiamo però rimarcare le nostre preoccupazioni sulla misura del Tfr in busta paga e la contrarietà sulla riduzione dei fondi per la formazione” poiché si tratta di “prelievi forzosi per esigenze di diversa natura”.
A bocciare l’aumento di tassazione sui fondi pensione anche Andrea Camporese, presidente di Adepp (Associazione degli enti previdenziali privati), che, sempre in un’audizione sulla legge di Stabilità davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, ha affermato: “Restare a un livello di tassazione del 20% lo consideriamo il minino della pena. Nel resto d’Europa il risparmio previdenziale è tassato zero”.
“Una tassazione di questo livello – ha detto Camporese – provoca una riduzione dei patrimoni e del welfare assolutamente importante” mentre “negli altri Paesi europei le tassazioni sulle plusvalenze dei fondi pensioni non c’è. Non vieni tassato perché reinvesti i tuoi utili”. “il risparmio previdenziale” delle casse privatizzate dovrebbe “essere tutelato” non penalizzato.
F.P.