Il ministero dell’Economia rende noto che è arrivata a Roma la lettera sulla legge di Stabilità della Commissione europea, alla quale “il Governo italiano risponderà entro domani”. Si tratta della richiesta di chiarimenti sugli scostamenti dagli obiettivi di conti pubblici per quanto riguarda il 2015, fissati nella legge di Stabilità, inviata alla Commissione lo scorso 15 ottobre. Il giudizio vero e proprio sul bilancio italiano è atteso per il 29 ottobre, ma quello di oggi è un passaggio intermedio che potrebbe rivelarsi un’anticamera della bocciatura. “E’ un processo in corso, la richiesta di informazioni all’Italia non pregiudica il risultato” finale, ha sottolineato il portavoce del vice presidente Ue, Jyrki Katainen.
Nella missiva firmata dal vice presidente Katainen e indirizzata al titolare dell’Economia, Pier Carlo Padoan, oltre a ricordare che l’Italia ha deciso di intraprendere “una deviazione significativa dal percorso di avvicinamento per l’obiettivo di bilancio nel 2015”, si sottolinea la necessità di venire a conoscenza di “come l’Italia potrebbe garantire il pieno rispetto dei suoi obblighi di politica finanziaria” per l’anno prossimo.
Per di più, specificano i tecnici Ue da Bruxelles, il deficit pianificato non aderisce neppure alla regola di riduzione del debito che è un parametro ancora più stringente rispetto all’obiettivo di medio termine.
Il riferimento è al fatto che il budget italiano preveda una correzione “solo” dello 0,1% del Pil per quanto riguarda il deficit strutturale (calcolato al netto del ciclo economico negativo). L’obiettivo di pareggio di bilancio strutturale, invece, passa dal 2016 al 2017, slittando così di due anni complessivamente sugli impegni iniziali. La Stabilità prevede che nel 2016 si riprenda il percorso di rientro normale, dello 0,5% sul Pil. La norma europea dice infatti che gli obiettivi di saldo devono essere compresi in una forcella stabilita tra un deficit strutturale dello 0,5% del Pil (-1% nei Paesi dove il debito è inferiore al 60% del Prodotto, quindi non in Italia dove si supera il 130%) e il pareggio o l’avanzo. Regole specifiche sono, inoltre, previste per la riduzione del rapporto debito/Pil verso il parametro del 60%. Il percorso di avvicinamento al Mto si fonda su una regola di correzione strutturale annuale di 0,5 punti, anche se può appunto variare in relazione alla congiuntura sfavorevole.
Per queste ragioni, Bruxelles chiede chiarimenti al governo entro domani, augurandosi di continuare un “dialogo costruttivo”.La Commissione vuole anche sapere “come l’Italia assicurerà il pieno rispetto dei suoi obblighi di politica finanziaria in base al patto di stabilità e crescita per il 2015”.
F.P.