“C’è un Paese da cambiare. Da ricostruire”. E’ questo l’appello lanciato dai Giovani Imprenditori di Confindustria al XXIX Convegno di Capri per Napoli.
“L’Italia ha disperatamente bisogno che alle parole seguano più fatti”, chiede il presidente degli under 40 Marco Gay nella relazione d’apertura dell’evento. Bene aver “aperto i grandi cantieri delle riforme strutturali”, “ma siamo convinti che all’appello ne manchi uno: il cantiere delle imprese”.
“Siamo quelli che stanno sulle barricate ogni giorno e per questo siamo quelli che, se la politica vuole, possiamo fargliele conoscere davvero le nostre aziende, far vedere cosa c’è dentro”, continua Gay. “Ora finalmente il Jobs Act sta definendo un mercato del lavoro più flessibile e la legge di stabilità cancella la componente del lavoro dall’Irap e abbatte la contribuzione sui nuovi assunti per tre anni”, misure chieste “da molto tempo, fondamentali”.
“E’ per misure misure come queste che incoraggiamo il Governo ad andare avanti con forza ed energia per scalare insieme quelle montagne innalzate dal crollo della domanda e delle alternative”, sottolinea Gay, che aggiunge come ora sia necessario “rimuovere anche la cosiddetta patrimoniale sui macchinari, fissando un criterio chiaro per la valorizzazione dei beni immobili: il capannone non vota ma manda avanti il Paese”.
Il leader dei Giovani Imprenditori si rivolge anche alla Cgil: “Convinciamoli che, invece di scendere in piazza domani per difendere ideologie, possono collaborare con noi per difendere il lavoro. Apriamo una fase nuova di confronto col sindacato per aumentarela produttività”.
F.P.